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Torino – Lazio, Coppa Italia: il disastro di RaiSport

La formula della voce unica ha molti limiti, come dimostrato dalla telecronaca di Torino-Lazio

pubblicato 14 Gennaio 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 19:49

Che qualcosa stasera su Raidue sarebbe potuto andare storto lo si era capito quando il prestigioso (sic) opinionista in studio Massimo Orlando (ex calciatore, non esattamente indimenticabile), chiamato a fare il pronostico su Torino – Lazio, aveva ipotizzato un pareggio. Il problema è che trattandosi di partita secca il pareggio era l’unico risultato impossibile.

Poi è iniziata la telecronaca di Luca De Capitani (con a bordocampo Paolo Paganini) e la situazione è persino peggiorata. Il giornalista di Rai Sport è andato in confusione in occasione dell’episodio chiave del match facendo intendere che l’arbitro – dopo qualche esitazione – avesse espulso il portiere del Torino Padelli senza però concedere il calcio di rigore alla Lazio per il fallo subito da Klose (applicando la regola del vantaggio). Il che sarebbe stato clamoroso e soprattutto insensato.

Infatti nulla di tutto questo. Russo semplicemente ha mostrato il cartellino rosso all’estremo difensore granata e ha concesso il penalty ai biancocelesti, che a quel punto hanno chiuso la gara conquistando il passaggio ai quarti di finale.

Il problema vero non è rappresentato dalle sbavature più o meno gravi dei singoli giornalisti di RaiSport (De Capitani ha scambiato pure Keita Baldé Diao della Lazio con Seydou Keita della Roma), sicuramente meno abituati alla cronaca live, rispetto a quelli di Sky e di Mediaset.

La debolezza è nella formula della voce unica nelle telecronache Rai, soprattutto quando manca il supporto, non solo del bordocampista, ma pure di chi coordina dallo studio. Qualcuno lo dica a Carlo Paris, anche se i segnali in questo senso si erano visti già questa estate al Mondiale.

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