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Un algoritmo salverà la TV dai Flop ?

Un’algoritmo deciderà quali programmi mettere in onda?

di Hit
pubblicato 10 Ottobre 2012 aggiornato 21 Gennaio 2021 16:34

Sono il terrore di tutti i dirigenti televisivi, è la paura che li attanaglia ed è anche il motivo principale perché ci ritroviamo in onda sempre le stesse trasmissioni. Sono i flop. La paura che questa parola venga associata ad una trasmissione televisiva è imperante fra coloro i quali devono decidere cosa deve andare in onda ed è anche il motivo per cui idee e programmi nuovi latitano nella nostra televisione, tranne alcune lodevoli eccezioni. Ma, forse, tutto questo potrà diventare un ricordo ed il lavoro che un tempo era completamente delegato ai direttori, produttori ed ai capistruttura, in un futuro prossimo e non tanto lontano, potrà essere gestito da qualcos’altro, si abbiamo detto qualcosa e non qualcuno.

Christopher Steiner, giornalista economico del Wall Street Journal e di Forbes, ha dato alle stampe un libro dal titolo “This: How Algorithms Came to Rule our world”. Di cosa si tratta? In questo libro si parla di come, già oggi, si impiegano in maniera massiccia gli algoritmi, delegandoli su decisioni che un tempo erano esclusive dell’uomo. La guida di automobili, consigli sugli scambi in borsa, ma possono anche arrivare a diventare dei talent scout per artisti emergenti nel campo musicale ed un episodio è successo proprio in questo ambito. Succede per esempio nella Polyphonic Hmi, in cui i software dissezionano una canzone in vari elementi come la melodia, il tempo, il ritmo, il tono e poi, tramite funzioni matematiche, isolano gli schemi ricorrenti, costruendo su quelli, dei modelli tridimensionali della canzone, da confrontare con i modelli dei più grandi successi del passato.

Accade che un giorno, uno di questi software, trova che una canzone di un artista sconosciuto generava dei valori numerici molto simili alle canzoni dei Beatles. Quando quell’album fu prodotto, vendette oltre venti milioni di copie ed ebbe otto Grammy, era “Come Away with Me” di Norah Jones. Pensate dunque se questi software possano arrivare a scegliere, fra vari programmi, quello che rapportato ai grandi successi televisivi del passato è più attinente e quindi da mandare effettivamente in onda? Chissà cosa avrebbe deciso l’algoritmo di “Per tutta la vita” oppure di “Star Academy” o ancora di “Baila”. Sarebbe molto interessante saperlo e ancora di più interessante capire se in futuro un computer arrivi a decidere cosa mandare in onda e cosa no.

Chissà poi se questi software, oltre che ad estrapolare dai nuovi format elementi che ben si abbinino ai grandi successi televisivi del passato, li sappiano poi anche adattare ai tempi che stiamo vivendo. Tutto estremamente intrigante ed interessante. Già mi sembra di sentire il direttore di rete di turno che di fronte ad un insuccesso dice “E’ tutta colpa del pc!” .