TvBlog Strike Down – Miss Italia 2008

Oggi inauguriamo un nuovo angolo, quello della stroncatura. Il TvBlog Strike Down sarà lo spazio in cui ci lasceremo andare alle critiche più feroci. Uno spazio da prendere con le molle, dunque, sia per i lettori – che non devono prenderlo troppo sul serio – sia per gli addetti ai lavori, che sapranno, da oggi, di doversi sottoporre al rullo compressore di TvBlog Strike Down.

era attesa, come ogni anno, se non altro perche conoscere la vincitrice del concorso di bellezza vuol dire poter scommettere su uno dei prossimi volti televisivi. Miss Italia 2008 era attesa ed è una delusione.

Ma cominciamo con le cose che si salvano: Carlo Conti. E’ definitivamente il volto maschile di RaiUno. Inappuntabile, preciso e metodico, è un punto di forza praticamente inossidabile per qualsiasi programma che si possa immaginare sulla rete ammiraglia: va bene per il varietà, per il game e anche per Miss Italia. Carlo Conti si salva.

La giuria dei giovani si salva. Almeno come idea, non per come è stata presentata, non per lo spazio che le è stato dato, anche se provvederà a ripescare 4 fanciulle.

Tutto il resto, è vecchio e noioso, televisivamente senza appeal – fatte salve le panoramiche basso-alto che raccontano le concorrenti, sebbene l’alta definizione evidenzi fin troppo i difettucci fisici che ci sono eccome, non vivendo in un mondo photoshoppato.

Il concorso di bellezza, la sfilata, il modo di presentare le Miss, le coreografie, i superospiti che attingono a tutta la cultura media del belpaese, le promozioni, le autopromozioni, gli spottoni e Rai Fiction e le banalità sull’anoressia – ma le abbiamo viste bene, quanto sono magre, le ragazze – e sui compromessi. E’ tutto vecchio.

E’ nazional-popolare nel senso deteriore del termine, senza riuscire a essere pop.

Ammetto di non riuscire a immaginarlo in un altro modo. O meglio, ipotizzo. Tre serate eliminatorie con gruppi di ragazze ridotte. Due ore e tutti a casa allegramente. E come condimento, boh, il solito varietà. Il solito proprio.

Ma forse, è vecchio il concetto: Miss Italia oggi non è adeguato al flusso televisivo e paga lo scotto di 69 anni che sembrano 69 ere geologiche. Come il televoto, che sa di muffa al solo sentirlo nominare. Come le eliminate che sfilano non nascondendo le lacrimucce. Come gli applausi a chi perde quando a Miss Italia conta (quasi) solo vincere, essendo il concorso meno decoubertiniano che esista.

Per questo – e non già per altri motivi, non per gli ascolti bassi, non per l’insuccesso della prima serata -, per questo Miss Italia 2008 si merita di essere il primo oggetto del nostro strike down.