Tutta colpa della fata Morgana, ma tutto merito di Oleotto, Grimaudo e Iacopini: la recensione
Una storia che funziona, diverte e fa riflettere: Purché finisca bene ha intrapreso una strada che dovrà essere quella anche dei suoi prossimi film-tv…
Il ciclo Purché finisca bene ci ha abituato a film-tv che non andassero oltre un certo limite, ovvero quello di raccontare l’Italia sempre dentro la chiave della fiction più tradizionale. Va invece detto che questa quinta stagione, composta da due soli film-tv, si è rivelata una piacevole sorpresa.
Tutta colpa della fata Morgana, la recensione
Se già con Digitare il codice segreto avevamo assistito ad un’operazione di commedia romantica che puntasse più al come arrivare al finale piuttosto che al finale stesso, con Tutta colpa della fata Morgana si fa ancora meglio. Il secondo film-tv ha infatti rivelato una vena comica molto leggera ma non superficiale, capace di amalgamare davvero bene ironia, sentimento e tradizione seriale italiana.
Il merito, oltre che ad una sceneggiatura che cerca di sfruttare bene i suoi punti di forza, va anche alla regia di Matteo Oleotto, che già in Volevo fare la rockstar ha dimostrato di saper fare dramedy con attenzione e dando le giuste indicazioni al cast.
Succede anche in Tutta colpa della fata Morgana: anche in questo caso, a farla da padrona è un personaggio femminile, vera combinaguai a cui non si può non resistere. In questo, va detto che Nicole Grimaudo ha dato il meglio di se stessa, tanto da farci chiedere: ma perché non le affidano più spesso ruoli da commedia?
Potremmo fare lo stesso discorso con Davide Iacopini: insieme, i due hanno formato una coppia che si riesce a seguire volentieri, in cui il pubblico può immedesimarsi e godere di un’oretta e mezza di piacevole compagnia (grazie anche al resto del cast: da citare Tecla Insolia, Claudia Potenza, Corrado Fortuna ed Aurora Quattrocchi).
Sia Digitare il codice segreto che Tutta colpa della fata Morgana hanno dimostrato quale deve essere la strada futura per Purché finisca bene: puntare sull’originalità delle storie, sì, ma anche su un cast ed una regia che sappia portare sempre di più qualcosa di suo e rendere il racconto davvero unico rispetto a quelli già andati in onda.