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Toto Emmy 2010 – Miglior attore protagonista di una serie comedy

Altro giro per i nostri Toto Emmy 2010, in attesa della cerimonia che si terrà il 29 agosto e che sarà condotta da Jimmy Fallon. Oggi vi invitiamo a votare per la categoria Miglior attore protagonista di una serie comedy.Come con le protagoniste femminili, anche in questo caso l’unica novità viene portata da “Glee”, che

pubblicato 18 Agosto 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 13:33


Altro giro per i nostri Toto Emmy 2010, in attesa della cerimonia che si terrà il 29 agosto e che sarà condotta da Jimmy Fallon. Oggi vi invitiamo a votare per la categoria Miglior attore protagonista di una serie comedy.

Come con le protagoniste femminili, anche in questo caso l’unica novità viene portata da “Glee”, che viene rappresentato in questa categoria da Matthew Morrison. Riuscirà la “matricola” a battere i maestri della comedy americana?

Dopo il salto, una breve descrizione dei nominati. Vi ricordiamo che potete ancora votare per il miglior attore protagonista di una serie drama, il miglior attore non protagonista di una serie drama e di una serie comedy, la miglior attrice protagonista di una serie comedy, la miglior attrice non protagonista di una serie drama e di una serie comedy.

A chi assegneresti l’Emmy 2010 per la categoria “Miglior attore protagonista di una serie comedy”?

Larry David per il ruolo di sè stesso in “Curb Your Enthusiasm” (Hbo): 63 anni, un Emmy vinto per “Seinfield”, di cui era autore ed attore (interpretava George). In questa comedy altro non è che una versione originale di sè stesso, alle prese con situazioni irreali ed amici reali. Molto di quello che vediamo non accadrebbe nella sua vita privata, ma questo show serve a vedere David sotto un’altra luce, ovvero quella di un personaggio di fronte alle circostanze della vita che gli riservano sorprese e da cui deve sapere uscire senza far danni.

Alec Baldwin per il ruolo di Jack Donaghy in “30 Rock” (Nbc): 52 anni, una nomination agli Oscar per “The Cooler”, tanto cinema ma anche tanta tv, soprattutto con ruoli da guest star. Jack non è uno di questi: fin da quando si occupa di tv -lui è più esperto di forni a microonde-, si rende conto che il mondo dello spettacolo non è tanto diverso da quelli dei grandi signori che conosceva prima. Ognuno ha bisogno del suo spazio e del suo tempo, l’importante è che Jack sia al comando. Inevitabile che con l’autrice del “TGS”, Liz, le cose non vadano sempre bene. Eppure, sanno aiutarsi quando ce n’è bisogno, si tratti di lavoro che di vita privata (e Jack in questo ha davvero bisogno, nonostante tutti i suoi flirt con donne del calibro di Beyoncè, Shakira e Carla Bruni).

Matthew Morrison per il ruolo di Will Schuester in “Glee” (Fox): 32 anni, come la collega Lea Michele anche lui viene da Broadway, dove è noto per vari ruoli, tra cui quello di Link Larkin in “Hairspray”. E’ la sua prima nomination grazie a “Glee”, in cui è il protagonista Will, professore di spagnolo (ma lo vediamo pochissimo insegnare) che sta abbandonandosi ad una vita mediocre, finchè non arriva il Glee Club. Ma con questo, arrivano anche i problemi, gli ostacoli e, soprattutto, Sue Sylvester e le battute sui suoi capelli (ma quanto gel usa?).

Steve Carell per il ruolo di Michael Scott in “The Office” (Nbc): 48 anni, un Golden Globe e 5 nomination agli Emmy, sempre per lo stesso ruolo. A capo della Dunder Mifflin Inc. di Scranton, Michael, come il suo corrispettivo personaggio inglese, non è il boss ideale: imbarazzante ed a volte offensivo sa però che la sua squadra deve essere unita per lavorare bene. Peccato che i suoi metodi a volte non siano i migliori. Il prossimo anno sarà l’ultimo per Carell in “The Office”: sarà difficile trovare un buon sostituto.

Jim Parsons per il ruolo di Sheldon Cooper in “The Big Bang Theory” (Cbs): 37 anni, due nomination agli Emmy e mille risate grazie all’interpretazione di questo nerd maniacale a cui però viene perdonata ogni pazzia. Sheldon vive in un mondo tutto suo, con regole al di fuori della normalità, in cui prima di tutto c’è la sua superiorità, poi la conoscenza, ed infine le passioni non accademiche. Per la sensibilità, restate in attesa.

Tony Shalhoub per il ruolo di Adrian Monk in “Detective Monk” (Usa Network): 57 anni e tre Emmy vinti grazie al detective ossessivo compulsivo le cui avventure si sono concluse lo scorso anno. Come altri personaggi che abbiamo incontrato in questi anni, anche lui si fa perdonare per le sue stranezze grazie alla sua bravura nel risolvere i casi, per i quali non c’è tic che tenga. Un ultimo Emmy, insomma, sarebbe un bel regalo di pensionamento.

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