A margine della conferenza stampa di presentazione di Top Dj (il nuovo talent dedicato alla ricerca di nuovi deejay in onda su Sky Uno a partire da martedì 13 maggio alle ore 22:45 ed in replica il giovedì successivo alle 24 su Cielo), abbiamo intervistato Lele Sacchi che, assieme a Albertino e Stefano Fontana, completa il trio dei giudici di questa nuova avventura televisiva/musicale.
Perché hai accettato questo incarico a parte l’opera di convincimento di Pierpaolo Peroni (ideatore del format, ndb)?
Pierpa è un amico e ha avuto l’intuizione sotto molti aspetti geniale di mettersi a scrivere questo programma. La definisco un’intuizione geniale per il modo in cui è stato scritto il format. Stiamo parlando di un approfondimento incredibile su quello che è il lavoro del dj, non è uno scimmiottamento di altri talent o di altri programmi del genere declinato a quello che potrebbe essere vista come una moda passeggera del mondo del pop. Racconta davvero quello che significa essere un dj, pur rimanendo un programma di intrattenimento televisivo quindi di certo non vedrete un documentario!
Cosa differenzia Top Dj dal resto dei talent musicale?
Io non sono un grande esperto di talent in televisione. Non ho mai visto un programma del genere interamente. Parlo per quel poco che abbiamo visto. Abbiamo sicuramente lavorato sulla qualità dei 10 concorrenti che sono di alto livello. Alcuni hanno già un’esperienza importante alle spalle e conoscono bene questo lavoro. Non c’è stato uno scontro con loro, non siamo stati dei tutor come accade magari in altri talent dove si cura lo sviluppo del proprio allievo. Nel nostro caso, siamo stati solo dei giudici che hanno avuto orecchio e l’occhio di scegliere chi fosse migliore in alcune prove o che avesse l’attitudine migliore ad essere deejay e al tempo stesso producer.
Non pensi che, questo tipo di musica, riproposta in tv non possa snaturare il genere rischiando di farlo diventare un semplice fenomeno di costume o non valorizzato nella sua natura artistica?
Il clubbin’ è un fenomeno di costume, la musica da club, quella elettronica è una forma musicale e come tutte, va ascoltata, digerita nel proprio ambiente (che sia un club o festival). Il mondo che sta attorno, la vita del deejay è assolutamente un fenomeno di entertainment. Ci sta che venga raccontato anche in queste forme. Questo non significa che uno possa capire la storia di questa cultura semplicemente guardando Tom e Jerry. Io ci ho creduto tanto e ho voluto lanciare degli input a casa perché, con la facilità di accesso di informazioni che c’è oggi, ognuno per conto proprio, può andare a studiare o ascoltare questa musica.
Mi hai appena detto che non segui i talent. Ti informo che, quest’anno ad Amici, hanno tentato di istituire il circuito dei dj ma senza successo. Non riuscendo, forse, a trovare qualche degno rappresentante della vostra categoria… Se non sbaglio, lo stesso Gabry Ponte (giudice al serale) si sarebbe dovuto occupare di questa selezione… Dove li avete cercati questi talenti?
Forse loro non dovrebbero occuparsi di queste cose. Io non andrei mai a giudicare dei ballerini. Ognuno si tenga il suo.
Escludendo il discorso televisivo, qualche finalista ha le carte in regola per sfondare nel mondo della musica?
Più di uno. Qualcuno già performa in contesti discretamente importanti. Più di uno ha le carte in regola per sfondare che, nel 2014, significa a livello globale. Questo è uno dei campi musicali in cui ci sono più artisti italiani importanti nel mondo. Allora cosa dovremmo dire del pop di cui si fregiano altri talent… questi artisti italiani nel mondo non contano niente tranne un paio già imposti da anni. Di deejay italiani nel mondo che spaccano ce ne sono parecchi. Di questo bisognebbe solo andare fieri.
N. B. La prima domanda dell’intervista, riportata fedelmente nel virgolettato, ha subito un abbassamento fisiologico dell’audio perché intervallata da rumori circostanti irritanti ad immediato ascolto, dovuti principalmente alla musica alta nell’ambiente circostante. Non poteva essere altrimenti poiché eravamo ad una presentazione di un programma per aspiranti deejay. Ci scusiamo per l’inconveniente.