Torna I Fatti Vostri con Giancarlo Magalli, Adriana Volpe e Marcello Cirillo. E Guardì dà asilo a Bianchetti e Amadeus
La tv di Michele Guardì, divenuta una roccaforte inespugnabile dell’intrattenimento Rai, mischia le carte nella prossima stagione. Sull’onda del fallimento colossale di Insieme sul Due, c’è aria di rinnovamento nella scuderia dell’implacabile regista (per quanto novità sia un eufemismo nei suoi programmi). Come già annunciatovi Amadeus – reo di aver rinunciato alla pingue Eredità dell’ammiraglia
La tv di Michele Guardì, divenuta una roccaforte inespugnabile dell’intrattenimento Rai, mischia le carte nella prossima stagione. Sull’onda del fallimento colossale di Insieme sul Due, c’è aria di rinnovamento nella scuderia dell’implacabile regista (per quanto novità sia un eufemismo nei suoi programmi).
Come già annunciatovi Amadeus – reo di aver rinunciato alla pingue Eredità dell’ammiraglia – torna in Rai dalla porta della servitù per condurre Mezzogiorno in famiglia. Un modo indolore per fare il conduttore, perché non gli si rinfacci un ennesimo flop. Al suo fianco Laura Barriales, prezzemolina “di lusso” di RaiDue già transitata nei lidi di Matinée/Soirée e di Scorie, e il comico Sergio Friscia, già abituato a lavorare con Guardì (le tre new-entry hanno salutato per la prima volta il pubblico nella puntata di fine stagione di oggi).
Che ne sarà del finto sorriso stampato di Adriana Volpe e dell’eterno Peter Pan Marcello Cirillo? Faranno compagnia nel daytime quotidiano a Giancarlo Magalli, risarcito della conduzione di Piazza Grande che tornerà a chiamarsi, per non farsi mancare nulla, I Fatti Vostri. Guardì insomma, sfrutta la tattica vincente dell’alibi di una novità bocciata per cavalcare la nostalgia del vecchio. E non poteva esserci trio più solido per tornare a infastidire il target di Forum, con l’ottuagenaria formula della busta, del vaso cinese e, male che va, persino del camioncino.
I Fatti Vostri con Magalli, la Volpe e Cirillo
Di certo lo storico figurante Daniele Abbafati avrà stappato lo champagne dopo il lieto annuncio, che lo rivedrà valletto di punta dopo una stagione di retrocessione a comparsa, ma di immutata fedeltà al Comitato. L’altra fida bambina della Piazza Monia Anzini è risultata, invece, non pervenuta nel programma di Milo Infante, forse per scampoli di dignità.
Per la Volpe, a sua volta, tira aria di separazione di beni dallo storico compagno di conduzione Tiberio Timperi (tra i due si è sempre parlato di convivenza forzata, giunta a livelli di totale intolleranza ben recentemente dissimulata). Quest’ultimo, infatti, resta fedele a Mattina in Famiglia, unico marchio in cui “il padre padrone” non interviene mai per le sgridatine fuori campo. E al suo fianco ci sarà nientemeno che Lorena Bianchetti, ormai al capolinea del suo momento d’oro su RaiUno e a caccia di riciclo nella tv per la terza età.
Cosa ci insegna questo valzer di poltrone a Via Teulada? Che Guardì sfrutta al massimo le potenzialità dei ben tre marchi alla sua mercede, trasformandoli in agenzie di ricollocamento per conduttori caduti in disgrazia e, perché no, anche in avamposti a cui ambire per sistemarsi definitivamente. Perché una cosa è certa: la tv di Guardì non muore mai e, in tempi di crisi, dà più garanzie di quella “sperimentale”.