Tulsa King, la seconda stagione conferma che c’è un nuovo boss nella serialità: trama, cast e recensione
I dieci episodi della seconda stagione rilasciati settimanalmente su Paramount+ in contemporanea con gli USA
La seconda stagione di Tulsa King è pronta per conquistare il pubblico di Paramount+ di tutto il mondo a partire da domenica 15 settembre, grazie alla carismatica presenza di Sylvester Stallone perfettamente a suo agio nei panni di Dwight “The General” Manfredi. A poco mendo di due anni dal rilascio della prima stagione, Tulsa King riporta al centro quegli Stati Uniti profondi, viscerali, lontani dalle grandi città, capaci di abbracciare la modernità, di dominarla ma mantenendo il legame con le proprie origini. Scopriamo tutte le novità della seconda stagione e perché fin dalle prime tre puntate, viste in anteprima, si può notare il passo avanti fatto dalla serie.
Tulsa King 2, la trama
Sono tanti i problemi che Dwight Manfredi deve affrontare nella seconda stagione di Tulsa King. Dovrà capire come gestire l’attenzione dei media e dell’FBI sulla sua presenza a Tulsa, gestire i rapporti con Chickie e la famiglia di New York, occuparsi della sua famiglia sia quella di sangue che quella degli affari. E proprio mentre la vita a Tulsa sembra andare per il meglio, ecco incombere uno spietato imprenditore locale e la mafia di Kansas City che aveva “dimenticato” l’esistenza di Tulsa.
Tulsa King 2, la recensione
Curiosando sul web prima dell’uscita della seconda stagione di Tulsa King, cercando interviste e dichiarazioni degli autori per prepararmi alla visione, mi sono imbattuto in un articolo di GQ americano che paragonava la serie a Emily in Paris. Poteva sembrare solo un titolo acchiappaclick (ed effettivamente ho cliccato) destando curiosità, eppure l’autrice è riuscita a trovare un senso all’ardito paragone: Emily e Dwight sono entrambi degli “stranieri” che arrivano in una città e una realtà a loro sconosciuta e finiscono per adattarsi facendola diventare la loro nuova casa.
Nella seconda stagione di Tulsa King, Dwight è ormai diventato il boss della città, ha ricostruito la sua famiglia, imparando a muoversi nel tessuto degli affari e iniziando a esser scomodo per chi fino a ora poteva spadroneggiare senza rivali. Ma la serie, se ancora ce ne fosse bisogno, conferma che ormai c’è un nuovo boss nella serialità e non è Dwight ma Taylor Sheridan. Il creatore e produttore della serie è il gran maestro delle serie di Paramount quello che Dick Wolf è per Universal e Ryan Murphy è stato per FX. Autori non solo in grado di sfornare successi ma anche capaci di dare un’identità ben precisa alle loro produzioni e di conseguenza ai canali o come in questo caso alle piattaforme.
Da Yellowstone e i suoi spinoff, passando per Lioness e Tulsa King, Sheridan sta plasmando una piattaforma rivolta a un pubblico adulto, che cerca un intrattenimento maturo che sappia essere al contempo profondo, dinamico e divertente.
Terrence Winter, tornato in questa seconda stagione come sceneggiatore dopo aver lasciato la serie e il ruolo di showrunner nel corso della prima stagione, in un’intervista a Hollywood Reporter ha sottolineato come Tulsa King non sia propriamente un drama ma che abbia a tratti un tono più leggero, soprattutto grazie alle battute di spirito messe in bocca a Dwight, che in questa seconda stagione cita anche Oscar Wilde. Sylvester Stallone continua a dimostrare di poter essere non solo un attore fisico ma anche capace di recitare e tenersi sulle spalle la serie anche con lunghi monologhi, nonostante un parlare (in originale) spesso complicato.
Certo non si può negare come la serie per alcuni aspetti prenda la via più semplice, accorciando tempistiche che sarebbero state più lunghe soprattutto per situazioni che porterebbe la serie in altri territori, come nel caso dell’arresto di Dwight con cui era finita la prima stagione e che viene risolto (senza fare spoiler) in modo fin troppo rapido per lasciare spazio ad altre vicende. La seconda stagione di Tulsa King passa dal raccontarci come Dwight si adatta alla nuova realtà a come la nuova realtà si adatta a Dwight, mostrando un anziano mafioso alle prese con la richiesta di un prestito, le regole di quartiere, con la normalità oltre la criminalità. Ed è questa la forza di Tulsa King.
Tulsa King 2, il cast e le novità
Senza Sylvester Stallone nei panni di Dwight “The General” Manfredi non esiste Tulsa King. Ma la forza della serie tv è rappresentata anche dagli altri attori e attrici presenti nel cast a partire da Martin Starr che interpreta Bodhi, passando per Jay Will che è l’autista Tyson, Max Casella nei panni di Armand “Manny” Truisi, Garrett Hedlund che è Mitch il proprietario del bar che sarà profondamente rinnovato nella stagione 2.
Poi ci sono le “donne” di Dwight da Andrea Savage che è l’agente ATF Stacy Beale, passando per Dana Delany nei panni di Margaret Deveraux, Annabella Sciorra che è Joanne Manfredi la sorella di Dwight e Tatiana Zappardino la figlia Tina. E poi ci sono le novità di stagione, quelli che si annunciano come i nemici di Dwight: Frank Grillo che sarà Bill Bevilacqua mafioso di Kansas City e Neal McDonough che è l’imprenditore di Tulsa Cal Thresher.
Tulsa King 2, quante puntate sono?
10 con rilascio settimanale.
Tulsa King 2, quando esce?
A partire dal 15 settembre.
Tulsa King 3 si farà?
Difficile dirlo al momento ma non è così improbabile.
Tulsa King 2, come vedere la serie
La seconda stagione di Tulsa King (così come la prima) è disponibile in streaming su Paramount+. La piattaforma in abbonamento è inclusa per gli abbonati Sky con il pacchetto Sky Cinema, in alternativa ci si può abbonare a 7.99 € al mese con 7 giorni di prova gratuita.