Home Totò 50, Rai 3 racconta l’eredità del Principe della Risata: “Surreale e sempre attuale, ha scritto il codice della comicità”

Totò 50, Rai 3 racconta l’eredità del Principe della Risata: “Surreale e sempre attuale, ha scritto il codice della comicità”

Totò 50 chiude le celebrazioni per il 50esimo anniversario della morte di Antonio de Curtis.

pubblicato 23 Settembre 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 06:01

Cosa resta di Totò oggi? Chi fa spettacolo può prescindere da lui? Che rapporto c’è a 50 anni dalla sua morte tra Totò e Napoli?

Sono queste le domande su cui si è partiti per costruire Totò 50, speciale presentato da La Grande Storia e prodotto da Pesci Combattenti s.r.l., in onda oggi, sabato 23 settembre, alle 18.00 su Rai 3. Un’ora per raccontare l’eredità culturale del principe Antonio de Curtis, attraverso soprattutto le testimonianze di personalità del mondo dello spettacolo che, da sempre, hanno ammirato la figura di Totò trovando nel suo modo di recitare ispirazione per il proprio lavoro. Da Lino Banfi a Isa Barzizza, che con lui ha lavorato in alcuni dei capisaldi della sua cinematografia, passando per Rita Pavone, Teddy Reno, Lino Banfi, Maurizio Costanzo, Gigi D’Alessio, Flavio Insinna, Teresa Mannino, Vincenzo Salemme, Carlo ed Enrico Vanzina – figli dell’immortale Steno, firma di molti suoi film -, tutti contribuiscono a restituire un frammento della caleidoscopica figura del Principe della Risata, maschera comica e volto familiare per generazioni di italiani, non solo napoletani.

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A raccontare l’anima di Totò 50 Cristiana Mastropietro, autore tv e produttore creativo, CCO di Pesci Combattenti, intervenuta ai microfoni di RunRadio, la web-radio dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.

Totò 50 è un progetto cui abbiamo tenuto molto, come se fosse un omaggio personale al Principe e ringrazio Rai 3 e Luigi Bizzarri che ci ha dato questa opportunità. Non abbiamo nessuna presunzione da ‘opera omnia’, non vogliamo dire nulla di nuovo su Totò, sarebbe impossibile. Abbiamo, invece, cercato di capire cosa rimane oggi di Totò, perché Totò dopo 50 anni c’è ancora, perché continuiamo a citarlo. Abbiamo guardato con particolare attenzione chi lavora nell’ambiente artistico: l’altra domanda, infatti, è “chi lavora nello spettacolo può prescindere da Totò?”. Abbiamo cercato una risposta intervistando chi ha lavorato con lui e chi ne ha fatto un’ispirazione”

ha spiegato la Mastropietro. Totò è ancora vivo non solo tra ‘gli addetti ai lavori’, ma per le strade e nelle case di chi continua a ridere con le sue creazioni.

Totò c’è ancora probabilmente perché la sua comicità funziona su chiavi surreali. E’ sempre attuale perché si basa su elementi senza tempo. Il bello è che la sua immortalità è stata decretata dal pubblico: in vita Totò fu sempre massacrato dai critici; il pubblico, invece, si è impossessato di Totò, lo ha imposto con un amore che non finisce e che supera i confini campani. Vidi un film di Totò doppiato in tedesco sulla ZDF: non so come possa funzionare, ma funziona”

ha aggiunto la produttrice, testimone in prima persona di come Totò sia per molti una ‘cosa di famiglia‘:

” La collocazione delle 18.00 può sembrare strana per uno speciale, ma è anche quella fascia in cui ti aspetti di trovare un film di Totò facendo zapping tra i tanti canali tv. E’ una collocazione ‘relax’, di famiglia, così come per molti Totò è ‘di famiglia’, anche della mia: io e mio fratello (Riccardo, co-owner di Pesci Combattenti, ndr) conosciamo i film a memoria, citiamo battute, ridiamo come se fosse la prima volta e la cosa si ripete ogni volta che becchiamo un suo film in tv. Siamo cresciuti con lui, per noi il codice della comicità è quello lì”.

Se sia il codice della comicità anche per i più giovani, però, non è cosi scontato: i giovanissimi, anche napoletani, tendono sempre più ad abbracciare modelli televisivi più recenti.

“Ma Totò si tramanda molto in famiglia – nota Cristiana Mastropietro – Ce lo ripetono anche molti degli intervistati. Teresa Mannino racconta, ad esempio, che il padre le chiedeva ogni sera di cercare un film di Totò in tv, dando così per scontato che su qualche canale sarebbe venuto fuori. Una quotidianità familiare. Se manca in famiglia, è già più difficile che si radichi. Nelle interviste fatte a Napoli si sente come la gente si senta proprio ‘custode’ di Totò, di un tesoro che non si vuole vada perduto”.

Non ci resta che seguire Totò 50 -programma di Cristiana Mastropietro, Riccardo Mastropietro e Giulio Testa, scritto con Virginia Di Marno e diretto da Aldo Iuliano – in onda su Rai 3 alle 18.00. Ed essendo anche per me un affetto di famiglia, sono curiosa di vedere Totò con gli occhi di Pesci Combattenti.

Totò è morto, viva Totò!

Rai 3