Tvblog intervista Max Orsi di Amici
Sanguigno ma sincero. Max Orsi, 25enne di Bari, è arrivato alla finale della sesta edizione di Amici classificandosi al quinto posto. All’indomani del reality si racconta su Tvblog, ripercorrendo con più lucidità la sua esperienza televisiva. Per lui si è trattato davvero del coronamento di un sogno, conquistato con determinazione dopo anni di studio e
Sanguigno ma sincero. Max Orsi, 25enne di Bari, è arrivato alla finale della sesta edizione di Amici classificandosi al quinto posto. All’indomani del reality si racconta su Tvblog, ripercorrendo con più lucidità la sua esperienza televisiva.
Per lui si è trattato davvero del coronamento di un sogno, conquistato con determinazione dopo anni di studio e le prime esperienze professionali “in erba”.
Max ha iniziato a studiare pianoforte a 5 anni, per poi appassionarsi alla chitarra classica ed elettrica, partecipando anche a diversi stages.
Dal 2003 ha iniziato a coltivare gli studi di canto lirico, per poi iscriversi al corso di laurea in Musica Jazz al conservatorio.
E’ nota la sua formazione nei villaggi in qualità di animatore-musicista, che non ha mai rinnegato come esperienza artistica di stretto contatto con il pubblico, mentre ha preso parte a spettacoli teatrali come Jesus Christ Superstar (nel ruolo di protagonista con la regia di Di Ciaula) e Romeo e Giulietta, diretto dalla compagnia Le sans papier, che l’ha visto nelle vesti di Mercuzio.
Si è distinto, inoltre, in vari concorsi, ottenendo diversi premi e riconoscimenti con il suo gruppo Even2, che tra le altre produzioni annovera un omaggio musicale a Stevie Wonder contenente delle cover con arrangiamenti quasi fedeli all’originale.
Per scoprire i suoi progetti futuri ma, soprattutto i commenti a caldo del post-Amici, vi proponiamo un’intervista-fiume ricca di interessanti retroscena.
Max, come ci si sente a pochi giorni dalla fine di un’esperienza televisiva così intensa?
“Devastante, vorrai dire. Mai come adesso inizio ad avvertire i primi sintomi di stanchezza, di pesantezza a livello fisico e mentale. L’ultima settimana è stata un frullatore, sei coreografie a testa, ventidue canzoni tra prove di sfida e cavalli di battaglia che purtroppo non sono usciti ma va bene così. Non avrei mai pensato il 2 dicembre, quando sono entrato, che sarei arrivato in finale. Sono più che contento e soddisfatto di me.”
Il tuo ingresso nella scuola di Amici è avvenuto con una sfida. Qual è stata la modalità di selezione per accedervi?
“Avevo partecipato ai casting estivi, ma un forte mal di gola mi ha impedito di cantare. Chiamai per sfidare a novembre, dopo aver letto un annuncio in sovrimpressione nel corso della trasmissione. Si sono ricordati di me e mi hanno ammesso alle selezioni di mercoledì 22 novembre. Al primo provino eravamo 80 persone, ho cantato Io vivo per lei e l’ho superato. Siamo rimasti in dodici e questa volta ho cantato per la prima volta il mio cavallo di battaglia, The show must go on dei Queen. Dopo queste due selezioni siamo rimasti in due e poi ci hanno richiamato assieme a dieci persone, risultanti tra tutti i selezionati a partire da giugno, compresi i non ammessi del kick off. Al terzo provino ho cantato sia The show must go on che Sei la vita mia, c’era l’intera commissione di canto tranne Beppe Vessicchio e poi Luca Zanforlin, Chicco Sfondrini e Maria De Filippi. Ancora una volta sono rimasto in ballottaggio con un altro ragazzo e all’ultima selezione erano presenti anche Steve La Chance e Maura Paparo che ci hanno giudicati per il ballo. Poi io e l’autore Luca ci siamo fatti una chiacchierata e mi ha detto che avevo il tipo di carattere idoneo per partecipare. E’ così che sabato 25 novembre mi sono giocato la sfida con il titolare Alessio, facendomi assistere dagli insegnanti nella preparazione dei due brani, Se adesso te ne vai e Just feel better. L’ho vinta e sono entrato.”
Com’è stato entrare in un programma televisivo in medias res, quando i giochi in parte erano fatti?
“Di certo non ho avuto vita facile. La parte didattica del programma era quasi giunta al termine. C’era già il discorso delle stelline, i cantanti facevano più ore di canto e i ballerini più ore di danza, le esibizioni erano intensificate per esercitarsi ai fini del serale. Era già una fase di allenamento propedeutica allo spettacolo televisivo, non ci insegnavano quasi più niente. Per questo ho cercato di imparare qualcosa in più in itinere, al volo, aggiungendolo a ciò che già sapevo. Mi dispiace solo di aver scontato colpe che non avevo, visto che ho accettato la sfida e ho vinto, mi hanno dato la maglia per l’immediato accesso al serale, senza l’esame di sbarramento, e ne ho pagato le spese.”
Come hai vissuto a tal proposito la finale? E’ stato difficile misurarsi con il ballo viste le difficoltà che hai incontrato e le tue aspirazioni canore?
“All’inizio ho avuto tanti problemi. Tutti, anche se non è mai emerso, avevano studiato danza ed erano più preparati di me. Karima aveva fatto ginnastica artistica, Federico era reduce da tre anni al campus di Cinecittà. Io, invece, sono l’unico che è partito da zero. La semplice piroetta, se non hai la tecnica, ti fa girare la testa. Per questo penso di essermela cavata abbastanza bene.”
Non pensi di aver avvantaggiato Federico scegliendolo come primo sfidante e seminandogli il terreno per la vittoria finale? Ti sei pentito di non aver scelto Karima?
“Volevo sfidare Karima che per me è la vera vincitrice di questa edizione. Ci tenevo a passarle la palla della sfida e perdere con una vera cantante. Con Federico era solo una resa dei conti, ma non una vera competizione artistica. Peccato che non sia mai stato creduto. Dal punto di vista del canto sia tecnicamente che vocalmente ero più dotato di Federico, l’hanno confermato persino i giornalisti. La mia presunzione, alla fine, è risultata una forma di sincerità, l’hanno ammesso tutti che avevo più esperienza, soltanto io non potevo riconoscerlo. E così hanno iniziato a dirmene di tutti i colori, mi hanno boicottato, massacrato, preso in giro, sfottuto.”
Ma com’è nata l’ostilità con Federico? Non sarà che hai deciso di inimicarti la persona sbagliata?
“Non me lo sono inimicato io. Sono entrato sorridendogli e nel momento in cui mi ha visto, prima ancora che vincessi la sfida, ha iniziato subito ad attaccarmi. Io, poi, quando reagisco, non sono razionale e mi comporto in modo istintivo tendendo a difendermi. Ho avuto un sacco di volte ragione e le prime volte non mi lasciavo condizionare da quello che mi diceva, dimostrando fiducia in me stesso e nelle mie capacità. Poi sono entrato in crisi, diventando più vulnerabile, e ho incominciato a mettermi in discussione per le continue critiche ricevute in studio. Di sicuro è andato a mio sfavore l’essere entrato nella scuola per ultimo. Federico aveva già creato la sua monarchia, nessuno osava andargli contro, tutti pendevano dalle sue labbra. Chi non era con lui era contro di lui. Io ero malvisto sin dall’inizio, visto che quest’anno sono stato l’unico ad aver cacciato un titolare a cui erano affezionati. Federico ne ha approfittato per prendermi di mira e tutti gli sono andati dietro. Non è stato facile ritagliarsi un angolino con le unghie.”
Dunque, quale opinione ti sei fatto della sua vittoria e delle polemiche scoppiate con Karima, data per vincitrice ideale?
“Non doveva vincere Federico. Se penso al vincitore della scorsa edizione, il ballerino Ivan, dico che Federico è dieci volte più completo, ma Ivan ha meritato cento volte la vittoria. Ci può stare perché il giudizio del pubblico è insindacabile, ma per me il vero talento di questa edizione era Karima. Proprio per il tipo di personalità Federico non meritava di spuntarla, perché ha giocato sporco. La sua non è stata una competizione artistica ma verbale e quegli stessi mezzucci di cui ci accusava li ha usati lui stesso contro di noi. A me dava del cagnolino, Karima l’ha paragonata a un verme, ad Agata le ha rinfacciato i piedi piatti. Il suo intento è sempre stato quello di far leva sui punti deboli miei e di Agata per massacrarci, visto che eravamo ai primi posti. Con me ha approfittato del mio momento di crisi per rincarare la dose di polemiche. Ad Agata le ha ritorto contro la storia del collo del piede dicendo che ci speculava. Ed un peccato che nell’ultima puntata la Celentano abbia fatto venire un suo amico esperto in materia per darle il colpo di grazia. Su Karima non poteva permettersi di dire nulla, visto che era inizialmente bassa in classifica, e ha giocato sulla sua ingenuità non potendo metterne in dubbio il talento. Lei non si è mai interessata a certi discorsi e solo al serale si è trovata a dare spiegazioni perché Federico la costringeva a ribattere alle sue studiate provocazioni. E’ caduta in una specie di tranello televisivo, che l’ha vista passare per incoerente e contradditoria, e si è giocata la finale. Mentre il merito di Federico è stato quello di riuscire a convincere le persone che hanno votato per lui.”
E con Grazia Di Michele, l’insegnante di canto con cui hai rifiutato di fare lezione perché non ti stimava come artista, c’è stato un chiarimento?
“La Di Michele si è accanita nei miei confronti perché il suo prediletto era Federico e lo doveva difendere in tutti i modi possibili. A telecamere spente, quando sono uscito e abbiamo festeggiato in sala relax, si è scusata con me per essere stata troppo dura e diretta. Mi ha detto che pensava di farmi del bene ma che, al tempo stesso, doveva difendere la sua posizione. In realtà ci eravamo già confrontati prima, ma lei non aveva mai preso atto dei suoi errori come ha fatto adesso. Io riconosco di essere stato impulsivo, ma non bisogna dimenticare che in quel sistema lì, quando ripensi a determinate dinamiche e vorresti ritornare sui tuoi passi, è finita la puntata. La prima soluzione a cui ho pensato è stata quella di interrompere le lezioni con lei per un malessere personale. Non c’era tempo per parlarne, mancavano tre settimane alla fine e rischiavo di non ritrovare un equilibrio. Ora mi dispiace soltanto che abbia ammesso le sue colpe a telecamere spente. Se l’avesse fatto prima io non sarei passato come il presuntuoso che rifiuta il professore. Anche gli insegnanti possono sbagliare, chiedere scusa e ricominciare. Poi lei, comunque, mi ha rivelato che sarebbe andata dai blu perché ci teneva tantissimo a Federico e Giulia. Loro due erano appoggiati da chiunque e questo fa tantissimo. Potevano fare e dire qualsiasi cosa ed erano sempre i migliori. Giulia veniva ritenuta superiore a Karima per quell’alone di maledizione dato dalla sua presunta fragilità, Federico era il fenomeno da palco. Io mi sono trovato in mezzo, come Agata. La cosa strana è che lei è stata giudicata male perché ha continuato a fare lezione con la Celentano e poteva evitarlo. Mentre io che ci ho rinunciato avrei dovuto continuare. Non c’è un senso in tutto ciò.”
Con gli altri insegnanti e la produzione, invece, in che rapporti sei rimasto?
“Mi sento con Pitteri, mentre hanno i miei numeri Perris e Palma, con cui ci siamo detti che non ci saremmo persi. Mantengo i contatti anche con l’autore Luca Zanforlin e altri della redazione. Adesso il lavoro è tanto ed è importante farsi consigliare per gestire e selezionare gli impegni. Basta niente per bruciarsi. E’ importante, invece, vedere cosa si può fare e come per fare bella figura e sfruttare un’occasione ghiottissima. E, detto con tutta franchezza per tutti gli ostacoli che ho superato, sento che un po’ me lo merito. Sono uscito con delle certezze, grazie ai complimenti di gente che conta e addetti ai lavori stimati. Non è poco.”
Con quali tuoi ex-compagni, invece, sei in contatto?
“Agata, Karima e Roberta (quest’ultima è anche una mia concittadina). Sono di sicuro le persone a cui mi sono affezionato di più. Poi saranno i prossimi mesi a decidere se certe amicizie andranno avanti oppure no. In fondo è passato troppo poco tempo.”
Tra i tuoi prossimi impegni futuri, la promozione del cd di inediti, Bianco e blu, e il tour estivo di Amici nelle piazze italiane. Ti va di anticiparci qualcosa?
“Riguardo alla promozione del disco, posso darti solo due date. Il 24 marzo a Roma e il 30 marzo a Milano. Per il tour dovremmo iniziare a prepararci a metà maggio, mentre le tappe cominceranno da metà giugno. Durerà un mese e mezzo, dovremmo finire i primi di agosto.”
Maria De Filippi ti ha spesso difeso nei momenti in cui tutti ti attaccavano. Che immagine ti sei fatto di lei e della televisione che rappresenta?
“Ho appena mandato un messaggio all’autore Luca dicendogli che mi mancano entrambi. Sono stati gli unici a starmi veramente vicino e a capire la differenza di trattamento che mi riservavano gli insegnanti, aggravata dagli atteggiamenti prevenuti dei miei compagni. Sono due persone eccezionali che mi hanno sostenuto non soltanto in diretta, quando la Di Michele rideva o venivo gratuitamente attaccato, ma anche a telecamere spente. Non vorrei perderli. Con Luca non è successo, di Maria ovviamente non ho il numero ma mi piacerebbe sentirla ogni tanto a livello personale. Ho apprezzato molto quando veniva a trovarci nella casette o, anche nella prima fase, passava con noi tutto il sabato pomeriggio, dalla fine della trasmissione fino alle otto di sera, per conoscerci meglio. Come conduttrice trovo che sia diversa da tutte le altre, come Simona Ventura o Milly Carlucci. Loro vanno a copione, mentre lei è così come la vedete, non si costruisce un personaggio. Una volta ci ha raccontato che dei colleghi con cui ha lavorato provavano persino il buonasera e il benvenuti prima di andare in onda o registrare una trasmissione. Lei, invece, è come se ti invitasse nel salotto di casa sua e in studio ci fossero tanti amici suoi e da casa la seguissero milioni di parenti. La dote che meglio la definisce, oltre alla bravura, è la semplicità.”
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