Per molti lavoratori, questo è un Natale (un anno intero, forse) da dimenticare. Fra questi lavoratori che ne sono alcuni che, nell’immaginario collettivo del telespettatore medio, sono quasi invisibili. E’ il caso dei lavoratori di Agrodolce, che si sono trovati – come al solito – fra l’incudine e il martello di vicende poco chiare che hanno portato alla chiusura della soap opera. E a persone che hanno perso il posto di lavoro. Così, invece di pubblicare lettere a Babbo Natale, oggi pubblichiamo una lettera che ci è arrivata da una lavoratrice – che ci chiede, naturalmente, di rimanere anonima. E la video-ricostruzione di questa triste vicenda tutta italica, operata dal Fatto Quotidiano.
Gentile redazione,
lavoro da tempo nel cinema e per la tv. Un lavoro quasi da bottega che amo molto e mi gratifica ancora nonostante gli anni passino. Nel 2007 sono stata chiamata a partecipare alla realizzazione di Agrodolce, fiction andata in onda su Rai3 e sospesa nel marzo 2011 per delle storie tra la Rai e la società di produzione.
Il clima chiaramente tra noi lavoratori è iniziato a farsi teso da quando la produzione è stata sospesa e tutti siamo rimasti “a spasso”. Abbiamo anche manifestato nelle piazze ma senza che nessuno ci ascoltasse.
Giornali e tv hanno dato poca visibilità alla vicenda, ma proprio in questi giorni qualcuno si è deciso a pubblicare un’inchiesta con tutta la storia e i suoi protagonisti. Il Fatto Quotidiano ha infatti realizzato dei video in cui si chiarisce in parte la vicenda.
Vi scrivo per invitarvi a ripubblicare la notizia e i video in modo che se ne dia il più possibile diffusione.