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TV, VENEZIA E DINTORNI (5): LA MORTE HA FATTO L’UOVO?

Per seguire la Mostra veneziana, scelgo sempre un albergo lontano dal Palazzo del Cinema e dal’Hotel Excelsior, luoghi tra cui dal 1932 è passata la storia del cinema proprio grazie alla Mostra. Così evito sciocchi e sciocchezze, prima o dopo aver visto i film; e in questo albergo raccolgo notizie, sensazioni, idee per i vari

5 Settembre 2009 14:18


Per seguire la Mostra veneziana, scelgo sempre un albergo lontano dal Palazzo del Cinema e dal’Hotel Excelsior, luoghi tra cui dal 1932 è passata la storia del cinema proprio grazie alla Mostra. Così evito sciocchi e sciocchezze, prima o dopo aver visto i film; e in questo albergo raccolgo notizie, sensazioni, idee per i vari lavori che ho svolto e svolgo al Lido.

Qui, in questo romitaggio, si incontra gente bella e di qualità. Proprio oggi 5 settembra ho incontrato il regista Giulio Questi che ha alle spalle una bella carriera sia nel cinema che alla tv (tra le altre cose, “Il commissario Sarti”). E’ a Venezia per presiedere una giuria della rassegna Orizzonti, collaterale, dove sono raccolti i lavori di giovani autori. Scambiamo qualche commento. Interessante, a parer mio. Ci troviamo d’accordo su un punto: il fatto che la stragrande maggioranza di questi autori possiedo tecnica, scaltrezza linguistica, cultura e sensibilità per le immagini. Ma…

Prima di andare avanti bisogna che mi rifaccia a un titolo della filmografia di Questi: “La morte ha fatto l’uovo”, film stravagante, da cui traspare un indiscutibile talento. Gioco con questo titolo. L’uovo o le uova sono i film dei giovani autori (alcuni debuttanti, altri no, altri che continuano a debuttare senza esiti convincenti) , film che con chiarezza denunciano non tanto una impreprazione professionale quanto una approssimazione o una mancanza pressochè totale di attenzione e di consapevolezza nel o nei modi di raccontare. Sono magari bravi a mettere in fila accadimenti e personaggi, ma non sanno organizzarli drammaturgicamente. Che vuol dire ? Vuol dire che non riescono, o non sentono, la necessità di organizzare le loro proposte in modo accattivante, sincera, persuasiva e, perchè no, accattivante. Così sbagliano e spesso insistono nell’errore.

Di chi la responsabilità? Non certo della Mostra. Ma della “morte”. La “morte” che sono le scuole di cinema, le sezioni cinema delle tv, i produttori sovvenzionati (e quindi paghi dell’affare compiuto), i dirigenti, i funzionari e i consulenti delle tv generaliste e non, salvo qualche rara eccezione.
Una volta i giovani frequentavano le botteghe del cinema (facevano gli aiuti o gli assistenti), adesso non fanno bottega, non gliela lasciano fare o non la vogliono fare. Questi giovani “non rubano” ai maestri o anche semplicemente ai bravi mestieranti. Come rubò Questi e come hanno rubato tanti altri come lui (Comencini ladro di Vittorio De Sica).
Questa “morte” ogni anno si presenta arzilla a Venezia. E fa le uova. Che passano poi in tv. E le frittate si sprecano.
Italo Moscati