TvBlog intervista Fabio Pastrello, capo-autore: “Orgoglioso di fare Domenica Cinque”
Domenica 13 dicembre si è concluso il primo ciclo di trasmissioni di “Domenica Cinque“, il programma contenitore dell’ammiraglia Mediaset condotta da Barbara D’Urso. Abbiamo rivolto alcune domande al capo-autore del programma, Fabio Pastrello quale bilancio di questi primi tre mesi di trasmissione. “Domenica Cinque”, forte dei risultati ottenuti che hanno centrato in pieno l’obiettivo che
Domenica 13 dicembre si è concluso il primo ciclo di trasmissioni di “Domenica Cinque“, il programma contenitore dell’ammiraglia Mediaset condotta da Barbara D’Urso. Abbiamo rivolto alcune domande al capo-autore del programma, Fabio Pastrello quale bilancio di questi primi tre mesi di trasmissione. “Domenica Cinque”, forte dei risultati ottenuti che hanno centrato in pieno l’obiettivo che la rete aveva richiesto, tornerà a gennaio con un nuovo ciclo che durerà fino alla fine di maggio .
Domenica scorsa è terminato il primo ciclo di “Domenica Cinque” di cui è autore. Ci può tracciare un bilancio?
“Innanzitutto ci tengo a dire che sono orgoglioso di fare Domenica Cinque. Il bilancio è più che positivo perché quando a giugno-luglio di quest’anno, quando sono stato contattato da Videonews tramite Barbara D’Urso, sinceramente non avremmo mai sperato in un risultato del genere. L’eredità che prendevamo era molto difficile: il marchio Buona Domenica da Cuccarini-Columbro, Scotti-Carlucci, Costanzo e l’ultima gestione Perego era ben consolidato nel pubblico. Essere riusciti a conquistare un nostro pubblico che sempre più numeroso ci ha seguito ogni domenica ci ripaga senz’altro del lavoro fatto”.
Forse anche il budget non era neppure paragonabile a quello che le trasmissioni citate avevano per la domenica pomeriggio…
“Non è stata solo una questione economica perché ci siamo confrontati con mostri sacri e grandi strutture, mentre noi eravamo piccoli e volenterosi e inoltre, da un paio d’ore di programma siamo arrivati a farne 5. Una scelta coraggiosa, visto che erano anni che sia Mediaset che Rai non proponevano un programma unico che durasse tutto il pomeriggio. Inoltre, io non avevo mai lavorato con l’area News ed entrare in questa testata con il ruolo di capo-autore, dove praticamente non conoscevo nessuno a parte Angela Pedrini (curatrice del programma), c’è voluto parecchio coraggio ad accettare”.
E come è andata?
“Benissimo! A parte Barbara che conoscevo, essendo stato suo autore ai tempi di ‘Grande Fratello’ e ‘La Fattoria’ e che ‘adoooro’! (come direbbe lei), ho trovato Claudio Brachino che è stata una scoperta, oltre che professionale, anche umana. Sono stato accolto da tutta la struttura di Videonews in maniera straordinaria e, in brevissimo tempo, mi sono sentito come a casa. E’ stata una sfida: ci siamo rimboccati le maniche e piano piano oltre a noi sono arrivati altri autori come Totò Coppolino, Simone Gerace, Ivan Roncalli, che si sono aggiunti alla squadra di giornalisti Alessandra Balletto, Paola Cambiaghi, Simona Minarini e Rossella Russo per citarne alcune, e al regista Dario Calleri. Con noi l’azienda e la direzione generale hanno investito su persone giovani ma con un grande entusiasmo. Una cosa ad esempio alla quale teniamo molto è che, oltre all’apporto della struttura tecnica di VideoTime, utilizziamo dei videomaker che realizzano sia in girata delle clip e dei montaggi del programma; dal promo, ai servizi di Serena Garitta a tanti altri. Un bell’investimento guardando al futuro. Tra breve, secondo me, la televisione si farà solo così, avvicinandosi al linguaggio di Internet”.
In dettaglio quali sono stati i risultati in media di questo primo ciclo di “Domenica Cinque”?
“Posso dire tranquillamente che abbiamo centrato l’obiettivo di rete tanto è vero che ci hanno confermato alla ripresa per un altro ciclo che terminerà alla fine di maggio. Ma al di là dei numeri, ci tengo a sottolineare che abbiamo anche raggiunto i risultati di target che ci eravamo prefissati all’inizio: volevamo informare ma divertire. Volevamo un programma che avesse una modalità produttiva differente rispetto al passato e che fosse competitivo, riportando sulle pagine dei giornali, non solo quelle di spettacolo ma anche in quelle della cronaca, gli argomenti che venivano trattati alla domenica pomeriggio. E tranne un paio di scivoloni che, permettetemi possono capitare in 5 ore di diretta, ci siamo riusciti”.
Obiettivi raggiunti d’accordo, ma sul programma sono piovute accuse di essere trash forse anche più di programmi del passato.
“Se Domenica Cinque è un programma trash e se quello è trash, allora sono contento di farlo! Il nostro è un programma sanguigno che mostra la realtà non senza filtri, anche perché esiste un codice di autoregolamentazione televisiva al quale ci atteniamo scrupolosamente, però alcune cose in diretta accadono senza che tu possa controllarle. Quando si parla ad esempio di politica, dell’unione tra omosessuali, i toni si accendono e a me, senza ipocrisia, i toni accesi piacciono. Senza che vengano creati ad arte s’intende”.
L’accusa più forte è stata quella che voi di fatto fate trash involontario, ospitando spesso persone che hanno idee contrapposte e pronte ad attaccarsi reciprocamente.
“Nel momento in cui si invitano delle persone per fare un dibattito, devono necessariamente esserci opinioni differenti: se si invitasse gente che la pensa allo stesso modo, daremmo una visione parziale della realtà e non corretta. Nel caso ad esempio delle maestre di Pistoia, dove ad alcuni interlocutori in studio è venuto in mente di controllarle con delle telecamere gli asili e altri invece pensavano fosse una restrizione della libertà, i toni sono rimasti pacati. In altri casi invece sono stati più accesi. Sulla scelta degli ospiti poi non si può sindacare: siamo stati i primi e non saremo gli ultimi ad invitare un uomo intelligente come Vittorio Sgarbi che quando spiega la propria opinione anche se lo fa con qualche parolaccia di troppo, vale molto di più di una persona pacata che alla fine non dice niente. Questo non è trash”.
Quali sono stati i momenti più seguiti della stagione?
“Sicuramente i talk e le interviste di Barbara. Ricordo quella al Ministro Brunetta a cuore aperto dove per circa 40 minuti ha raccontato la sua vita. O quella ad Emanuele Filiberto che, sentendosi praticamente a casa sua, ha detto di aver avuto a che fare con la droga, di aver perso amici per gli stupefacenti e di non esserne caduto grazie al supporto familiare. Oppure ancora Alfonso Signorini che ha parlato di omosessualità, raccontando quello che è stato il suo outing naturale. E tanto altro. Anche Serena Garitta, che ritengo essere un esempio di ottima televisione: ogni settimana insieme a noi autori si è inventata delle scemate con gli ospiti che sono risultate gradevoli, divertenti e apprezzate dal pubblico”.
Come mai avete preso la decisione di trattare il gossip come fosse una soap a puntate? Ricordo ad esempio quella su Matteo Guerra che coinvolgeva pure Barbara che molti hanno ritenuto costruita.
“Il gossip è una vera soap, un po’ come Beautiful le signore lo seguono senza porsi il problema che sia vero o falso. Nel caso di Matteo Guerra abbiamo raccontato di un simpatico ragazzone che ogni settimana usciva con una nuova compagna e ad un certo punto, sulla base di segnalazioni e testimonianze, ha coinvolto anche Barbara. Abbiamo pensato di ideare un racconto ironico della storia con un pentito che si prendeva in giro e la presenza di Salvo Sottile che si è prestato nel ruolo del giornalista che annunciava la storia. E’ stato un modo per dire alle signore di ribellarsi a questo atteggiamento tipico maschilista. Sempre con estrema ironia e con il sorriso sulle labbra”.
Di recente a Domenica Cinque è scoppiato il caso Fabrizio Corona che non si è presentato in studio nonostante avesse un regolare contratto.
“Dal mio punto di vista ringrazio dal più profondo del cuore che domenica non sia venuto Fabrizio Corona in studio perché, siccome la puntata era bella costruita e a volte questo può fare abbassare la guardia, il fatto che siano saltati a poche ore dalla diretta 3-4 blocchi ci ha dato una bella scarica di adrenalina. Grazie alla struttura di VideoNews, ai giornalisti e agli autori, abbiamo stravolto la scaletta rimettendola in piedi in quattro e quattr’otto con eccellenti risultati, e mi sono divertito come un matto”.
Parliamo del nuovo ciclo. Cosa ci dobbiamo aspettare da gennaio?
“Anno nuovo, vita nuova, probabilmente valletto nuovo, vedremo. Ci saranno nuovi spazi per Platinette, Serena e Rosita Celentano. Con Laccio e Gabriella Labate stiamo pensando a rivoluzionare l’aspetto artistico del programma. Non staremo fermi in queste vacanze, abbiamo già pronti degli incontri con gli altri autori, con Barbara, Claudio, Angela e Rosanna Ragusa per mettere a punto delle innovazioni che andranno a ravvivare alcune parti della struttura del programma. Per ora però è prematuro parlarne”.
Alcuni nostri lettori hanno proposto alcuni cambiamenti per la trasmissione. Uno per esempio riguarda la band di Gucci che vorrebbero che interagisse di più con la trasmissione, sulla scia di quanto accadeva con le precedenti edizioni di Buona Domenica.
“E’ complicato perché Buona Domenica aveva un rapporto tra intrattenimento e informazione diverso dal nostro. In alcuni argomenti risulta difficile scegliere la canzone giusta: penso ad esempio quando trattiamo di un talk con notizie serie o la storia di cuore con l’intervista ad una protagonista di cronaca. Negli altri blocchi, senza paragoni inopportuni, Vittorio Gucci è un po’ come la band di David Letterman, un accompagnamento musicale ed estemporaneo che sottolinea ove possibile tutta la durata del programma”.
E la comicità? Alcuni lamentano la mancanza di comici.
“L’idea di chiamare dei comici ci piace molto e abbiamo provato a fare un esperimento con Enrico Brignano durante la sua intervista che è andato molto bene e ripeteremo. Quello che mi piacerebbe fare è creare delle situazioni che coinvolgano anche il nostro cast, da Serena a Platinette. Mi piacerebbe insomma che Domenica Cinque diventasse come una grande famiglia dove chi passa dice quasi quello che vuole e la comicità diventa non solo un monologo dell’artista, ma un vero contrappunto dissacrante al programma”.
La ringrazio per la disponibilità e, in attesa di rivedere in onda “Domenica Cinque” da gennaio, da parte del sottoscritto e dalla redazione di TvBlog un sincero augurio di Buone Feste. (Share)