Tony VS Silvia Aprile: quando Amici vince sull’X Factor
E’ antipatico – ma a quanto pare inevitabile – continuare a dover paragonare Amici a X Factor. Ieri sera, mentre Debora curava egregiamente la diretta della sesta puntata, il sottoscritto si è goduto lo spettacolo comodamente seduto in poltrona. E un paragone con il talent show di Maria De Filippi non è balzato neanche lontanamente
E’ antipatico – ma a quanto pare inevitabile – continuare a dover paragonare Amici a X Factor. Ieri sera, mentre Debora curava egregiamente la diretta della sesta puntata, il sottoscritto si è goduto lo spettacolo comodamente seduto in poltrona. E un paragone con il talent show di Maria De Filippi non è balzato neanche lontanamente nella mia mente. Sentire Morgan disquisire di canzoni da oratorio, volendo alludere a quel repertorio amatoriale che è a monte di ciascun musicista, è stato a mio parere il punto più alto toccato dalla musica in tv negli ultimi anni. E poi ancora mille riferimenti alla gestazione di un evergreen canoro, al senso di un repertorio come quello di Gianna Nannini, all’appeal che X Factor ha su alcuni addetti ai lavori piuttosto che su altri, creando conflitto e dunque movimento di opinione.
La trasmissione ha finalmente bucato lo schermo, riuscendo a beneficiare della durata ristretta per eliminare i momenti morti e l’effetto collasso del pubblico. Anche gli ascolti ne hanno giovato e, sebbene non si possa ancora parlare di successo, la rete non può trascurare la stabilità del pubblico che lo segue sin dalla prima puntata e la graduale crescita di settimana in settimana. Insomma, se si sta qui a parlarne questo è l’importante (lo stesso Gori ha a ragion veduta detto che il suo appeal in rete è maggiore di quello del Grande Fratello).
Eppure, una macchia, una spina sul fianco o – meglio ancora – un vero e proprio scandalo ha azzerato ogni fiducia verso l’X Factor, quella cosa in più che a dispetto di belle faccine e fenomeni a tavolino dovrebbe fare di un concorrente un vero talento. L’X Factor ce l’aveva Silvia Aprile, visto che è bastata la sola esibizione d’ingresso per farla acclamare “in corsa” nel programma e darla sin da subito in finale. Assieme agli Aram Quartet Silvia era indubbiamente la fuoriclasse, tant’è che persino Fiorello ha dichiarato in radio la sua passione per lei. Poi ci sono altri artisti sicuramente bravi, come i Seiottavi e Ilaria Porceddu, ma i due sopra citati erano a detta della maggioranza i migliori. Peccato che qualcosa, ieri, sia andato tragicamente storto…
Mara Maionchi, la signora della discografia italiana orfana di pupille incomprese come Vittoria Haid, ha affossato con le sue stesse mani la bravissima Silvia, giustificandosi con la tiritera ‘avrà più chances fuori’. E’ una delle scelte peggiori che potesse fare: insegnare al pubblico italiano che chi è più bravo è scomodo, perché puntare sulla mediocrità paga di più. Nella fattispecie, quella di un ragazzo di belle speranze ma ancora lacunoso sotto tanti aspetti, che a un programma come X Factor serve per non tradire il target delle “ormonose” (neologismo made in Tv Blog). Anche l’arena meritocratica di Raidue ha dovuto cedere dinanzi al fascino del clone di Zac Efron e alla convinzione che sia più facile vendere il nulla che la qualità. E molti telespettatori, da ieri, criticano profondamente la scelta di una giurata competente come la Maionchi.
In fondo, se Tony Maiello era andato al ballottaggio è perché il pubblico gli aveva già preferito altri rilevandone dei limiti. Probabilmente, questo ad Amici non sarebbe mai successo, visto il suo maggior appeal giovanilistico. E, allora, perché non riscattare le perdite delle scorse settimane con una scelta di classe e a testa alta: segare il pupo e salvare la secchiona? Le vie degli idol show sono infiniti. E a questo punto non ci resta che confidare negli Aram (liberandoci di concorrenti sopravvalutati come Annalisa e Gino) per una vittoria che non sia squallidamente scritta…