TV CHE VALE: L’oro del reno e l’Unità d’Italia (appuntamenti)
Questo post vi invita a fare un pò di slalom nelle nevi della tv in questi giorni di calura ferragostana. Sul filo del paradosso e tra appuntamenti che vorrei segnalarvi. Cominciamo proprio da questi ultimi. A Bagheria, in una bellissima villa dove furono girate alcune scene del “Gattopardo” di Tomasi di Lampusa- Visconti, e dove
Questo post vi invita a fare un pò di slalom nelle nevi della tv in questi giorni di calura ferragostana. Sul filo del paradosso e tra appuntamenti che vorrei segnalarvi.
Cominciamo proprio da questi ultimi. A Bagheria, in una bellissima villa dove furono girate alcune scene del “Gattopardo” di Tomasi di Lampusa- Visconti, e dove di recente è tornato con la macchina da presa Giuseppe Tornatore per “Baaria” (Bagheria è la cittadina dove è nato il regista, quindi poco lontano da Palermo)si terrà il Flower Film Festival, a cura di Barbara Cannata, dedicato al cinema e tv, film e documentari, un programma interessante in cui spiccano lavori ripescati negli archivi di Cinecittà-Luce.
Ve ne parlo e vi invito. Il 25 e 26 agosto prossimi verrà proiettato nel pomeriggio e in serata il film “Concerto Italiano- Storia e storie dell’Unità d’Italia”” che ha fatto per la Rai e che dal 19 settembre 2011 ha circolato il nostro Paese, da Torino a Venezia, a Roma, e in una infinità di posti in grandi città e in provincia. Il Flower Film Festival lo premierà con un riconoscimento speciale.
E’ un’occasione in più per unirvi agli amici e agli spettatori che hanno seguito il film con un favore che mi piace ricordare, e che mi commuove (non sono duro di cuore), anche perchè i temi del Risorgimento soffrono di ostilità e disattenzione. Ho avuto la prova diretta che questi temi- arretratezze, criminalità, degrado dell’ambiente- assumono un importante rilievo se messi a contatto con gli stessi temi così come li abbiamo sotto i nostri occhi, oggi. Storia di ieri, storie di oggi.
Posso aggiungere, e chiudo, che ci saranno altri appuntamenti in un futuro non lontano: ad esempio, a fine settembre, alla Cineteca di Bologna; e in seguito al FestivalStoria a Torino e in Piemonte, a Roma a un altro Festival della storia, e…
Detto questo, voglio regalarvi e regalarmi una annotazione sulla Tv che Vale, un pallino che abbiamo un pò tutti noi che ne scriviamo e ce ne occupiamo. Anzi, a poco a poco, mi sono persuaso che esistono delle tendenze che sono dure a morire. Ad esempio, tutti sono d’accordo nel parlare male dalla Rai. Non passa giorno che non ci siamo attacchi e spesso sono ben giustificati. Molto.
Ma questo atteggiamento ha un limite: dimentica che cosa ha voluto dire la Rai non tanto e non soltanto per tenere su proposte di marca industriale (costi, investimenti, quadri creativi, ricerche, esperienze concrete di rapporti con il pubblico) quanto per la influenza irripetibile nella formazione di autori, tecnici, personale…
E’ un altro mio pallino: rendere giustizia a una azienda di mezzo secolo e più di attività, nel momento che sembra chiara una cosa, pericolosa: nessuno sa, pare, cosa farne. Venderla a pezzi, a metà, per due terzi, per intero. Tenerla a stecchetto e inpedirle di agire da servizio pubblico. Se e come possa rigenerarsi da servizio pubblico. E quindi: chi le dà gli indirizzi di fondo. La politica, quale? le lobby, quali? i ministri, quali? le maggioranze? le opposizioni? i critici, gli intellettuali, gli opinionisti, gli stigmatizzatori a getto continuo?
Proverò. senza pretese, timidamente, a colmare qualche lacuna, colmando anche le mie…
Ed eccomi a Wagner e alla trasmissione della sua opera “L’oro del Reno”: tre ore di trasmissione che hanno portato gli ascolti al lumicino. Mi è tornato in mente l’esperimento demagogico, e fallito, di trasmettere anni fa il “Macbeth” della Scala in diretta nell’ora canonicamente riservata al TgUno. Un colpo di sole invernale (la prima era il 7 dicembre). In entrambi i casi, briciole di ascolti. Me ne sono accorto scoprendo, fra le briciole , l’ascolto di “Concerto Italiano”: più alto di quello toccato a quello di Wagner. Non può essere, non può accadere.
Lo so, è un problema, uno dei tanti. I giorni ferragostani non fanno testo.
Eppure se esiste una Tv che Vale, esiste anche il modo di affossarla in un pomeriggio di sol leone e di colpi di sole. Le stagioni dei colpi di sole sono possibili tutto l’anno.
Italo Moscati