Home TvBlog intervista in esclusiva Enrico Papi: “Al Colore dei Soldi sarò un Papi buono. Con Berlusconi si è esagerato”

TvBlog intervista in esclusiva Enrico Papi: “Al Colore dei Soldi sarò un Papi buono. Con Berlusconi si è esagerato”

Sta per partire dal 7 settembre alle 20:30 su Italia 1 con il nuovo game show Il Colore dei Soldi: TvBlog ha intervistato in una pausa delle prove il conduttore Enrico Papi. Oltre ad aver spiegato meglio il regolamento del gioco, Enrico ha ribadito di aver portato in Italia il format Reazione a catena e,

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4 Settembre 2009 07:35

Enrico PapiSta per partire dal 7 settembre alle 20:30 su Italia 1 con il nuovo game show Il Colore dei Soldi: TvBlog ha intervistato in una pausa delle prove il conduttore Enrico Papi. Oltre ad aver spiegato meglio il regolamento del gioco, Enrico ha ribadito di aver portato in Italia il format Reazione a catena e, forte della sua esperienza passata di “Papirazzo”, ha dato un parere sul modo di fare gossip politico nel nostro Paese in questi ultimi mesi.

Enrico, mancano pochi giorni al kickoff del Colore dei Soldi. Puoi dirci in dettaglio in cosa consiste il programma?

“E’ un game molto carino e semplice. Innanzitutto, ci sarà un concorrente che dapprima dovrà scegliere una carta tra tre sulle quali è apposta una cifra; quella scelta diventerà di fatto l’obiettivo finale da raggiungere per quella sera. Ci saranno 20 cash machine differenziate ognuna da un colore e il partecipante al gioco ne chiamerà 10. Logicamente la scelta avverrà sulla base del colore in relazione a qualcosa che lo lega al rosso o al verde oppure ad una sensazione particolare. Ogni slot avrà un display con una cifra che aumenterà di 1.000 euro al secondo; il concorrente dovrà fermare la slot prima di aver raggiunto l’obiettivo. Se lo centrerà, si porterà a casa l’intero montepremi, in caso contrario non vincerà nulla. Non per nulla il motto del programma è ‘O tutto o niente’ Inoltre chi parteciperà dovrà dirci il sogno che vorrebbe realizzare con questi soldi. Fortuna, tattica di gioco, reality e storie fanno del Colore dei Soldi non solo un game show ma un programma di intrattenimento per tutta la famiglia”.

Porterai nell’edizione italiana alcune situazioni di gioco che abbiamo visto nell’edizione trasmessa in Inghilterra? Ad esempio il modo di condurre…

“No, quella è una conduzione molto anglosassone differente dalla mia. In questo gioco non sarò contro ma vicino al concorrente, sarò quasi suo complice. Ho fatto una scommessa: abbiamo fatto una prova ieri, l’ho registrata e me la sono fatta dare su Cd. L’ho portata a casa e l’ho mostrata a mia figlia di 9 anni. Ho visto che anche lei ha notato quanto fossi diventato buono, aiutando i concorrenti. Questo è l’obiettivo che mi pongo: un giro di boa dopo il pettegolezzo, la conduzione aggressiva di giochi come Sarabanda dove cercavo di mettere in mezzo i personaggi, ad una più matura come questa dove mi metto al servizio del concorrente per fargli vincere il montepremi e divertire il pubblico a casa”.

Rispetto alla versione inglese, nel Colore dei Soldi italiano ci sarà il Secchione Monti. Come mai?

“Facendo le prove mi sono accorto che c’era le necessità di una persona più avvezza alle statistiche, alla matematica, alle scelte e così ho pensato ad un secchione. A quel punto, mi è venuto in mente subito Monti. Tra le altre cose abbiamo anche la Pupa, quindi siamo a posto”.


Il Colore dei SoldiLa Pupa che sarà Raffaella Fico e non Miss Universo come hanno detto i promo questa estate…

“In realtà Miss Universo era una mia idea e mi piaceva il fatto di avere una figura così eterea che entrava e rappresentava nell’immaginario collettivo la bellezza universale. Poi invece abbiamo optato per Raffaella, una ragazza molto bella e simpatica, in grado di sostenere quei momenti di spettacolo che ci saranno nel programma per sdrammatizzare e per regalare un piacere della vista al pubblico”.

Si è però detto che la Fico abbia preso il posto di Dayana Mendoza perchè quest’ultima ha dato forfait all’ultimo.

“Non è così. Le abbiamo spiegato il ruolo che doveva avere, ci abbiamo provato a farglielo capire ma non era quello giusto. Non mi piace utilizzare una bella donna solo per farne carne da macello, ho preferito una figura che incarnasse la bellezza e la spigliatezza nello stare al gioco”.

Parliamo un po’ di te, prendendo spunto dal titolo del programma, che colore hanno i soldi?

“Per me i soldi non hanno un colore predefinito, perchè come sanno anche i miei amici io non do’ molto valore al denaro. Sono uno che guarda più alla sostanza che alla forma. Delle volte pensa che giro senza portafogli, alcuni poi mi definiscono spendaccione, cattivo amministratore di me stesso”.

A proposito de La Pupa e il Secchione, Federica Panicucci ha dichiarato di recente che era trash e che non si rifarà più perchè troppo costoso. Qual è la tua opinione?

“Credo che non fosse trash ma era un semplice comedy show. Non si fa non per i costi perchè credo che Mediaset non abbia problemi di denaro, piuttosto credo che non sia in questo momento adatto al palinsesto. Quando si troverà l’opportunità di rifarlo, sarò ben contento e, se così non sarà, mi rimarrà il ricordo di questa bellissima esperienza. Detto ciò, io credo che andrebbe riproposto e presto. I tempi sono maturi”.

Questa estate è andata in onda invece Sarabanda, condotta da Teo Mammucari. Ti è dispiaciuto non rifarla e, se l’hai vista, che giudizio ne dai?

“Non l’ho vista perchè non ho potuto. Non saprei dare un giudizio, per me Sarabanda è quella che ho fatto io e in ogni caso non l’avrei rifatta perchè per me risale al passato. Non sono solito tornare indietro: ho smesso di fare pettegolezzo in un momento della mia vita e mi sono dedicato ai game show che mi piacciono molto. Oggi non tornerei a Sarabanda ma condurrei invece ancora un quiz musicalem, magari più rapportato ai nostri tempi”.

Enrico PapiA proposito di quiz, il leader dell’estate è stato Reazione a catena che tu hai dichiarato di aver portato in Italia, cosa poi smentita dalla Sony. Vuoi darci maggior chiarimenti?

“Il format l’ho portato in Italia io, la Sony può dire quello che vuole sta di fatto che abbiamo visto il game in America con mia figlia e sono stato io a presentarlo insieme a Giorgio Gori di Magnolia per primo a Luca Tiraboschi direttore di Italia 1. Al direttore è piaciuto ma era indirizzato su altri progetti, così io e Giorgio lo abbiamo proposto a Raiuno che ha accettato. Il primo anno Reazione a catena è stato prodotto da Magnolia, il sottoscritto e Sony Italia (come da richiesta di Sony International), dal secondo anno in poi la casa giapponese lo ha fatto per conto proprio estromettendomi. Di fatto però è un format importato da me, che senza di me probabilmente non si sarebbe mai realizzato in Italia”.

In passato avevi condotto anche il quiz L’Imbroglione, amato dai nostri lettori. Pensi che potremmo rivederlo prima o poi in tv?

“Era un programma già molto avanti per il periodo. Aveva solo il limite che dovevi seguirlo dall’inizio e forse non era adatto per la fascia in cui era mandato in onda. Mi piacerebbe molto ripresentarlo, un format davvero intrigante”.

Sei senz’altro un amante di quiz, ma se ti proponessero di condurre un programma diverso, quale ti piacerebbe condurre diverso dal genere game ? Un programma come La Corrida?

“La Corrida mi piacerebbe molto, sarebbe quasi un sogno. Mi piace condurre tutto ciò che ti porta a contatto con la gente e che si definisce un people show. Mi piacerebbe anche un talk show divertente sullo stile di Renzo Arbore con ironia e interviste”.

Per concludere, ironizzando sulla faccenda, ti chiami Papi e questa parola ha indubbiamente riecheggiato durante tutta l’estate sui quotidiani e sulla rete. Hai sentito fischiare le orecchie?

“La domanda è simpatica ma in questo caso divento un po’ più serio. Credo che in questa vicenda si sia oltrepassato il limite, ho fatto in passato del gossip e ho sempre pensato che quel tipo di notizie non fossero applicabili alla politica poichè alla gente interessa altro riguardo ad un uomo politico. Quando il gossip diventa un attacco, in assenza poi di prove certe e documentate, perde di fatto il proprio valore di intrattenimento, se vogliamo di vero e proprio cazzeggio. Se devo fare una battuta su Papi, ho sempre detto a mia figlia di essere l’unica al mondo autorizzata a chiamare per cognome il papà”.

Grazie della simpatia e in bocca al lupo!
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