Un’altra vita, la nuova fiction di Cotroneo & Co. (che s’ ispirano a The Good Wife?)
Nel piano fiction dela Rai c’è anche Un’altra vita, serie tv di Ivan Cotroneo che ricorda The Good Wife
Questo post necessita di due premesse: innanzitutto, non si può giudicare una serie tv prima di averla vista, e questo lo sappiamo. Inoltre, da queste parti non si può che essere contenti quando si ha a che fare con la notizia di una fiction italiana che cerca di uscire dal cortile delle solite produzioni nostrane e prova a proporre qualcosa di nuovo.
Detto ciò, possiamo affermare senza problemi che Ivan Cotroneo, oltre ad essere uno degli autori di fiction che più ci ha regalato, negli ultimi anni, storie che meritavano di essere seguite, è un grande appassionato di telefilm. Lo possiamo dire sia perchè lui stesso in più occasioni lo ha ammesso, ma anche perchè, a giudicare dai suoi ultimi lavori, le radici dell’american style sembrano essere ben cresciute nel suo spirito creativo (sebbene debbano lottare con le cesoie dei budget limitati italiani).
Una volta ottenuta la popolarità del grande pubblico con “Tutti pazzi per amore”, per Cotroneo ed i suoi fidati colleghi Stefano Bises e Monica Rametta la strada verso una maggiore sperimentazione seriale è stata spianata. Il risultato, quest’anno, è stato “Una grande famiglia”, saga brianzola che negli intrecci e colpi di scena ha ricordato fin dalle prime scene “Brothers and sisters”. Ora, il team ci riprova, stando a quanto si legge nel piano fiction Rai di Eleonora Andreatta.
Tra i primi titoli che vengono citati, infatti, risalta “Un’altra vita”. La sinossi è molto breve, ed il progetto è alle prime fasi, ma la vicende sembra ricordare ancora una volta un’altra grande serie tv americana. La fiction avrà come protagonista una donna che, dopo l’arresto del marito, “barone” della medicina, per corruzione, deve ricominciare la propria vita da zero, portando i propri figli sull’isola di Ponza ed iniziando a lavorare come medico di base.
Fatte le dovute modifiche di storia e personaggi, l’impianto sembra ricordare il plot di “The Good Wife”, pluripremiata serie della Cbs: anche lì una donna, in questo caso avvocato, deve ricominciare da zero, accettando un lavoro in uno studio legale di un amico ed imparando a crescere i propri figli da sola, dopo l’arresto del marito per corruzione.
Non si sta parlando di plagio, sia chiaro, ma sembra proprio che l’intenzione di “Un’altra vita” sia quella di esplorare le conseguenze di un cambiamento forzato, dovuto alle scelte di altri, che però cambiano noi stessi, oltre che la forza di una donna che si ritrova da sola in un nuovo posto e con una nuova sfida.
Come abbiamo detto ad inizio post, fa piacere che l’Italia provi a cercare qualche nuova idea ispirandosi anche alla nostra attualità. “Un’altra vita” potrebbe confermare che c’è un’alternativa alla fiction italiana che si affaccia su mondi diversi. Se dovesse essere così, ben vengano gli sguardi sulle produzioni straniere, e la creatività di nuove produzioni che non si accontentano di definirsi “film in dodici episodi” per fare cassa.
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