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TvBlog intervista Giuseppe Feyles, direttore di Rete 4 [1° p.]: “Meno calcio (parlato), più approfondimento (Top Secret, Quarto Grado) e documentari (Apocalypse, Life)”

Abbiamo incontrato il direttore di Rete 4 Giuseppe Feyles nel suo ufficio Mediaset a Cologno Monzese. Il dirigente, affiancato dal vice direttore Carlo Panzeri, ha spiegato le novità che caratterizzeranno la sua rete nei prossimi mesi. Pubblichiamo oggi la prima parte dell’intervista ricordando che la seconda, online a partire dal 6 aprile, tratterà delle produzioni

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pubblicato 1 Aprile 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 17:06

Abbiamo incontrato il direttore di Rete 4 Giuseppe Feyles nel suo ufficio Mediaset a Cologno Monzese. Il dirigente, affiancato dal vice direttore Carlo Panzeri, ha spiegato le novità che caratterizzeranno la sua rete nei prossimi mesi. Pubblichiamo oggi la prima parte dell’intervista ricordando che la seconda, online a partire dal 6 aprile, tratterà delle produzioni in arrivo (‘Viaggio a…’, ‘Matrimoni’, ‘Pater Castell’), di ‘Sentieri’ e delle serie americane.

E’ entrato a Rete 4 nel giugno 2007. Quali sono i cambiamenti che hanno contraddistinto la rete da lei diretta in questi quasi 3 anni?

“Sono cambiamenti graduali, non c’è stato nessun rivoluzionamento, nessuna trasformazione radicale. Il più significativo è stato l’acquisizione del calcio che ha consentito alla rete di crescere nella ricerca non solo del pubblico femminile ma anche di quello maschile. Su Rete 4 sono andati in onda ‘Contro Campo’, ‘Guida al Campionato’, le partite della Uefa Europa League, elementi importanti per noi. Il secondo aspetto è stato quello di rafforzare la nostra vocazione alle produzioni di approfondimento che già la rete aveva, cosa per me abbastanza facile visto che buona parte le curavo prima da produttore. Senza dimenticare la centralità del cinema”.

A proposito del calcio, ho letto di recente delle dichiarazioni di un responsabile di Sport Mediaset secondo il quale il calcio parlato scomparirà dal prossimo autunno dalla tv generalista Mediaset. E’ un’ipotesi plausibile?

“E’ possibile, è una riflessione che stiamo facendo a partire dalla considerazione, da un lato dei dati di ascolto che non sono più quelli di una volta, e dall’altro dell’identità che questo prodotto sta assumendo, con il prossimo anno che va a delineare il calcio distribuito 6 giorni su 7. Quello che era una volta l’appuntamento di approfondimento non ha più il senso di prima”.

Niente più calcio tranne quello giocato?

“Ci sarà calcio giocato, ma anche parlato con un ruolo diverso, non più di cronaca ma magari di approfondimento. Per quanto ci riguarda, ci piacerebbe raccontare storie sul mondo dello sport, dei personaggi, delle figure anche extra-calcistiche. Noi per primi in passato abbiamo programmato una trasmissione che si chiamava ‘Record’ condotta da Cesare Cadeo che trattava di questo, e anche la stessa ‘Vite Straordinarie’ che tornerà a breve, spesso ha trattato di personaggi sportivi”.

Prima di diventare direttore lei a Mediaset negli anni ‘90 ha lavorato prima come produttore esecutivo e poi in qualità di capostruttura dell’Intrattenimento. Quali sono i programmi di cui si è occupato?

“Più che parlare di programmi, preferirei dirle gli artisti con cui ho lavorato. Il primo personaggio è stato Jocelyn in un programma dal titolo ‘Cos’è cos’è’, che fu il primo quiz in diretta realizzato da Roma. Poi ho lavorato con Alberto Castagna, con Vittorio Sgarbi sia in ‘Sgarbi Quotidiani’ e nelle rubriche di approfondimento, con Gabriella Carlucci, Paola Saluzzi, Gianni Boncompagni e con Davide Mengacci che avevo accompagnato sin dagli inizi in ‘Scene da un matrimonio’, fenomeno assoluto della televisione (4 mln e mezzo in seconda serata). Ho lavorato anche con tutto il gruppo di Pierfrancesco Pingitore e il Bagaglino, con ‘Forum’ di Rita Dalla Chiesa e anche per il Vaticano. Tutte le produzioni che abbiamo realizzato, dal Concerto di Natale alla Messa a speciali e rubriche di approfondimento, specialmente a cavallo del Giubileo, li ho realizzati come produttore”.

Salvo Sottile - Quarto GradoNegli anni ’80-90 Rete 4 era la rete rosa per eccellenza. Trasmetteva soprattutto prodotti per un pubblico femminile quali soap e telenovelas. Poi con la gestione di Giancarlo Scheri la connotazione si è fatta sempre più maschile. Ora la sua rete si avvia ad affrontare una nuova rivoluzione non tralasciando il cinema ma aprendosi ad una serie di produzioni da prime time. Un nuovo cambio di pelle?

“Stiamo avviando una nuova fase di autoproduzione. Insieme a Carlo (Panzeri, vicedirettore ndr) abbiamo già cominciato a varare nuovi prodotti come ‘Quarto Grado’ che nella sua quarta puntata ha raggiunto il record del 9,6%, ma stiamo mettendo in pista tanti esperimenti di prodotti nuovi per arrivare ad avere due serate di produzioni stabili nelle stagioni di garanzia. Crediamo che questa sia l’unica strada per connotare sempre più la rete nel panorama delle mille tv digitali”.

In merito a “Quarto Grado”, realizzato da Videonews, che sta ottenendo consensi crescenti in una collocazione difficile come quella della domenica sera e con un competitor forte e di prestigio come “Report”, quali obiettivi vi eravate dati?

“Con Videonews lavoriamo molto bene da anni. Realizziamo ‘Top Secret’, ma anche ‘Storie di Confine’ e dei Film Dossier. ‘Quarto Grado’ sta andando molto bene, non ci aspettavamo che arrivasse facilmente vicino alla media di rete in poche settimane. Dobbiamo dare atto di questo risultato al curatore Siria Magri, al direttore di Videonews Claudio Brachino e a Salvo Sottile che lo conduce con professionalità”.

Aggiunge il vicedirettore Panzeri:

“Per progetti come questi l’obiettivo che ci si da’ è nel tempo. L’idea di fondo è di ragionare su un programma che in un certo periodo arrivi a realizzare la media di rete. Ecco perché, con i dovuti scongiuri del caso, ‘Quarto Grado’ promette benissimo”.

Ci sarà una nuova serie di ‘Top Secret’?

“Sì, è prevista per l’estate in prima serata ma a breve andrà in onda con uno speciale in occasione dell’ostensione della Sindone di cui si sta molto discutendo in questi giorni. Sempre con Videonews realizzeremo una nuova serie di ‘Storie di Confine’ che, rispetto alla precedente dove si analizzavano realtà del Terzo mondo, sarà dedicata a realtà italiane. Andremo alla scoperta di quartieri disagiati o realtà estreme della nostra penisola”.

ApocalypseQuali saranno le altre nuove produzioni che caratterizzeranno la rete da lei diretta nei prossimi mesi?

“‘Quarto Grado’ ‘tornerà anche in autunno. Accanto avremo due linee di prodotto, una di approfondimento con titoli già consolidati quali ‘Vite Straordinarie’, Viaggio a…’, e l’altra per la ricerca di nuovi formati sui quali stiamo sperimentando. Abbiamo 4-5 progetti, alcuni in fase molto avanzata, uno dei quali è ‘Ritorno alla Natura’. Si tratta di un esperimento interessante realizzato interamente in casa con la collaborazione del nostro capostruttura Marco Campione che vedrà alla prova 4 persone comuni portate per una decina di giorni nella savana, a contatto con la natura selvaggia e gli animali. Sarà condotto da Umberto Pelizzari che li accompagnerà e li guiderà anche in un’immersione (con gabbia) nelle acque popolate dallo squalo bianco”.

Si parlava anche di una serie di documentari molto prestigiosi che andranno in onda a breve.

“Una serie di 5 prime serate in estate dal titolo ‘Life‘ realizzate dalla BBC in co-produzione con Discovery Channel in alta definizione e un’altra francese, premiata dal pubblico, dal titolo ‘Apocalypse’ programmata in 3 o 4 serate in autunno”.

L’esperimento di “Melaverde” in prima serata rimarrà fine a se stesso o potrebbe esserci una riproposizione?

“Il prodotto in daytime fa ascolti altissimi arrivando a delle punte del 18-20% la domenica e siamo convinti che possa funzionare anche in prima serata. Proveremo a testare nuovamente il gradimento del pubblico in prime time a fine stagione”.

(Michele Biondi)

Continua…