TV, VENEZIA E DINTORNI (1)
Il 2 settembre ci sarà la serata inaugurale della Mostra Venezia 66, con il film italiano in concorso “Baaria” di Giuseppe Tornatore, molto atteso. Un lavoro che per la preparazione e i tempi di realizzazione si può considerare un vero e proprio kolossal, anche per i costi aumentati strada facendo. C’è molta attesa. Si vedrà.
Il 2 settembre ci sarà la serata inaugurale della Mostra Venezia 66, con il film italiano in concorso “Baaria” di Giuseppe Tornatore, molto atteso. Un lavoro che per la preparazione e i tempi di realizzazione si può considerare un vero e proprio kolossal, anche per i costi aumentati strada facendo. C’è molta attesa. Si vedrà.
Venezia apre di fatto la stagione del cinema e anche della tv (nel senso che le emittenti scattano più o meno in questo periodo). Che stagione sarà? Non è facile dirlo.
Il cinema italiano e quello americano annunciano film importanti, molti dei quali sono a Venezia e basterà aspettare qualche giorno per saperne di più. La tv, anzi le tv come sta accadendo da molti anni a questa parte, sembrano rassegnate a farsi concorrenza sferrando i soliti colpi, ossia i soliti programmi appena appena aggiornati; mentre i colpi della concorrenza sul piano delle risorse, dei canali, della pubblicità, delle strategie mediali e politiche risuonano più pesanti, colpi di gladiatori nel bel mezzo del colosseo tv in cui prima o poi entreranno i leoni. I leoni saranno i dati di ascolto e di abbonati che potrebbero sbranare una parte dei contendenti.
Ci sono nel panorama cinetelevisivo delle stranezze, ma non poi tanto, che voglio rilevare per segnalarne una che mi pare abbastanza significativa. Mentre sugli schermi del Lido passeranno le truppe felpate di celluloide (quest’anno un pò trascurate dalle tv) può accadere che sul video, Rai 3 per “Fuori orario”, vada in onda alle 4.30 del mattino un documentario bellissimo, fortissimo, amatissimo non solo dai documentaristi o dagli appassionati ma da tutto il cinema. Si tratta di “Titicu Folies” di Frederick Weisman (1967), un film che racconta dei detenuti di un carcere duro americano che mettono in scena un musical. Lo vidi anni fa al Festival dei Popoli e rimasi colpito, come del resto di altri film di Weisman. Tutti lavori che portai agli inizi degli anni Novanta al Festival di San Benedetto del Tronto, di cui ero direttore artistico.
Lo segnalo ai nottambuli e a chi, essendo magari a Venezia (qui non si prevedono Folies), vorrà conoscere e apprezzare questo film che è stato nascosto per 24 anni prima di poter circolare. Adesso arriva in tv nel cuore della notte, prima dell’alba. E’ un fatto importante. La tv ripesca e colloca dove e come può per saltare divieti e cautele dei palinsesti. Mentre a Venezia i riflettori della Mostra frugano disperati i cieli del cinema che oggi i conventi ci passano. Cercando cercando.
Concludo con qualche notizia per chi mi chiede dove e quando mi si potrà leggere. Qui e su Cine Blog; e sui giornali della catena Espresso-Repubblica; e si potranno ascoltare, se si vuole, miei interventi alla 7 e a diverse radio pubbliche e private.
La Mostra si profila interessante. Marco Muller, al quinto anno di direzione, è riuscito a tacitare le polemiche. Le quali sono scomparse anche per la stanchezza. Ad esempio, i politici vengono- sempre meno, sempre più fuggevolmente- alla Mostra, fanno le loro promesse; poi tornano a casa e non le mantengono. Almeno per questo, in un inizio sobrio e speriamo in un andamento invece mosso con brio, mi sambra giusto dire in bocca al lupo al presidente Baratta e a Muller.
Italo Moscati