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Tv Talk: Bernardini chiama rinforzi, la ‘Tv’ cede il passo al ‘Talk’ politico

Tv Talk torna nel pomeriggio di Rai 3: la prima puntata live su Blogo.

pubblicato 26 Settembre 2015 aggiornato 9 Novembre 2020 16:39

  • 14.55

    Una decina di minuti al via della nuova stagione di Tv Talk.

  • 15.10

    Bernardini lancia gli argomenti della puntata con i suoi analisti e poi via con la pubblicità.

  • 15.13

    ‘Sigla’ identica, studio anche, cast uguale…

  • 15.14

    Ecco Lella Costa, nuova opinionista accanto a Simonelli e Bocca.

  • 15.14

    “Come mai siamo arrivati alle 15esima edizione di Tv Talk?” si domanda Bernardini. La risposta è secondo lui nel fatto che l’Italia è il primo paese, dopo gli USA, per consumo tv. “Dice tanto sullo stato del Paese” dice Pucciarelli…

  • 15.17

    “Chi fa politica non deve dire come si fa tv” dice Signorelli replicando a uno spunto di Bernardini. Il riferimento è evidentemente a Matteo Renzi che ha criticato i talk politici italiani. Nessuno però pronuncia (invano?) il nome del Premier…

  • 15.19

    Si introduce il tema politico della puntata, il racconto dell’immigrazione. Parte un servizio e subito dopo Bernardini chiede un’opinione alla Costa. Beh, però, a questo punto mi domando perché un attore, per quanto brillante e arguto, debba ‘parlare di tv’ se di tv è bene che parlano gli esperti?

  • 15.21

    Comunque sia, per la Costa la tv racconta sempre con un’argomentazione da sostenere. Eh beh…

  • 15.22

    Migranti come ‘argomento di distrazione di massa’?

  • 15.26

    Collegamento con Rino Pellino a Berlino per il racconto dell’immigrazione sulla tv e i media tedeschi…

  • 15.27

    Ovviamente di Pellino viene mostrato uno dei servizi realizzati per il Tg3.

  • 15.28

    “Che effetto ci fa vedere la Germania considerata come la terra promessa” domanda Bernardini alla Costa. Uhm, ma che c’entra con l’analisi televisiva o del linguaggio mediatico? Per fortuna ci pensa Pucciarelli a riportare il discorso sul precipuo tv…

  • 15.30

    E si torna alla foto di Aylan… Commento di Bocca: “La fotografia fa la storia”. E poi scatta l’analisi dell’immagine, tra la spiaggia tipica dei bambini e la forza perlocutoria (lo dico io questo). “E’ la foto di guerra più bella di sempre”.

  • 15.33

    La Costa si commuove ogni volta che la vede: “La foto non è uno strumento dell’800. Questo qui è il discorso di Ecuba di fronte al nipotino Astianatte davanti alle mura di Troia”. Ecco, qui apprezzo la presenza della Costa.

  • 15,34

    Pucciarelli raddrizza la barra riportandola sulla decisione giornalistica di pubblicarla. Intervista a Mario Calabresi, direttore La Stampa. Niente che non fosse già stato detto.

  • 15.39

    A Londra da Barbara Serra per sapere come è stata usata quella foto in UK. Non ci sono state molte critiche sul fatto che bisognasse o meno pubblicarla: quella foto ha cambiato l’opinione pubblica e la politica di Cameron.

  • 15.42

    Barbara Serra è sempre quella che fa aprire, più di altri, gli occhi sul mondo anche nei pochi minuti del suo collegamento.

  • 15,42

    Pucciarelli ha intervistato tre rifugiati, due eritrei e un siriano, per avere la loro idea su come l’Italia racconta il fenomeno. Vaghezza, opportunismo, brevità, superficialità, numeri non persone, non origine ma quantità…

  • 15.44

    “Non raccontano la bellezza dell’arrivo, della salvezza. Quando sono arrivato a Lampedusa ero felice, quando è arrivata mia sorella ci siamo abbracciati…” dice il ragazzo eritreo, tra i più misconosciuti.

  • 15.47

    Il racconto ‘doloso’ di cui parla la Costa trova conferma, ovvio. Beh, forse è il caso di parlare di racconto ‘dolo(ro)so’ in tv.

  • 15.48

    Signorelli è sempre il più preciso: “Il nostro racconto è inquinato dalla politica. Se n’è parlato da due punti di vista politici opposti: da una parte chi costruisce la paura, dall’altra chi punta sull’umanità della necessaria accoglienza.

  • 15.49

    Serra spiega che Al Jazeera ha scelto di usare sempre la parola ‘rifugiati’, perché ‘migranti’ disumanizza.

  • 15.50

    Barbara Serra poi spiega perché ora questa crisi. “La domanda di questa crisi è Perché Ora? Non so se se ne parli sulla tv italiana. Per capirlo devi guardare in medio oriente: perché i campi profughi intorno alla Siria stanno scoppiando, perché Onu non ha soldi per tenere i campi, perché dopo 4 anni e mezzo di guerra molta gente che pensava di tornare in Siria ha perso la speranza e se ne va”. Ottima la Serra.

  • 15.52

    “Per capire le ragioni della migrazione bisogna guardare Tv Talk” dice entusiasta Bernardini. Beh, io direi che bisogna parlare con la Serra…

  • 15.56

    Si va in Francia con Antonio di Bella che racconta del sindaco di Béziers che caccia via i migranti.

  • 15.57

    Io finora di italiano ho visto un breve montaggio di clip preso dai Tg. Non ho visto un’analisi su Dalla Vostra Parte, Quinta Colonna, Matrix, Porta a Porta, La Vita in Diretta, Virus, La Gabbia, Piazzapulita…

  • 16.01

    Il tema dei migranti declinato anche nel discorso del Papa alla Casa Bianca. “Riuscirà Papa Francesco a cambiare l’atteggiamento dell’Europa”.

  • 16.03

    I Retveet della settimana: Maria De Filippi a Striscia è il primo… Il passaggio di testimone con Gerry Scotti… L’ingresso di Rebecca al GF14… Il Volo su Rai 1…

  • 16.05

    C’è anche l’analista vignettista quest’anno: dopo Vauro e Makkox ce n’è per tutti….

  • 16,06

    Si passa all’intrattenimento con Pico Rama da Pechino Express.

  • 16.08

    Giusto per tornare a Il Volo, Bernardini confessa di aver votato per Il Volo a Sanremo. Non avevamo dubbi. Per Pico Rama sono l’Italia che piace all’estero, ma non agli italiani.

  • 16.09

    “Lella Costa ha visto il Grande Fratello?”
    “No!”

  • 16.19

    Bocca definisce Ricci il “Satana di Albenga”.

  • 16.20

    Cinzia Bancone va a vedere la quarta puntata di Pechino Express con un gruppo d’ascolto sudamericano. Servizio molto interessante.

  • 16.17

    “Tu hai cercato di sfuggire alla maledizione di essere il figlio di Ruggeri e sei andato a Pechino Express col figlio di Al Bano. Sei nella narrazione pop per eccellenza” dice Bernardini. “Yari non è affatto pop, è un soggettone!” lo liquida Paco.

  • 16.18

    “Però intanto hai fatto un reality!” insistono Bernardini e Pucciarelli… lui, appassionato di sciamanesimo, non trova contraddittorio andare a fare un reality? “E’ da sempre il mio programma tv preferito”. Fine della discussione? No. Si insiste e si domanda agli analisti se ha fatto bene ad andare. Mi sfugge il nesso di analisi di linguaggio: mi pare una discussione sulle scelte altrui, non una domanda di analisi tv.

  • 16.20

    Comunque proprio contro i luoghi comuni…

  • 16,23

    Torna la ‘rubrica di Tv Blog, noto sito di televisione’. Scelta quella su Aurora Ramazzotti.

  • 16,25

    Prima di concludere un servizio sugli Emmy 2015. Che diventa una discussione, così, sulla capacità narrativa degli americani…

  • 16.28

    “A questo punto sono giustificate le sei ore che passano gli americani davanti alla tv” dice Pucciarelli. Beh, certo, se gli americani vedessero sempre e solo serie tv di livello. Ma la tv americana è molto, moltissimo altro, come stiamo ormai capendo con i docureality et similia ormai anche da noi. E sono solo la punta dell’Iceberg.

  • 16.29

    Qua si parla ancora di destrutturazione del palinsesto, di palinsesti personali, di on demand… tutto partendo da Rai 4 su Sky…

  • 16,30

    “Pico, la tua carriera è esplosa? Ti vogliono tutti?” “No…”. Ti voglio bene.

  • 16.31

    E con il promo del primo singolo di Pico Rama, i Regali del Divino (Merda)…. Mi sembra un’ottima chiosa.

  • 16,32

    E per la seconda puntata, la prossima settimana, si torna al consueto orario delle 15.00.

Tv Talk è tornato e ne siamo lieti. E’ partita oggi, sabato 26 settembre, la 15esima stagione del format, ora a cura di Rai Cultura, condotto da Massimo Bernardini e Sebastiano Pucciarelli, con il supporto della ‘Signora della rete’ Cinzia Bancone e della ‘Signora degli Ascolti’ Silvia Motta. Sigla, studio, luci, disposizioni non cambiano. Sono una garanzia di riconoscibilità.

Sulla scia di un percorso iniziato già da qualche stagione, cresce invece il coinvolgimento della Bancone e di Pucciarelli, che ‘scendono in campo’ con servizi e interviste che diventano uno strumento di ‘audience analisys’, o quantomeno un microfono a disposizione di chi la tv la guarda e con interesse, che siano i sudamericani raccolti a vedere Pechino Express nei luoghi natii o i rifugiati siriani ed eritrei ‘perplessi’ di come la tv italiana racconta la loro odissea. I due momenti migliori del programma, che con loro ha qualcosa da dire. E con l’immarcescibile prof. Signorelli, sempre lucido e preciso.

Che tutti vedano la tv, però, non è così scontato nello studio di Tv Talk, tra ospiti e opinionisti del programma. E’ il caso di Lella Costa, new entry nel cast fisso del programma a mo’ di controcanto ironico e laico sul mondo della tv, ma anche – è la mia personalissima impressione – come ‘supporto’ a Max Bernardini, che talvolta – un po’ per gioco, un po’ per ruolo – sembra essere davvero estraneo al mondo della tv, delle sue dinamiche, delle sue logiche. E alieno da quello dei social. In questo senso una Lella Costa che dichiara orgogliosamente di non aver visto la prima del Grande Fratello 2014 nel segmento dedicato ai kick off dei reality può dargli una mano, spezzare una lancia al suo modo, distaccato, di parlare di tv.

Se l’intento di Bernardini è quello di essere il simulacro del telespettatore ‘digiuno’ delle dinamiche tv, penso che dopo 15 anni sia il caso di rivedere il proprio ruolo narrativo: chi segue Tv Talk è mediamente un telespettatore attento, curioso, sveglio, anche esperto, che può divertirsi con le provocazioni di Bocca, ma anche essere pronto a scattare sul divano di fronte ai commenti triti e ritriti pregni di luoghi comuni. O forse mi sono semplicemente ‘stancata’ di vedere, dopo 15 anni, il ‘main host’ sempre nella parte nello sprovveduto che ‘prende lezione’ dai giovani. Ma sarà un’impressione del tutto personale.

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In ogni caso, l’impressione è che il talk politico (sotto forma di analisi dell’informazione tv) stia prendendo sempre più il sopravvento sull’analisi dei contenuti e del linguaggio televisivo. Oltre ad avere un tempo doppio rispetto al segmento Intrattenimento, il segmento informativo/politico ha anche un’impostazione spesso incentrata sulla discussione del tema in oggetto, non del suo trattamento tv. Parlando della narrazione tv dei rifugiati in Italia e in Europa si finisce per commentare “Che effetto ci fa vedere la Germania considerata come la terra promessa”… Cosa ben diversa, a mio avviso.
Si tende a ‘dimenticare’ la costruzione semiotica, mediatica, linguistica della narrazione tv per entrare nel merito della questione politica. Tocca a Pucciarelli raddrizzare la barra e condurre nuovamente Bernardini, e Costa, sulla ‘retta via’.

E alla fine, però, si parla tanto e si vede poco: a fronte di una Barbara Serra che da Londra fa una disamina secca della linea editoriale di Al Jazeera e spiega rapidamente quel che la tv italiana non riesce a dirsi sull’esodo dei rifugiati (avviluppata su numeri e posizioni politiche), non ci sono analisi dei contenuti e delle scalette dei programmi italiani andati in onda in questo periodo, da La Vita in Diretta (esemplare la sua costruzione di scaletta sul tema) a Matrix (di cui non ho potuto non notare il tono ansiogeno), Dalla Vostra Parte o Quinta Colonna, Porta a Porta, Virus e qualsiasi altro talk italiano vi possa venire in mente. C’è solo una clip ‘d’atmosfera’ tratta da Tg. Insomma, alla fine la tv italiana è ‘la grande assente’.

In sintesi, va bene che si chiama Tv Talk, ma forse nel tempo si è finito per parlare troppo e ‘scomporre’ poco, di mettere al centro l’attualità politica ed economica – il tema caldo del giorno – invece di smontare meccanismi tv e web che meriterebbero un vero approfondimento da parte degli esperti. 

 Mi ha perplesso, ad esempio, che si sia ‘criticata’ l’invasione della ‘politica’ nella gestione dei talk (cfr. Renzi) senza nominare il Premier. Strano. Va bene che ‘Intelligenti pauca’, ma a volte dare un nome alle cose è utile, proprio per chi magari non segue con costanza gli aggiornamenti sul mondo dei media.

Comunque sia, Tv Talk è ancora l’unico programma metatelevisivo italiano. Proprio per questo mi auguro che non si snaturi e tuteli sempre più le proprie specificità, che guardi con sempre maggior attenzione ai temi dell’informazione e dell’intrattenimento tv senza pregiudizi, senza timori, senza gigionerie, ma con quell’asciuttezza (direi à la Serra) che in Italia manca.

Ad maiora.

Tv Talk | 26 settembre 2015 | Diretta prima puntata

Tv Talk | Anteprima

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Tv Talk torna su Rai 3 per raccontare la tv al pubblico tv. La nuova stagione parte oggi, sabato 26 settembre, alle 15.10 e seguiamo la prima puntata live per apprezzare appieno le novità e le conferme del format di Rai Cultura. Al timone ritroviamo Massimo Bernardini con Sebastiano Pucciarelli, affiancati da Cinzia Bancone, come sempre a ‘presidiare’ la Rete, e Silvia Motta per l’analisi e l’approfondimento dei dati d’ascolto. Alla squadra, confermata, si aggiungono vecchi e nuovi opinionisti e commentatori: ai veterani Riccardo Bocca e Giorgio Simonelli si aggiunge, infatti, Lella Costa, pronta a pizzicare ‘vizi e virtù’ della nostra tv.

Tv Talk 2015-16 | Prima puntata | Anticipazioni

Il primo appuntamento della stagione si apre con il racconto dell’emergenza immigrazione e con un confronto tra i linguaggi della tv italiana, tedesca, francese e inglese attraverso i collegamenti con i corrispondenti Rai Rino Pellino, da Berlino, e Antonio Di Bella, da Parigi e con Barbara Serra, corrispondete di Al Jazeera da Londra.

Per la pagina dell’intrattenimento spazio, invece, a “Pechino Express”, visto attraverso gli occhi di un gruppo d’ascolto composto da immigrati sudamericani. Tra gli ospiti anche Pico Rama, ovvero Pier Enrico Ruggeri, figlio del cantautore Enrico e in gara con Yari Carrisi nella coppia degli Illuminati: a lui i

Il programma è scritto da Massimo Bernardini, Furio Andreotti, Sebastiano Pucciarelli, Mirco Cucina e Alessandro Clemente; capo progetto Mario Orsini;, produttore esecutivo Eraldo Mangano; regia di Anna Tinti.

Tv Talk | Come seguirlo in tv e in streaming

Quali saranno i temi della prima puntata stagionale di #TvTalk? Massimo Bernardini e Sebastiano Pucciarelli vi danno…

Posted by Tv Talk on Venerdì 25 settembre 2015

Tv Talk va in onda ogni sabato dalle 15.10 alle 16.30 su Rai 3 e in contemporanea in live streaming sul portale Rai.tv. Il programma è disponibile anche su Rai Replay nei sette giorni successivi alla messa in onda ed è disponibile on demand sul sito Rai Media.

Tv Talk | Second Screen

Per seguire la prima puntata di Tv Talk vi ‘raccomandiamo’ il nostro live, al via alle 15.10. Per clip, anticipazioni e approfondimenti vi rimandiamo alla pagina Facebook ufficiale, mentre il profilo Twitter è @tvtalk_rai.


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