Tutti contro ITV – La tivvù, signori, è finta
A volte mi vien da sorridere, quando leggo certe critiche al mezzo televisivo, critiche che hanno a che fare con la sua stessa natura, come se a un uomo basso si volesse criticare proprio la bassa statura. Per esempio, dopo le polemiche contro la BBC, adesso ci si scaglia contro la ITV perché durante le
A volte mi vien da sorridere, quando leggo certe critiche al mezzo televisivo, critiche che hanno a che fare con la sua stessa natura, come se a un uomo basso si volesse criticare proprio la bassa statura.
Per esempio, dopo le polemiche contro la BBC, adesso ci si scaglia contro la ITV perché durante le riprese di un documentario riguardante il compositore Malcolm Pointon, malato di alzheimer, la produzione ha “truccato” le riprese.
In che modo? L’anziano e in fin di vita Malcolm perde conoscenza, filmato dalla troupe. Muore tre giorni dopo ma le immagini del decesso – grazie a quel minimo di sensibilità probabilmente rimasta ai responsabili del programma, o forse solo a causa dell’impossibilità di realizzare quelle riprese – non esistono, e così alla ITV decidono di spacciare la perdita di conoscenza del “protagonista” per la sua morte.
E tutti a dire che la verità è stata manipolata. Ebbene, io non me ne preoccuperei più di tanto: la verità viene manipolata tutti i giorni, da tutti i mezzi di comunicazione, da qualsiasi narratore, da chiunque non abbia il dono dell’essere infinitamente e inumanamente super partes.
Preoccupiamoci, piuttosto, del fatto che anche la morte in diretta faccia parte dei nuovi contenuti di questa malata post-televisione. Anzi, che ci si lamenti proprio del fatto che in realtà la morte non sia stata mostrata davvero.
Quanto alle accuse di finzione, la televisione è finta. Ma che importa? Che senso ha, questa accusa tautologica?