Tv Zapping: un lunedì da pecore… atterrite
Dopo il martedì da leoni ammansiti, un lunedì da pecore atterrite. Torna l’appuntamento riepilogativo con il Tv Zapping, una sorta di Blob in the Blog che riassume le novità più significative della serata televisiva. Questa volta anticipiamo le lancette dell’orologio di qualche ora prima, sintonizzandolo sul nuovo preserale di Canale5. Al centro del quadrante c’è
Dopo il martedì da leoni ammansiti, un lunedì da pecore atterrite. Torna l’appuntamento riepilogativo con il Tv Zapping, una sorta di Blob in the Blog che riassume le novità più significative della serata televisiva. Questa volta anticipiamo le lancette dell’orologio di qualche ora prima, sintonizzandolo sul nuovo preserale di Canale5.
Al centro del quadrante c’è Amadeus, il re del gregge televisivo reduce da una lunga transumanza… lontano dal video. Ora è tornato nel recinto, agguerritissimo perchè stavolta non può fallire, ma anche il format più brillante dell’etere fa di lui una pecora spaurita e scarsamente portata per l’azione. 1 contro 100 parte tronfio di sè, nel forzato entusiasmo generale per un meccanismo dato per vincente. Peccato che, buoni propositi a parte, l’euforica sostanza rievochi tragicamente la baldoria post-Mondiale di Pupo. Un giocatore deve superare una muraglia umana di cento contendenti, a colpi di domandine più o meno sciocche.
Man mano che uno dei cento viene eliminato il montepremi dello sfidante ne beneficia in vista della sfida finale, ma il lungo protrarsi di questa sfida di gruppo ricorda troppo lo scarso appeal dell’ultimo Passaparola, che rinunciò allo spirito originario optando per una formula più dinamica ma al contempo priva di pathos e empatia col campione (proprio di recente il nostro Share ne ha riesumato uno). Amadeus, poi, ogni volta che compare in video, fa scattare incosciamente un meccanismo di antipatia per la sua immagine da anti-conduttore nazionalpopolare, nonchè da eterno ragazzo lampadato con un passato di deejay da difendere.
Passa un’ora e a Striscia la Notizia si apre un nuovo capitolo della faida Ricci-Fazio, destinata ad assumere toni persecutori sempre più incalzanti (come il papà del Gabibbo ci ha abituati dai tempi dei pacchi di Bonolis). Ora anche Luttazzi interviene sardonicamente al microfono di Staffelli per confermare le sue dichiarazioni rilasciate a Vanity Fair, ribadendo la censura a cui è stato sottoposto dal conduttore in passato. Ormai il padrino di Che Tempo che fa è in cima alla lista nera dei nemici del tg satirico, che non smetterà mai di ricordarcelo visto l’avvio di una nuova rubrica a tema, Striscia Educational. Nella prima puntata vengono messi a confronto un attapirato simpatico come Fiorello e uno spocchiosetto riottoso come Fabio Fazio (ma allora l’autore del blog Di Tutto un po’ ci aveva visto giusto nel profilare un confronto tra i due?).
Ma l’evento più atteso e significativo di questo lunedì sperimentale è sicuramente il debutto di Votantonio, il nuovo fanta-show sulla politica destinato a promuovere aspiranti candidati con le loro surreali trovate elettorali. Di certo Fabio Canino ce la mette tutta, è spigliato, brioso, pieno di verve e ironia. Ma, in tempi di censura da par condicio, il format bomba che in Gran Bretagna ha fatto sfracelli sconvolgendo l’opinione pubblica con temi caldi come il razzismo, si riduce a una brutta copia delle invenzioni di Colpo di Genio applicate a servizi di utilità civica. E’ sicuramente encomiabile che qualcuno si sia preso a cuore il fenomeno dell’acqua alta di Venezia o l’intasamento del traffico nelle ore di punta – robe da compito in classe ma non prive di una rilevanza sociale -. Peccato che qui chiunque spiccichi parola sembra recitare un copione a soggetto, destinato allo sfottò programmato più che a un effettivo programma politico.
E non è detto che mettere tutto alla berlina sia sempre sinonimo di irriverenza, visto che non ci volevano i diritti di Vote for me per ricreare situazioni geriatriche alla Forum, macchiette dichiaratamente scippate alla Corrida o figuranti in libertà degni del peggior Guardì. L’unica dea degna di nota, il cui strabordante numero di inquadrature è eloquente di suo, è Laura Albertin, l’ex Miss Padania poi finita nel giro di Pupe di Italia1 e nel circo domenicale di Paola Perego.
Nonostante la sua presenza fantasma nel reality, che la vide contendersi l’ingresso con Amalia di Uomini e Donne e uscirne perdente, di lei si parlò molto per il suo inverosimile flirt col cervellone Congedo, nonchè per il repentino ingresso nella scuderia di Lele Mora. Visto che qui su Raidue si dovrebbe far politica e smuovere un po’ gli animi, senza che necessariamente si tirino in ballo le ideologie e i discorsi persuasivi a cui gli stessi astanti hanno rinunciato (Lamberto Sposini e Claudio Martelli, quoque vos?), perchè nessuno lì in studio si domanda dell’eccessiva visibilità data a questa ragazza, che dovrebbe stare a casa vista la campagna Rai anti-Vallettopoli? L’unica attrazione della puntata d’esordio pare il Pippo Nazionale, il cui baudismo sempreverde sottratto per un pelo alle lusinghe della campagna elettorale è il leit motiv più stuzzicante della serata. L’anticonformista Canino aveva paura di reggere la scena da solo e ha chiesto soccorso al più istituzionale di tutti… Tutto sta nel capire dove questo programma vuole andare a parare e a che target vuole mirare, perchè nella rete giovane Rai veder puntare su Baudo come superospite può dare da prensare.
In definitiva, poveri Canino e Amadeus… non vorremmo proprio essere nei loro panni questa notte, che li vedrà atterriti dai tarli del flop in agguato e dall’incubo della soppressione a tempo di record (posto che credere nei miracoli è ancora lecito).