Slitta Dammi il Tempo (e un’Ansa si rifà al sito di Ambra)
Dopo l’annuncio del ritorno in onda di Dammi in Tempo, suffragato da fonti attendibili come Sorrisi e Canzoni Tv e il Venerdì di Repubblica, urge una rettifica dell’ultima ora pubblicata dall’Ansa (che si rifà direttamente al suo forum ufficiale):“Dammi il tempo, il programma di Raitre condotto da Ambra Angiolini, previsto da martedì, è slittato a
Dopo l’annuncio del ritorno in onda di Dammi in Tempo, suffragato da fonti attendibili come Sorrisi e Canzoni Tv e il Venerdì di Repubblica, urge una rettifica dell’ultima ora pubblicata dall’Ansa (che si rifà direttamente al suo forum ufficiale):
“Dammi il tempo, il programma di Raitre condotto da Ambra Angiolini, previsto da martedì, è slittato a data da destinarsi. Lo spostamento è avvenuto per motivi tecnici e di palinsesto, secondo quanto si è appreso alla Rai. Nel sito dell’attrice (www.ambrainside.net) si legge, a firma di Ambra: “Ci siamo presi una pausa sperando di trovare uno studio vero e proprio. Avremmo dovuto registrare a Napoli, ma nessuno di noi se la sentiva, io ho la famiglia a Brescia…”.
Eppure, la stessa Ambra avrebbe fatto intendere che, girata la prima puntata, si erano resi conto di non poter competere dignitosamente con una concorrenza così agguerrita (La grande notte, Markette, Zelig off, Il Bivio). A Raitre, intanto, assicurano che occorre aspettare solo qualche settimana, avendo cura di proteggere un personaggio come Ambra.
Ammirazione per la conduttrice a parte, l’avvio della nuova serie di Dammi il tempo non destava di per sè troppa attesa (e come me la penseranno molti ai quali il programma è passato inosservato).
Ma facciamo insieme un po’ di Televintage per scoprire ciò a cui saremmo andati incontro…
Orfana del prezioso Giampiero Mughini, il grande saggio sospeso su un’amaca a dispensare consigli ai più giovani, Ambra aveva confermato al suo fianco Lillo e Greg, i soliti profughi delle retrovie televisive, e i Cialtroni Animati, un trashissimo complesso musicale che si rivelò una delle trovate più aberranti dello show sin dalla prima edizione. La loro missione, infatti, era quella di rinverdire i fasti della colonna sonora che ha accompagnato i primi passi della generazione trentenne, a colpi di sigle cult e jingle demenziali (con un risultato decisamente più imbarazzante del tentativo).
Con Dammi il tempo, insomma, la crisi dei trentenni colpisce ancora. Con le solite banalità, i luoghi comuni e le frasi fatte che ormai, più che penetrarlo, hanno reso saturo l’immaginario collettivo. Ai tempi dell’Ultimo Bacio di Muccino sembrava perfino una novità, ora è decisamente morbosità.
Si assiste, infatti, a una generazione dipinta come stanca, frustrata, omologata, insofferente, scialba, banale, senza ideali. Il tutto al centro di una scaletta infarcita di conversazioni ripetitive, all’insegna del cinismo, della generalizzazione e della disillusione. Per la serie, prendi i fallimenti dei non più giovani sognatori italiani e fanne, con un pizzico di sarcasmo dettato dalla distanza televisiva, spunto di irrisione collettiva. A presenziare in studio per darvi un’ottica più femminile (dunque non solo sonnambuli trentenni, vista l’ora, ma nello specifico donne, quando si dice una nicchia d’elite) la vera riscoperta del momento non a caso arruolata da Raitre: Ambra Angiolini. Non vi sembra di vederla fare un salto nel passato fino ai tempi di Generazione X (salvo un ovvio scarto generazionale)?
A dir la verità, nonostante la profonda devozione che ci lega al personaggio, la preferivamo in versione “consigliera dell’indispensabile superfluo” a Chicas, rubrica di Foxlife in cui la sua eleganza e femminilità erano maggiormente valorizzate. Nella cornice soporifera, estremamente lenta e povera di inventiva di Dammi il tempo, invece, l’ex lolita di Non è la Rai si muoveva impacciata, poco glamour ma in compenso insofferente ai tempi di un programma preconfezionato e con quei fastidiosissimi finti applausi come non se ne vedevano da un pezzo.
Tema della prima puntata della scorsa annata erano i soldi e la fantomatica lotta per arrivare alla fine del mese. Ospite d’eccezione una donna che si concede poco alle telecamere, ma impossibilitata a rifiutare l’invito della padrona di casa, amica di famiglia di vecchia data: Sonia Bruganelli, meglio conosciuta come la signora Bonolis. Il suo apporto costruttivo alla discussione consistette nel ricordare, ma sempre con molto imbarazzo e “tra virgolette”, sia ben chiaro, di essere una donna fortunata ma normale, con uno stipendio da busta paga e un bagno Versace che ha dovuto inesorabilmente condividere con i due bimbi e le rispettive tate e dunque neanche si vede più che è Versace. Per il resto scoprimmo che, da spartana televenditrice di messaggi promozionali, si era trovata a fare l’esaminatrice di provini per l’azienda a conduzione familiare, che odia la compiacenza e vuole essere trattata con intelligenza ma, soprattutto, non ha una palestra in casa come le malelingue dicono in giro, anche perchè lei e Paolo sono così pigri da aver bisogno dell’assistenza perfino per accendere il dvd.
Quando si dice, una trentenne di successo, eccezione (che non faceva testo) al catastrofismo sociologico imperante nella trasmissione…