Nervi alle stelle a Titolo V, con Matteo Salvini che protagonista di un acceso scontro con la giornalista Simona Sala. La direttrice di Radio Uno e del Giornale Radio Rai, che poco prima aveva tenuto testa a Matteo Renzi, ha contestato al leader della Lega il sostegno ai ristoratori promotori dell’iniziativa ‘Io apro’.
“Io invidio le sue certezze in un momento in cui nulla è certo in nessuna parte del mondo”, ha ammonito la Sala. “Siamo tutti vicini alle persone che perdono il lavoro e non possono aprire, ma questo tipo di regole sono così ovunque. Non aprono perché si è visto che quando aprono la sera le persone tendono ad assembrarsi, a pranzo è diverso, non avviene quasi mai. Ci sono motivazioni, non è che qualcuno si accanisce e altri che li difendono. Non è tutto bianco o nero. Confesercenti e Confcommercio erano contro questa iniziativa”.
La Sala ha quindi rievocato i recenti scontri negli Stati Uniti, spiegando come il soffiare sul fuoco rischi di aggravare una situazione già tesissima:
“In questo momento in cui le persone sono davvero disperate, appoggiarle nella decisione di non rispettare la legge è un cavalcare la rabbia che può portare a cose viste a Capitol Hill. Le persone sono disperate. Capisco chi si incatena, ma dire ‘fate bene a infrangere la legge’ non lo capisco”.
Salvini, manco a dirlo, ha colto la palla al balzo fraintendendo le parole della direttrice:
“Il paragone che fa tra il barista e coloro che hanno assaltato il Parlamento americano non le fa onore. Lei dirige una Rai pubblica. Paragonare quello che accade in Italia alle scene degli Stati Uniti è una sciocchezza”.
Immediata a quel punto la reazione della Sala: “Sì, mi fa onore. Non mi metta in bocca parole che non ho detto. Ho parlato di cavalcare la rabbia. Trump per mesi ha cavalcato quella rabbia. Quella cosa non è capitata all’improvviso”.
L’insofferenza di Salvini è emersa sia in onda che dopo il collegamento, con l’irritazione nei confronti della Sala sfogata direttamente sui social: “L’arroganza, i sorrisini e i comizietti faziosi di certi giornalisti della tivù pubblica non finiscono mai di stupirmi. Salvini pericoloso, brutto e cattivo come Trump. La pazienza è la virtù dei forti”.
Il solito copione.