Tommy, la Stella dei Giants dal 14 novembre su Man-Ga
Tommy Young, il campione di baseball torna in tv
“Tommy, la Stella dei Giants”, uno degli anime sportivi più classici torna in tv, a partire dal 14 novembre dal lunedì al venerdì dalle 8.45 su Man-Ga.
La serie anime tratta dal manga “Kyojin no Hoshi” del 1966 di Ikki Kajiwara e Noboru Kawasaki, è composto da 257 episodi (tre stagioni) prodotte tra il 1968 e il 1970.
Il piccolo Tommy Young viene allenato sin da piccolo dal padre ex giocatore di baseball al quale un incidente ha precluso la carriera, che sfoga le sue frustrazioni spingendo il figlio ai massimi livelli facendolo impegnare con sforzi sovrumani al freddo usando dei marchingegni per potenzire i muscoli come un’imbracatura di ferro per le spalle nonostante la sua giovane età (in seguito il padre si inventerà anche uno strumento tipo corsetto per potenziare i muscoli delle gambe!). La vita del padre Arthur che mantiene i figli Tommy e Giusy lavorando come manovale non è facile e la grande occasione per risollevarsi è vedere il figlio campione. Dopo un’ ascesa difficile Tommy, determinato, riesce finalmente a diventare la stella della squadra di baseball dei Giants (la squadra di professionisti più nota in Giappone nata nel lontano 1934).
Il padre duro e inflessibile lo spinge anche a frequentare il liceo Sinclair dove conosce Charlie, con cui stringe una grande amicizia. Alla fine della prima serie, Tommy coronerà il suo sogno e quello del padre che ne é ossessionato diventando la stella dei Giants, e sconfiggendo proprio Charlie.
Ma il grande sforzo lo porterà a rovinarsi i tendini del braccio sinistro, con cui effettua i suoi imbattibili e potenti lanci e quindi deve ritirarsi dal mondo del baseball. In seguito grazie all’enorme forza di volontà torna alla ribalta come lanciatore destro (il braccio con cui il padre lo aveva costretto ad allenarsi nonostante fosse per natura mancino), e sarà di nuovo la star dei Giants di Tokyo, il team più importante in Giappone.
La passione, la forza di volontà e l’abitudine al sacrificio sono le chiavi del successo del protagonista che nonostante soffra e si impegni allo stremo mira ad arrivare al top nell’unico sport che conosceva e aveva respirato fin dalla nascita. Da piccola quando mi è capitato di vederlo su Italia 7, provavo una certa tenerezza per questo ragazzo che, da bambino, invece di giocare come qualunque piccolo della sua età si allenava nelle condizioni più avverse, anche climatiche, per potenziare il fisico, e provavo una certa antipatia per quell’uomo autoritario che non gli permetteva la minima libertà.