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Francesco Specchia manda in crisi Tv Talk (contro Maria, SkyUno e Rai5): tanti analisti e nessun critico?

Tv Talk è un programma di gran pregio analitico: non a caso TvBlog instaura dall’inizio di quest’edizione “sprint” un rapporto di costruttiva interazione con chi ci lavora. Eppure, oggi è accaduto qualcosa che ha confermato più di una riserva del sottoscritto verso l’effettiva libertà critica dei tanti esperti in studio. Stiamo parlando di una trasmissione

pubblicato 12 Marzo 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 08:01


Tv Talk è un programma di gran pregio analitico: non a caso TvBlog instaura dall’inizio di quest’edizione “sprint” un rapporto di costruttiva interazione con chi ci lavora. Eppure, oggi è accaduto qualcosa che ha confermato più di una riserva del sottoscritto verso l’effettiva libertà critica dei tanti esperti in studio.

Stiamo parlando di una trasmissione in cui, tra titolatissimi professionisti dei media e attenti analisti del mezzo televisivo (che a volte fanno a gara a chi cita Bauman per primo, con chi è stato sorpassato che rinfaccia all’altro “non dovevi scomodarlo”), un’opinione di settore non manca mai.

Peccato che spesso e volentieri, tra sensazionali dati di ascolto (quasi mai si citano i flop, specialmente quelli Rai) e confronti “amichevoli” con i personaggi della tv, quel che manchi a Tv Talk sia la possibilità di “dire le cose come stanno“. Che è un po’ il dramma che affligge la libertà di stampa italiana anche a livello televisivo (e contro cui TvBlog prova a combattere, non sempre riuscendone vincente, va detto).

Non a caso, ci voleva un imparziale e schietto critico tv come Francesco Specchia, ospite della puntata odierna, per mandare in crisi Bernardini e il suo entourage. Per ben tre volte lo abbiamo visto citare argomenti spinosi e prendere posizioni molto forti, su cui soprattutto l’autrice Erika Brenna è dovuta intervenire per stemperare.

Il primo caso ve lo abbiamo anticipato in anteprima e riguarda la presunta censura ordita da Maria De Filippi. Mentre il conduttore si era limitato a segnalare il veto Fascino (sulla messa in onda a Tv Talk di rvm di Amici), Specchia ha coraggiosamente rivelato che una sua critica a Maria fu ai tempi “bloccata” da Tgcom. A questo punto la Brenna ha definito “brutto” il dover parlar male di personaggi simili senza il loro diritto di replica, sottolineando “che per me Maria è quella che scrive meglio la televisione e lei sa che io lo penso”.

Fin qui si potrebbe parlare di semplice diplomazia. Ma Specchia non si arrende e dà nuovo filo da torcere a Tv Talk, che – si sa – non può parlar troppo male della Rai. L’argomento è quello dei programmi sulla natura e il giornalista di Libero, elogiando quantomeno la regina di RaiTre Licia Colò, ha pensato bene, invece, di sparare a zero su Rai 5 (alludendo evidentemente ai viaggi della figlia di Mina pagati dal canone).

“La Colò è una di quelle che si diverte veramente a fare questo programma. Il suo, rispetto agli altri di turismo, è completamente diverso: è la narrazione di un genere. Su Rai5, per dire, il conduttore o va gratis, o invita gli amici, o si fa l’automarketta. Il caso di Benedetta Africa della Mazzini è così. Lei chiama i suoi amici in Africa e gli fa fare tre giorni”.

Bernardini, a questo punto, glissa imbarazzato dicendo che “Rai5 non è così, lo dico io”.

Altro giro, altra stroncatura: dopo aver preso di mira Rai e Mediaset, Specchia dimostra onestà intellettuale da vendere scatenandosi anche su Sky. Si parla de ‘Gli Sgommati‘, programma di SkyUno che delega la satira a dei pupazzi-cartonati. Anche qui la Brenna lancia un servizio dal backstage e sciorina le potenzialità sperimentali di un format in crescita. Per fortuna, però, c’è Specchia ad ammettere schiettamente le debolezze strutturali di un’operazione trita e trita:

“Non c’è nulla di nuovo. C’era il vecchio Gommapiuma, Celebrity DeathMatch di Mtv. E’ una formula vecchia come il cucco, ma bisogna saperla fare. Hanno speso un sacco di soldi per dare la massima naturalezza all’aspetto visivo, però le battute non ci sono. Hanno introdotto Biscardi, personaggio decotto lasciato ai bordi non solo della televisione, ma anche della società (e io Aldo lo adoro). Ci hanno messo scenette già viste. La satira dev’essere dura”.

A questo punto la Brenna difende il programma, dicendo che uno show comico non deve andare per forza giù duro, ma può anche strappare solo un sorriso. E, dal canto suo, la Motta decanta gli ascolti. Specchia, brillantemente, ribatte:

“Si parla di micro-ascolti. 140mila spettatori? Ne fa di più Telelombardia”.

Il paradosso è che, in tante puntate di Tv Talk con un cast interno così ricco, non si era mai vista tanta libertà. Persino un programma di qualità come Tv Talk, insomma, dimostra che – quando hai da portare la pagnotta a casa ogni settimana – non puoi permetterti di osare troppo. Con il risultato che Specchia, pur circondato da tanti colleghi professionisti, ha fatto la parte del “pazzo incompreso”.