TvBlog consiglia: Megapolis
Inizia stasera alle 23.50 su RaiTre una nuova trasmissione che pare degna di nota: Megapolis, un “viaggio” in 6 puntate-documentario attraverso le grandi megalopoli del XXI° secolo. Ideato e diretto da Francesco Conversano e Nene Grignaffini, il “racconto” si svilupperà fra l’Occidente e l’Oriente, attraverso sei grandi agglomerati urbani: Los Angeles, San Paolo, Il Cairo,
Inizia stasera alle 23.50 su RaiTre una nuova trasmissione che pare degna di nota: Megapolis, un “viaggio” in 6 puntate-documentario attraverso le grandi megalopoli del XXI° secolo. Ideato e diretto da Francesco Conversano e Nene Grignaffini, il “racconto” si svilupperà fra l’Occidente e l’Oriente, attraverso sei grandi agglomerati urbani: Los Angeles, San Paolo, Il Cairo, Shenzhen, Karachi, Tokyo.
L’idea di partenza è nata da uno studio sulla crescita della popolazione terrestre condotto dalle Università della Carolina del Nord e della Georgia che stabilisce che nel 2007, per la prima volta, la popolazione che vive nelle città ha superato quella insediata nelle campagne.
Un secolo fa, solo il 14% della popolazione della terra viveva nelle città, ma si prevede che entro il 2010 negli agglomerati urbani vivrà il 51,3% della popolazione mondiale. Insomma, centinaia di milioni di abitanti risiederanno prevalentemente nelle megalopoli. Megalopolis è quindi l’esplorazione di sei grandi e complesse strutture, anche molto fragili, nelle quali ogni giorno si affrontano problemi legati alla vivibilità in relazione alla crescita, all’abitabilità (dai grandi slum che rappresentano ormai una caratteristica drammaticamente ricorrente delle megalopoli al fenomeno dello squattering, l’occupazione abusiva degli alloggi).
Problemi legati al lavoro, all’inquinamento, alla criminalità, al controllo e alla sicurezza sociale, all’inclusione e all’esclusione, alla tolleranza, alle relazioni fra esseri umani sempre più soli e lontani, in un mondo in cui la ricchezza e la povertà sono sempre più radicalizzate e dove il divario fra le classi sociali (e diversità etniche e religiose) è sempre più ampio.
Per rappresentare queste megalopoli del XXI° secolo, la loro crescita, le conseguenze concrete che provocano e che cambiano la geografia del mondo e le condizioni di vita di più della metà della popolazione globale, i sei documentari attingono anche alla science fiction, la letteratura di fantascienza che in anticipo sui tempi aveva già prefigurato le città come luogo dello scontro e delle tensioni sociali, le città di paura che avevano alimentato le pagine di scrittori del secolo scorso come Clarke, Asimov, Ballard, Dick o le città non-luogo come quelle descritte da Marc Augè.
E in Megalopolis una voce off riproduce questo immaginario letterario che corrisponde ad una realtà oggi molto spesso più inquietante dello scenario immaginato dagli scrittori. Realizzata da Movie Movie per Raitre, la serie sarà aperta mercoledì 16 gennaio da Los Angeles, che con la sua superficie è di 1.280 Km quadrati è la seconda città più popolosa degli Stati Uniti, con un’area metropolitana multilingue e multietnica di più di 12 milioni di abitanti.
Capitale dello show-business, Los Angeles è uno dei luoghi più rappresentati e sedimentati nell’immaginario del XX° secolo grazie alla letteratura e al cinema. E allo stesso tempo è un’area ad altissimo rischio geologico e sociale, uno dei soggetti ricorrenti dell’ “apocalittico” urbanista e sociologo Mike Davis.