Tvblog intervista Tony Maiello di X Factor: “E’ stata una fortuna non entrare ad Amici”
Ecco oggi una delle interviste più attese del nostro speciale X Factor. Dopo le interviste ad Emanuele Dabbono, Giusy Ferreri e quella a Ilaria Porceddu, oggi tocca al più giovane dei concorrenti, Tony Maiello. Ci racconterà la sua passione per la recitazione, il percorso preciso dei provini e naturalmente, parleremo di Amici di Maria De
Ecco oggi una delle interviste più attese del nostro speciale X Factor. Dopo le interviste ad Emanuele Dabbono, Giusy Ferreri e quella a Ilaria Porceddu, oggi tocca al più giovane dei concorrenti, Tony Maiello. Ci racconterà la sua passione per la recitazione, il percorso preciso dei provini e naturalmente, parleremo di Amici di Maria De Filippi, programma dal quale è stato scartato negli ultimi provini dello scorso anno.
Quanto ci si guadagna e quanto ci si perde ad essere un cantante “bello” e “gigione”?
Oggi la bellezza è uno dei fattori che la gente guarda, purtroppo. Lo dico perchè quando si è molto bravi e non c’è l’aspetto fisico la persona viene penalizzata. Io non credo di scegliere canzoni, come dice la Ventura, “gigione” (gigione è inteso come termine di potenziale resa del brano, enfatizzato e accentrato sul proprio personaggio, quindi di natura ruffiana, ndk). Ho cantato tutti i generi: sono passato dal soul all’r’n’b, il rock. Ho fatto un po’ di tutto. La canzone “gigiona”, secondo me non esiste nemmeno. Tutto è musica. Cerco di essere il più possibile versatile. Ad essere “belli” probabilmente ci si guadagna la possibilità di fare esperienza.
E come ti stai trovando dentro questa esperienza?
Sono un cantante abbastanza giovane. Io la sera uscivo con gli amici a bere una birra e adesso mi ritrovo a firmare autografi. La strada è comunque ancora lunga. Questo programma ti da un successo che è tra virgolette. Nel senso che è un punto di inizio e non d’arrivo.
Mi fai un ritratto personale di Mara Maionchi?
Mara Maionchi io la vedo come una mamma. E’ stata una mamma musicale in questo periodo, insieme a Nicolò Fragile. Mi hanno fatto conoscere la musica, mi hanno fatto conoscere questo tipo di vita. Mara è molto simile a mia madre: quando mi deve dare uno schiaffo me lo dà, quando mi deve dire bravo me lo dice. Una madre musicale, però. Perchè nessuno può prendere il posto di mia madre.
Cosa è cambiato nella tuo percorso qui?
A livello tecnico, quando sono arrivato qui avevo problemi di pitch e di tuning (variazione di frequenza sulle note e personalizzazione della voce, ndk). Non prendevo le note in maniera molto precisa. Con Nicolò abbiamo lavorato molto su questo.
Cosa c’è di diverso tra X Factor e Amici di Maria De Filippi, secondo te?
La differenza è innanzitutto di natura tecnica: qui si canta, ad Amici invece si deve ballare e recitare, anche. La mia esperienza ad Amici non è stata molto bella. Perchè, quando ho fatto il provino mi è stato detto: “Ti sei emozionato troppo, non hai saputo gestire l’emozione”. In quell’occasione avrebbero dovuto vedere il mio talento, non solo se c’era emozione. Chiunque si emoziona, anche i grandi si emozionano. Sono un ragazzo alle prime armi. E’ abbastanza normale. Per questo X Factor è molto più adatto a me di Amici. Perchè mi piace molto il musical, però io voglio cantare, fare cd. Amici invece ha altri sbocchi. Poi riflettendoci ho pensato che forse è stato un bene che non ci sono entrato.
Un divario solo tecnico, quindi.
No, è anche un divario qualitativo. Sinceramente ho visto i cantanti di quest’anno e non mi sono piaciuti. Per esempio Maria Luigia, è una voce comunissima. Ti dico una banalità: teneva la mano attorno alla capsula del microfono. E’ la prima cosa che viene insegnata ad un cantante. Per la qualità Amici non è come X Factor.
Se non fossi in gara chi vorresti che vincesse?
Te ne direi tre, perchè ho avuto modo di conoscerli anche a livello umano. Se ti devo dare un nome, dico Emanuele. Perchè credo se lo meriti più di tutti, perchè è quello che ha fatto più esperienza. Anche se un membro degli Aram è più grande di Emanuele, sono un gruppo comunque giovane nel complesso. Un gruppo come gli Aram in Italia ancora non si è mai visto, mentre Emanuele fa rock, un genere che potrebbe piacere più facilmente.
Ipotesi: ti propongo una parte di rilievo in una fiction. Un po’ come è accaduto a Matteo Branciamore, avresti la possibilità di fare musica usando il mezzo televisivo. Accetteresti?
Bhè dipende. Forse sai che ho ricevuto da poco una proposta di provino per una nota casa cinematografica. Quindi mi sono detto: “Io adesso sto facendo il cantante, poi dopo si vedrà se potrò fare qualche altra cosa”. Io prima facevo teatro, e prima di cantare andavo a scuola di recitazione. Io non cantavo. Poi mi è stato detto: “Vai a scuola di canto!”. Mi sono deciso e ho fatto un corso di otto mesi. Così è nata la passione per la musica.
Quindi lo faresti?
Prima studiavo e cantavo. Oggi potrei anche cantare e recitare, fare cinema. Mi piacerebbe
Quali sono le tre cose più importanti che hai imparato qui ad X Factor?
Ti dico una cosa che non ho imparato: l’umiltà. Mi comporto qui esattamente come mi comporto fuori da qua. Ho imparato a confrontarmi con gli altri ragazzi, scambiare idee, scrivere canzoni con altre persone. Poi ho imparato a gestire il palco e l’emozione. Durante le prime esibizioni avevo proprio la voce che tremava. Se vedi le ultime due, le ultime quattro. C’è stata un’evoluzione in questo senso. A livello umano ho capito che il mondo dello spettacolo non è così sporco come dicono. Non ho trovato ancora problemi sul mio cammino, nessun compromesso, nessuna cosa del genere.
Qual è stato il momento più bello in assoluto della tua vita personale?
Quando è nata mia sorella. Ho visto questa nascita e ho cresciuto mia sorella, perchè i miei genitori lavoravano.
Mi racconti un po’ l’esperienza dei provini?
Son arrivato ai provini tramite la tv e internet. Ho visto la pubblicità: “Canti sotto la doccia? Allora non ci servi!”. E io mi sono detto: “Io canto al piano bar, non sotto la doccia”. Sono andato al provino con un mio amico, Salvatore, che purtroppo è stato scartato al primo turno. Al primo provino ho portato un brano di Ricky Fantè. L’autore mi ha detto: “Cambia canzone, prima che ti eliminino”, così ho cantato “Cinque giorni” e l’autore aveva una scheda di valutazione con scritto “Freak” (il corrispondente di talento incompreso, ndk), “Talento” e un’altra cosa. Mi ha fatto una battuta negativa per poi dirmi: “No dai, scherzo che sei bravo, vatti a fare la foto”. Poi sono andato a fare il provino davanti ai tre giudici.
Quindi c’è stata una scrematura, prima dei tre giudici.
La scrematura vera è quella di Amici.
Continua.
Quando ho fatto i provini con i tre giudici, Mara ha detto di sì, Morgan ha detto di sì dicendo che assomigliavo a Micheal Jackson e la Ventura ha fatto i soliti apprezzamenti: figo, bravo, sei bello. Ho ringraziato e me ne sono andato. Poi il bootcamp è stata una cosa bellissima: ho conosciuto altre persone. Lì è stato bello perchè non facevo altro che origliare dalla porta per sentire i commenti di Mara. Io fumo cinque sei sigarette al giorno, ma in quell’occasione mi finivo i pacchetti da 10. C’erano tutte queste persone brave, e io che dicevo: “Guarda come cantano!”. Riuscivano a fraseggiare cantando canzoni conosciutissime. Ho deciso di cantare un brano poco conosciuto di Baroni, “Speriamo”, come alternativa a brani molto famosi.
Decidevi le canzoni all’ultimo.
Sì, le decidevo all’ultimo momento. Quando ho fatto il provino davanti ai tre giudici avevo persino il foglio in mano. Mi piaceva “No One” di Alicia Keys, ma non sapevo nemmeno come facesse. Così ho inventato dei fraseggi al volo e leggendo il testo. Stessa cosa per il brano di Baroni, ho sbagliando anche le parole. Poi all’ultimo provino ho fatto”Falling”, la canzone che mi ha permesso di entrare. Ho scelto ancora una volta un brano che non conoscevo benissimo, non andando sul sicuro cantando “Cinque giorni”.
Tuo padre è diventato una sorta di personaggio ad X Factor. Come vedi questa sua presenza?
Ormai qua ha l’abbonamento, qui in Rai lo conoscono tutti. Ha regalato a tutti il mio braccialetto con i santini. Sta sempre qua. Da quando ho fatto vedere sti bracciali, tutti gli addetti ai lavori e i ragazzi della casa gli hanno chiesto se lo portava anche a loro. E’ venuto con un pacco pieno e li ha regalati anche al pubblico. Lui è un grande, perchè mi è stato sempre vicino. Lui prende la macchina o l’aereo da Napoli e viene sempre qui. Quando lo vedono non dicono: “Sei il padre di Tony”. Quando vedono me invece dicono: “Sei il figlio del parrucchiere”.