Tvblogger per l’estate 2009/3 – Quando il talent show è un paradosso (sia per Maria che per SuperSimo)
I talent show sono una risorsa per la televisione di oggi o un paradosso che vive di contraddizioni? Expedit-Boris, storico commentatore di Tvblog e blogger freelance eccellente, rivela i lati oscuri di un genere televisivo sempre più prepotentemente incoerente. Tutti voi siete ancora invitati a partecipare all’iniziativa TvBlogger per l’estate, che consente la pubblicazione estiva
I talent show sono una risorsa per la televisione di oggi o un paradosso che vive di contraddizioni? Expedit-Boris, storico commentatore di Tvblog e blogger freelance eccellente, rivela i lati oscuri di un genere televisivo sempre più prepotentemente incoerente. Tutti voi siete ancora invitati a partecipare all’iniziativa TvBlogger per l’estate, che consente la pubblicazione estiva degli articoli migliori inviati alla nostra mail. Lord Lucas.
L’irreality paradosso della tv, di Amici e X Factor
di Expedit-Boris
La televisione è tutta un paradosso. Non nascondiamoci dietro un dito, non neghiamo la verità, pur di tenere a bada la “nostra fida compagna” di serate e serate. Intellettualmente onesti, analizziamo il mezzo televisivo con la massima spontaneità ed estraneità. Cosa invade oramai il piccolo schermo negli ultimi anni? Il talent show. Alla ricerca di cantanti, ballerini, attori, a breve ci ritroveremo a televotare il miglior meteorologo, o il miglior realizzatore di titoli di coda.
Maria De Filippi ha oramai trasformato ciò che era nato come un gioco tra ragazzi, in un “autorevole” fucina di personalità, dal talento più o meno opinabile, condita da addetti ai lavori, che improvvisamente sembrano aver perso tutta la loro proverbiale puzza sotto il naso.
RaiDue ha seguito a ruota l’andazzo: cantanti, ballerini e miriadi di personalità. Insomma, la televisione, da punto di arrivo, sembra essere divenuto il punto di partenza, con il forte disappunto dei monumenti mediatici. Apparire in televisione, ed imporsi con la propria personalità, grazie al certosino lavoro di autori ed addetti ai lavori. Solo dopo poi, le “scatolette di sardine” di fans deliranti vengono aperte al pubblico; e via con quelli che, talvolta, sembrano ingiustificati strepitii adolescenziali, e soprattutto con quei soldini che riempiono le tasche delle case discografiche. Tutti alla rincorsa del talento, tutti inseguono il proprio sogno, e coloro che “sanno già fare qualcosa” sembrano essere passati in secondo piano.
Dov’è il paradosso vero? Il paradosso sta nel fatto che, proprio il piccolo schermo, ricolmo di talent show, si ritrova ad esaltare persone e scarne personalità che, diciamoci la verità, con la gavetta ed il talento, hanno proprio poca praticità. Quella televisione che si trasforma da “banco di prova” a “palestra di spontaneità”. Chi mi sovviene in primis, in tale contesto?
Non lo nego, ma Belen Rodriguez mi sembra, oggi, la migliore rappresentante di tale categoria. A Scherzi a Parte ballava, cantava e recitava, il tutto forzatamente. Oggi a Sarabanda canta e co-presenta, con quello sculettamento finale che tenta di emulare, in termini di gradimento, la ben nota ghigliottina di RaiUno. Voglio essere chiaro in tal senso. Nessuna vera emulazione, ma mi viene spontanea la voglia di ghigliottinare, anzichè parole ed abbinamenti, le debordanti lingue dei maschietti ululanti dello studio di Canale5.
Un paradosso che investe tutte le reti. Rai, Mediaset, La7 e persino Sky. Costretti a dover sopportare Rosaria Cannavò, con tanto di camicetta abbottonata sino al collo, e rossetto tenue e delicato, destreggiarsi tra nuvolette e fulmini su SkyMeteo, noi sopportiamo, subiamo, e prendiamo semplicemente atto di quanto possa accadere.
Maria De Filippi perde ore ed ore di vita per scegliere il “MarcoCarta di turno”, ed trascorre poi pochi giorni per imporre questo o quel tronista. Tanto intelligente quanto furba “nostra signora del sabato sera”. Pagine e pagine di gossip che si accalcano su coppie e personaggi venuti fuori da una centrifuga di gelatina e raggi uva.
E Simona Ventura a ruota. Ore ed ore di X-Factor, e via con quel Rossano Rubicondi in ogni contesto e situazione. Il pizzico di gossip, la paparazzata con la billionairina del momento, e via con la popolarità di un perfetto sconosciuto, che nella vita ha avuto il solo merito di sposare una “monumentale” rappresentante del miglior jet-set americano. Fortunatamente il suo presente professionale è scarno e vuoto, ma l’abbiamo scansata davvero bella, no?
Il paradosso televisivo è proprio questo. Talent show su talent show che si accavallano gli uni sugli altri, come le scatole delle nostre scarpe quando siamo tremendamente indecisi. Giudizi puntuali e professionali, AlessandreCelentano di turno che si destreggiano in questo o quel contesto, ma poi “ciccia fuori”, bello e pronto, dotato a piacere di addominali o tette rigonfie, il soggetto di un calendario, di quelli dove il nudo è di autore, intendiamoci.
La Vita in Diretta che si diverte a raccontare giornate ed hobby (interessantissimi) di personaggi degni della miglior puntata di “Chi l’ha mai visto”; Lamberto Sposini che, con il viso contrariato, lui stesso si espone e raccontare a noi tutti l’amore del Costantino di moda nel periodo. Riviste su riviste che si affollano su questa o quella foto hard, e poi tutti a nascondersi dietro le accademie televisive, che hanno una durata pari a quella del latte fresco. A breve, a meno di imposizioni coatte, scade….
Siamo davvero sicuri che il talent show abbia questa grande credibilità nel piccolo schermo? E’ lui stesso che si smentisce, che si arrovella nella sua incoerenza e mancanza di coraggio. Sarebbe forse il caso di fermarsi ai reality. Una canzone o un balletto degno del miglior Garrison, su una spiaggia o nella casa di Cinecittà, può comunque bastare per scegliere questo o quel “puro talento”.