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Tito Stagno è morto: addio al narratore delle imprese tv, dalla Terra alla Luna

Ha raccontato l’allunaggio dell’Apollo 11, è stata la voce dei grandi eventi politici e sportivi italiani: Tito Stagno è morto a 92 anni.

1 Febbraio 2022 09:12

Tito Stagno è morto: aveva 92 anni La notizia della sua scomparsa arriva il 1° febbraio e fa scorrere davanti agli occhi di chi c’era – e di chi lo ha visto solo anni dopo negli speciali dedicati – le immagini della lunga notte dell’Allunaggio. Era il 20 luglio 1969 e la Rai approntò una vera e propria maratona per seguire in diretta tutte le fasi dello sbarco sulla Luna dell’Apollo 11, con Neil Armstrong primo uomo a mettere piede sul satellite, seguito da Buzz Aldrin, mentre Michael Collins restava in attesa in orbita pronto a ‘riacchiappare’ il LEM Eagle. Ed è proprio al momento esatto dell’allunaggio che è legato uno dei ricordi più vividi della storia della tv italiana: da una parte Stagno, con l’auricolare sintonizzato sulle voci del centro di controllo a Houston, che dette notizia dell’arrivo (“Ha toccato!”), contraddetto pochi secondi dopo dall’inviato negli USA, un altro nome e penna storica del giornalismo italiano ovvero Ruggero Orlando, che rivendicò l’esatto momento del tocco. Vuoi per un ritardo di collegamento, vuoi per puro spirito di polemica, il momento dell’Allunaggio in Italia ha assunto la forma del battibecco tra il conduttore e l’inviato. E si può rivedere su RaiPlay, a favore della memoria di chi c’era e soprattutto dei tantissimi che non c’erano e che amano la tv. Qui siamo alla storia del mezzo, c’è poco da dire.

Per molti, quindi, la carriera di Tito Stagno è legata a quell’evento storico, per l’umanità e per la Rai, con le tante ore di diretta organizzate in studio, con ospiti, collegamenti e commenti live. Ma Stagno non è stato ‘solo’ (se pare poco) l’Uomo sulla Luna per la Rai. Ha iniziato la sua carriera di giornalista a soli 19 anni, nel 1949, come radiocronista, oltre che come intervistatore e documentarista. Nel 1954 partecipa allo storico concorso Rai e si specializza con un gruppo di ‘studenti’ tra i quali si ricordano Umberto Eco, Gianni Vattimo e Furio Colombo; l’anno dopo entra nella redazione del Tg diretto da Vittorio Veltroni e si specializza sempre più un telecronache, che lo videro voce e volto delle Olimpiadi di Roma del 1960, dei grandi eventi sportivi, ma anche delle visite dei Capi di Stato in Italia. 0Una voce, uno stile, un tipo di racconto rigoroso ma appassionato che accompagna i telespettatori Rai per oltre 30 anni.

Diventa anche la voce di punta della grande stagione dell’esplorazione spaziale che ha caratterizzato gli anni ’60: è lui a raccontare il primo volo orbitale del cosmonauta russo Yuri Gagarin, lui a seguire tutta l’evoluzione del programma Apollo, conoscendolo anche da vicino invitato dalla NASA per un ‘corso d’aggiornamento’ rivolto ai giornalisti che seguivano gli eventi.

Dallo spazio siderale ai grandi eventi sportivi italiani e internazionali, più che ‘terrestri’, insomma: è stato per anni responsabile Sport per l’Ammiraglia Rai,  ha curato e condotto La domenica sportiva dal 1979 al 1981, per tornarci poi nell’annata 1985-1986. Nel 2002 ha ricevuto il titolo di Grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana, nel 2014 la Stella d’Oro al Merito Sportivo.

Resta nella storia della televisione italiana, senza dubbio. E per ricordarlo, Rai Storia propone lo speciale “Tito Stagno. L’uomo della luna”, diretto da Caterina Intelisano, in onda oggi – martedì 1° febbraio – alle 17.50 e alle 23.30 e domani – mercoledì 2 febbraio – alle 11.50 e alle 18.35.