Premiati e raccomandati della Serata delle Markette
Televisionare stanca. Ma spero di farvi cosa gradita con un mega-blob delle ultime faticosissime ore, trascorse in uno zapping compulsivo tra i più sviariati cerimoniali catodici. Perché la tv si è messa in ghingheri come solo negli appuntamenti di gala, regalandoci perle imperdibili. Roba da perderci la testa, con il gioco di onorificenze improbabili, ospiti
Televisionare stanca. Ma spero di farvi cosa gradita con un mega-blob delle ultime faticosissime ore, trascorse in uno zapping compulsivo tra i più sviariati cerimoniali catodici. Perché la tv si è messa in ghingheri come solo negli appuntamenti di gala, regalandoci perle imperdibili. Roba da perderci la testa, con il gioco di onorificenze improbabili, ospiti in contemporanea e presenzialisti reiterati. Partiamo dal padre di tutte le premiazioni ingiustamente relegato in fascia pomeridiana.
Il David di Donatello di quest’anno ha avuto uno dei peggiori trattamenti mai visti nella sua bistrattata storia televisiva, che ha sempre scontato un pessimo riscontro di ascolti. La scorsa edizione, infatti, andò in onda su Raisat Cinema World in differita (con la conduzione di Veronica Pivetti), mentre il 2005 vide per l’ultima volta il programma su Raiuno, con la pessima accoppiata Bongiorno-Corna.
Quest’anno, al timone di una kermesse sempre più osteggiata, c’era un ex-comico convertito al caustico come Tullio Solenghi, che ha scontato dall’inizio alla fine l’ansia dei tempi stretti. Sull’elegante parterre del GranTeatro di Roma, infatti, aleggiava il fantasma del Lotto alle Otto, che ha visto Solenghi dare ripetutamente i numeri per esorcizzarne l’imminente incombenza. Una spasmodica fretta ha rovinato tutta l’atmosfera, mortificando l’ingresso sul palco di registi illustri come Tornatore e Almodovar, passando per le grandi signore del cinema come Virna Lisi e Rossella Falk. In sala si respirava un’aria di sconcerto, aggravata dalla presumibile mancanza di aria condizionata che ha reso Margherita Buy e Barbara Palombelli più sfatte che mai, per non parlare del sirenetto Scamarcio che grondava sudore dai riccioli sudici.
Insomma, una vera sofferenza che è un po’ la parabola dello stato attuale del nostro cinema, diviso tra le feroci critiche di Tarantino e le deboli difese degli accusati, a maggior ragione in una serata priva di attenzione mediatica come questa (l’unica a risollevare gli animi è stata la Littizzetto, che si è rubata tutto lo spazio a discapito di una Antonella Ruggero ridotta a tappezzeria). Alla fine l’unico vincitore che sembrava entusiasta della propria professione e degli importanti traguardi raggiunti è Elio Germano, risultato miglior attore protagonista dopo le ottime prove di Mio fratello è figlio unico. Per il resto destava perplessità la presenza in platea di Luca Calvani, accompagnato da un pensierosissimo Antonio Marano nelle vesti di padrino ufficiale.
Dopotutto, se un premio Farlocco non si nega a nessuno, figuriamoci una poltrona riservata.
Ma ritempriamoci dopo le fatiche onorifiche con una dose scacciapensieri di Cultura Moderna. E’ indubbio che quest’edizione estiva sia un po’ sottotono, meno autentica della formula a cui eravamo abituati e a tratti forzata (salvo la trovata del velo di Juliana che dà ampio spazio ai suoi glutei). Per aumentare la suspence, ad esempio, Ricci si è inventato un box in sovrimpressione che propone una serie di nomi tra cui si nasconde quello del personaggio misterioso. Un modo come un altro per stuzzicare la curiosità del telespettatore, che di fronte all’indizio di Luca Giurato si trova a ridurre il campo tra Daniela Vergara – sua moglie -, Livia Azzariti e Roberta Capua (ex colleghe di Uno Mattina). I sospetti del sottoscritto vengono presto confermati: si tratta ancora una volta di lei, il feticcio estivo che è tornato al timone del contenitore mattutino. L’Azzariti più in forma che mai interagisce con Teo e se la gode in casa Mediaset, ma all’improvviso arriva la fregatura. La puntata era ovviamente registrata da diversi mesi e Livia, allora, non poteva immaginare di dover sostituire Veronica Maya per un’infezione setticemica. Così ribadisce di condurre soltanto la rubrica medica delle 10.00, mentre un tempo si svegliava tutti i giorni alle 5.00 per fare tutta una tirata. Povero Antonio Ricci, lui che è un fustigatore delle aporie televisive è caduto nello stesso tranello rimanendo con un pugno di mosche.
Meglio voltare pagina e dividersi sue due fronti. Da una parte, su Italia1, c’è l’atteso Wind Music Awards che suona davvero come un evento visto il gran parterre di ospiti previsti. Dall’altra c’è la finale dell’Uomo Perfetto, che magari non interessa a nessuno però è pur sempre un reality e sapere il vincitore fa cultura televisiva.
Incominciamo con l’ennesima serata di premi su Italia1. Le prime inquadrature lasciano già presagire il peggio. Samantha De Grenet, che millanta di stare tutto il tempo a casa, se la ride tra gli spettatori in platea dopo aver passato l’intero pomeriggio all’Italia sul Due (è risaputo che il Wind Music sia registrato, ma si tratta pur sempre di due comparsate in un giorno). Poi una volta sì e un’altra no il buon Cenci, regista della serata, butta l’occhio della telecamera sulla moglie Rossella Brescia. E’ proprio vero che i due sono inseparabili. Lei lavora a Colorado Cafè e lui la insegue per un’occasione speciale, in attesa di trasferirsi entrambi in Rai, rispettivamente per Matinee e Stasera mi butto. Sono solo coincidenze o è quello che si dice vero amore? A parte le solite imbucate, vedi Hoara Borselli in prima linea, sconcerta ritrovare Calvani in versione pappa e ciccia con Cinzia Leone, ennesima coppia improbabile del video. E ancora una volta, a un’ora dallo stillicidio cinecelebrativo, una Barbara Palombelli in piena forma, che inorridisce soltanto alla performance live di Tiziano Ferro (ma come biasimarla, visti i ripetuti effetti cacofonici).
Ma la vera sciagura è lei, Cristina Chiabotto, che grazie a Ballandi condurrebbe anche lo speciale Parlamento ma, visto che ora è qui, tanto vale correre ai ripari. A intervenire qua e là per coprire le falle artistiche della Chiabotto, una provvidenziale Ambra Angiolini, un prezzemolino come Federico Moccia e un elemento comico come Neri Marcorè, della serie i fantastici tre contro l’Apocalisse.
A parte i soliti momenti di stanca, la serata è stata godibile e ha letteralmente fatto svanire qualsiasi attesa per il Festivalbar, vista la possibilità di avere in un colpo Antonacci-Ferro-Ligabue-Venditti-Baglioni-Nek-Elisa-Nannini, insomma i migliori sulla piazza a zero spese visto che paga tutto Wind. Le esibizioni, quasi tutte live, sono state di grande livello e a stonare erano solo le gaffes della Chiabotto, come quando ha fatto salire sul palco Giorgio Pasotti per premiare Elisa, omettendo letteralmente che i due sono stati fidanzati e lasciando la cantante in enorme imbarazzo.
Ma è arrivata l’ora di annunciare – su Sky Vivo – il vincitore dell’Uomo Perfetto. E’ Davide Patarnesi (Chi?) che sbaraglia il temibile avversario metrosexual Andrea Montovoli, premiato da una presidentesse doc come Claudia Montanarini e da una giuria tecnica speciale capitanata da Barbara Alberti, Catrina e Mary del Grande Fratello e la bella Barbara Snellenburg (sicuramente raccomandata da Ellen per la comune origine olandese e la vicinanza alla Gialappa’s).
Dopo aver assistito alla vittoria più inutile della storia dei reality, persino meno attesa di quella di Bar Wars, si può andare meritatamente a dormire, convinti di aver visto di tutto, persino la festa del Napoli tra una pubblicità e l’altra, con la cantante della sigla di Un Posto al Sole che ne intonava appassionatamente le note (senza omettere la conduzione di Alessandro Siani favorita dal presidente del Napoli De Laurentiis – il comico napoletano era nel cast del suo ultimo cinepanettone – il duo Gigi Finizio-Gigi D’Alessio impegnato a sua volta sul fronte Italia1 e i Pquadro sostenuti da un’altra reduce di Amici, Erika).
Per chi proprio si volesse male fino in fondo, c’è anche la Festa Internazionale della Libertà con Franco Di Mare. Il sottoscritto, almeno questa volta, abdica per overdose.