Tuttochiaro rispecchia l’anima di Buono a Sapersi, Marangoni rodata alla diretta
Il nuovo programma del day-time estivo si presenta come un piatto ricco di sapori, ma attenzione ai tempi della diretta (e alle bruciature…)
Se Unomattina si conferma lo zoccolo duro del servizio pubblico RAI, curiosamente Tuttochiaro si mostra alla prima puntata già con delle basi solide e riconoscibili (anche troppo riconoscibili). Prendiamo d’esempio Buono a sapersi, o perlomeno lo scheletro di quello che è stato il programma in mano ad Elisa Isoardi tra il 2017 e il 2018: parlare dei prodotti che tutti i giorni entrano nelle nostre tavolte unendo un linguaggio pop, semplice, con la fine del servizio e dell’informazione ha fatto sì che il pubblico avesse un programma ‘alla portata’.
Così anche Tuttochiaro riprende questa caratteristica diventata fondamentale: “Questo vuole essere un programma di consigli utili” dice Monica Marangoni: l’obiettivo viene raggiunto con facilità attraverso vari spazi diversi per argomento.
L’approfondimento sulla qualità dei prodotti si unisce all’informazione, le indicazioni su come affrontare le vacanze o le linee guida per gli amici a 4 zampe. Tutto ciò rende il programma un contenitore variegato, svelto e persino preciso (alla prima puntata non è un lavoro semplice).
Tutto sa di già visto in un certo senso (ed è così, non lo neghiamo) ma quando meno te l’aspetti il programma spezza improvvisamente il suo ritmo grazie all’ospite di turno (oggi Valentina Bisti, direttamente da 3 ore e mezza di diretta a Unomattina, ndr) cui viene dedicata una breve intervista: la centralità dell’invitato ma soprattutto la caparbietà di chi conduce viene fuori con uno schiocco di dita.
Monica Marangoni pare già rodata alla diretta televisiva, non a caso in passato ha già avuto esperienze professionali a Sabato&Domenica, Unomattina Weekend e Unomattina. La conduttrice empatizza e non si irrigidisce, si immola nel curiosare quasi da non temere il fuori programma. Ha destrezza nell’interazione con l’ospite e il pubblico, non spegne il sorriso e per tanti quest’ultimo particolare può essere inutile: no, non lo è.
Sono tanti i fattori a favore di Tuttochiaro che qualche intoppo comunque l’ha dimostrato sul finale con una ricetta svolta nel giro di 6 minuti, ovvero un suicidio per una diretta se non ti chiami La prova del cuoco. La povera Marangoni si è trovata costretta a ripetere “Abbiamo poco tempo” alla cuoca che disperatamente provava a sbracciarsi per completare il lavoro. Gestire i tempi è una regola fondamentale ma è pur sempre la prima puntata, una giustificazione che vale per tutti. Tuttochiaro?