Home Notizie Sorrisi finti o tensioni sincere in tv? Davvero il pubblico sa riconoscere l’autenticità dei conduttori?

Sorrisi finti o tensioni sincere in tv? Davvero il pubblico sa riconoscere l’autenticità dei conduttori?

In tv meglio l’autenticità delle tensioni o la diplomazia dei sorrisi? I recenti casi Venier-Fialdini, Volpe-Bruganelli e Setta-Timperi

20 Settembre 2021 12:00

L’eterno dilemma dell’esistenza umana, ossia affrontare le questioni di petto, rischiando di arrivare a rotture e inimicizie, o ammorbidire sempre, all’insegna della mediazione e della serenità dei rapporti con tutti, rende praticamente impossibile giudicare, dall’esterno, le dinamiche che riguardano i volti della tv, a tutti i livelli.

Fanno bene Tiberio Timperi e Monica Setta, conduttori di Unomattina in famiglia, ad ammettere pubblicamente di non essere amici e a non risparmiarsi frecciatine in onda, a maggior ragione da quando è arrivata la terza ‘incomoda’ Ingrid Muccitelli?

 

Hanno fatto bene Francesca Fialdini e Mara Venier a non spiegare per mesi i motivi che avevano reso il loro rapporto assai teso (l’ultimo atto giovedì scorso con zia Mara che in conferenza stampa rifiuta di rispondere ad una nostra domanda sul perché non lanciasse, a fine Domenica In, l’appuntamento di Da noi a ruota libera, precisando che “io non faccio polemiche, le fanno le altre“), salvo arrivare ad ostentare armonia (è accaduto ieri pomeriggio su Rai1), come se nulla fosse mai accaduto?

E come valutare le tensioni che nettamente si avvertono tra Adriana Volpe e Sonia Bruganelli, opinioniste del Grande Fratello Vip? Meglio il sorriso in favore di camera che lascia posto alla pugnalata (figurata, s’intende) fuori onda o, considerando che il cinismo in tv funziona sempre, è preferibile una autenticità di comportamenti anche quando la lucina rossa si accende.

Della serie ‘il pubblico sa riconoscere un personaggio tv sincero da uno costruito’ – ma ne siamo proprio sicuri?

Viva la sincerità di non nascondere al pubblico normalissime antipatie, sempre restando nei confini della buona educazione, o viva la diplomazia, perché fai un lavoro pubblico (e privilegiato) e ai telespettatori a casa vanno restituite armonia e serenità, non la sensazione che da un momento all’altro arrivi lo sca*zo?