Tvblog consiglia: Il Colore della Libertà su La7
In una serata piuttosto piena di programmi attira-pubblico, La7 presenta Il colore della libertà di Bille August, in onda alle 21.30, in occasione del ventennale della liberazione di Nelson Mandela. Il film, precisiamo, non è un vero e proprio capolavoro, ma raccolta abbastanza fedelmente un particolare momento di vita di un uomo che ha fatto
In una serata piuttosto piena di programmi attira-pubblico, La7 presenta Il colore della libertà di Bille August, in onda alle 21.30, in occasione del ventennale della liberazione di Nelson Mandela. Il film, precisiamo, non è un vero e proprio capolavoro, ma raccolta abbastanza fedelmente un particolare momento di vita di un uomo che ha fatto la storia. E la ricorrenza è quella giusta, per chi non conoscesse a fondo la vita di Mandela, per approfondire l’argomento in modo “onesto” e non troppo impegnato.
L’11 Febbraio del 1990, Nelson Mandela, leader dell’African National Congress, veniva liberato per ordine del presidente Sudafricano Frederik de Klerk. La fine di quella prigionia che durava dal 1962 è anche il momento che simbolicamente sancisce la sconfitta dell’apartheid e l’avvio di un percorso che porta alle prime elezioni democratiche del Sudafrica, aperte a tutte le etnie e vinte nel 1994 da Nelson Mandela. La7 vuole celebrare questo momento del nostro passato recente; una scelta coerente con la storia e l’identità di una rete che attraverso il proprio palinsesto continua a celebrare le grandi conquiste dell’uomo e le battaglie del nostro tempo, dalla difesa dell’ambiente ai diritti civili.
Il colore della libertà racconta l’evoluzione del Sudafrica dagli anni ’60 agli anni ’90 attraverso il rapporto tra Mandela e la sua guardia carceraria James Gregory, autore del libro da cui è stato tratto il film. Gregory, sostenitore dell’apartheid, cresciuto in una fattoria e quindi capace di parlare lo Xhosa, la lingua di Mandela, viene scelto per censurare le lettere destinate al leader nero e ai suoi compagni di prigionia nel carcere di Robben Island. Ma la vicinanza con il suo eccezionale prigioniero lo spinge gradualmente a una conversione alla causa dei diritti civili, fino a legarsi con un’amicizia fraterna a Mandela.