Trattativa fallita: il rischio di uno sciopero degli Attori si fa sempre piu’ concreto
Tira di nuovo una brutta aria a Hollywood da quando l’intervento del Mediatore Federale non e’ riuscito a finalizzare le trattative dello Screen Actors Guild (SAG) per il rinnovo del contratto, in corso ormai da piu’ di 4 mesi.La trattativa e’ saltata sabato 21 novembre 2008, dopo diverse sessioni-maratona che hanno visto partecipe anche Juan
Tira di nuovo una brutta aria a Hollywood da quando l’intervento del Mediatore Federale non e’ riuscito a finalizzare le trattative dello Screen Actors Guild (SAG) per il rinnovo del contratto, in corso ormai da piu’ di 4 mesi.
La trattativa e’ saltata sabato 21 novembre 2008, dopo diverse sessioni-maratona che hanno visto partecipe anche Juan Carlos Gonzales, il mediatore federale inviato da Washington per cercare di trovare un punto di accordo tra il SAG e la Alliance of Motion Picture and Television Producers (AMPTP, che in questo caso rappresenta le Major produttive di Hollywood), che non intende modificare l’offerta contrattuale proposta a giugno 2008, data di scadenza del contratto precedente.
“Abbiamo gia’ fatto molti sacrifici e preso difficili decisioni nel tentativo di raggiungere un accordo” cita un comunicato ufficiale SAG. “Ora e’ tempo per i membri del SAG – piu’ di 120.000 attori di tv, cinema e altri media – di restare uniti per fare in modo che l’AMPTP si impegni in un’offerta seria, con il concreto rischio di fermare il nostro lavoro”. Il comitato nazionale del SAG, considerato il fallimento delle trattative, dice di essersi visto costretto ad avviare tutte le procedure per la richiesta di sciopero: il referendum tra i propri membri richiedera’ almeno un mese di tempo e se piu’ del 75% dovesse essere favorevole, allora sciopero sara’. Il referendum sara’ accompagnato da un’agguerrita campagna di comunicazione e informazione. Sempre ovviamente con l’auspicio che si trovi un accordo nel frattempo.
Sebbene non siano stati esplicitati gli elementi specifici di questa rottura (SAG dice genericamente che il “management continua ad insistere su termini che non possiamo accettare”), il nodo della questione e’ la mancata copertura, rimunerazione e tutela aggiuntive richieste dal sindacato per gli attori in caso di produzioni che poi subiscono una distribuzione via internet o per le produzioni internet-only. Al centro del tavolo anche la tutela degli attori in caso di cancellazione dei titoli in lavorazione o in produzione. Dal canto suo, l’AMPTP fa sapere di non potere offrire un accordo migliore per i membri del SAG di quello offerto agli sceneggiatori e ai registi all’inizio dell’anno, soprattutto in un periodo difficile dal punto di vista economico come quello corrente.
A rischio gli Academy Awards, i Golden Globe e la produzione di film destinati alla distribuzione nei primi mesi del 2010. Oltre ovviamente alla produzione di episodi di praticamente tutti i telefilm e sitcom.
La minaccia di uno stop si fa quindi sempre piu’ concreta. Con la speranza pero’ che non si ripeta un periodo nero come quello dei 100 giorni di sciopero degli sceneggiatori che ha visto l’economia della produzione cine-televisiva letteralmente in ginocchio e che – si stima – sia costato alla sola economia dell’area di Los Angeles qualcosa come 2,5 milioni di dollari.
[via USATODAY e Los Angeles Times]