Top Chef Cup: terza puntata, doppia eliminazione

Una serata difficile per gli sviluppi della politica. Ma andiamo a cucinare con Knam all’Alma di Colorno (Parma).

La puntata non poteva che intitolarsi “Allievi e Maestri”: Maria, Luca e Fabiana, vincitrice della seconda edizione, hanno studiato qui.

Annie è senza voce: il quick fire test prevede che i 7 chef dovranno dare indicazioni a 7 giovani diplomati che saranno il loro braccio. Ognuno ha un cestino con un solo ingrediente a vista: in base a quello i 7 concorrenti scelgono (a staffetta) un cestino pieno di ingredienti che scoprono ai fornelli. Poi non possono toccare più il cibo.

Matteo Berti è il direttore della scuola: lo ricordiamo ne Il Pranzo della Domenica, su Canale 5.

Bonetta si affida completamente al suo giovane diplomando, salvo poi stargli col fiato sul collo: praticamente il piatto lo ha fatto il ragazzo.

Torretta è inflessibile (e anche un po’ eccessivo); Luca Natalini invece è dolcissimo: incoraggia e non tormenta; “Puccio sta nel suo a non fare niente” commenta Baldessari.

Gli chef possono intervenire sull’impiattamento. Primo assaggio per Torretta, che presenta un mosaico di pasta omaggio a Marchesi. Ottimo per Annie

Citazione di Ippocrate per Palmiro: ottimo per Baldessari.

Ecco il piatto di Bonetta. Sapori poco definiti e il the scompare. Non è un piatto da Top Chef e rischia l’eliminazione.

Ecco il piatto di Luca, ex allievo. Che conquista per il suo equilibrio lo chef Colagreco.

Baldessari manda Puccio al Cook Off. Ma sembra davvero un pretesto: lui la prende davvero male.

Piatto da Top Chef quello della ex allieva Maria.

“Se ho cose color fango e color pantegana non è che posso far uscire il piatto colorato!”: lo stile di Cinzia non si smentisce. E anche lei va al cook off.

I giudici decidono che il piatto peggiore (pur essendo tutti di livello molto alto) è quello di Bonetta, che sceglie di sfidare Puccio, per non scegliere Cinzia.

E torna Knam, che è stato allievo di Marchesi e ha anche lavorato con lui come maitre patissier.

Knam preparerà la sua charlotte di mele al Calvados, rimasto nella carta di Marchesi, e Bonetta e Puccio dovranno seguirlo passo per passo. Una prova a specchio, quindi, con i tempi di Knam.

Il gentilissimo Knam aspetta che finiscano i concorrenti prima di mettere il sigillo della foglia d’oro sul suo dolce. Eccolo nella sua magnificenza.

Ala fine di una lunga, anche troppo, riflessione, esce Bonetta.

Direzione Rocca di Soragna insieme al principe di Soragna per conoscere la confraternita per la ricerca del culatello supremo. Quanto mi fa MasterChef questa prova. E quanto è lenta questa Top Chef Cup.

Tra Principi, culatelli e la fatata voice over mi sembra di essere a Il Castello delle Cerimonie (la vo è la stessa, ndr).

Final Blade a colpi di Culatello; devono riconoscere la giusta stagionatura degli assaggi sotto la cloche.

Vantaggio per Torretta nella prova del culatello. Ma la prova vera è sul parmigiano: ognuno dovrà prepararlo secondo una diversa preparazione. E ad assegnare le preparazioni è Torretta, che ha il vantaggio: per sé sceglie la spuma; a Palmiro dà la Crema; a Maria la cialda, a Cinzia il brodo, a Natalini crudo (che ritiene l’uso più difficile, e a Puccio il gelato.

Primo assaggio per il gelato di Puccio, un po’ troppo marginale.

Per Torretta petto di pernice sotto la spuma di parmigiano. Baldessari e Annie criticano la scelta di disossare prima di cuocere.

Cinzia aveva sperimentato un brodo al parmigiano con l’amica Fabiana. Ma per Annie il piatto non è equilibrato.

Una cacio e pepe vecchia maniera per Luca. Pasta fritta che non convince Baldessari.

Palmiro è soddisfatto del suo piatto. I giudici lo trovano un piatto un po’ prudente. Ma alla fine è lui il migliore.

Alla fine va fuori causa parmigiano…. dopo la pubblicità.

Dicevamo, fuori Luca. LUCA? LUCAAAA?! “Hai preso troppi rischi in questa prova” dice Colagreco. Torretta è riuscito nell’intento di mettere in crisi il suo peggior rivale.

E la prossima settimana si vola ad Amalfi, dove troveranno Rosanna Marziale delle Colonne Marziale di Caserta.