Guardi Ti spazzo in due e il pensiero va a Malati di pulito e anche un po’ a Sepolti in casa per quella tendenza dei protagonisti di puntata di vivere in luoghi impossibili. Sarò anche condizionata dal fatto di riconoscere una firma autoriale, ma quel tocco sul look, con la prova delle nuove divise e la sfilata che serve a presentare la squadra, mi ricorda carpet di castelli barocchi. Un tocco fashion che evidentemente punta a raccontare la squadra più che la missione: ma un programma così promette, sulla carta, immersioni profonde nel makeover più difficile, vuole vedere la trasformazione del porcile in una casa più che le storie delle protagoniste. Se poi ci sono meglio ancora. Ma il cuore di una ‘missione pulito’ sta non solo nell’orrore della presentazione ma soprattutto nella fatica della pulizia, nel dettaglio da salvare, nell’angolo da pulire al quale non avresti mai pensato: e invece con loro sembra che sia tutto facile, il che toglie un po’ di ‘spinta’ a quel malato piacere/disgusto che sta nel makeover. Non tutte le famiglie possono diventare protagoniste tra asini, animali, allevamenti e lavoro…
Proprio per come è costruito, ovvero per il fatto che sembrano le fate del pulito più che le valkirie spietate dello spazzolone, il programma sembra concentrarsi sulla ‘malattia’ del cliente, sulla sua idiosincrasia per l’igiene. Anche se però sembrano sempre distaccati, lontani, disratti, un po’ lì per caso nonostanti i bagni che sembrano uccelliere, camere da letto che fungono da cuccie, passando per water mai puliti prima. Mai. Al che la domanda nasce spontanea: Grazia, protagonista che vive in campagna con i suoi asini, i suoi cani e che non ha tempo da togliere ai suoi animali, è davvero così o ha offerto il peggio di sé a favor di telecamera? E la seconda domanda spontanea è: quanti giorni ci hanno messo per pulire tutto?
Un trattato sui clienti, quindi, più che sull’abilità delle Paglionico, che pure offrono tricks&tips sulla pulizia magari basilari ma da #MaiPiùSenza (come la candeggina nel water prima di andare a dormire…). Ma tra balletti e pause, si perde l’olio di gomito che fa da claim e da ‘gesto identitario’ del gruppo: non c’è sudore, non c’è fatica, non c’è quella sofferenza e quello sforzo che si vuole vivere da casa. C’è di certo tanta efficenza, che però toglie un po’ del piacere della pulizia a chi ama la trasformazione.
Devo dire che anche l’aspetto ‘family business’ tende a sparire: probabilmente ho caricato di aspettative l’elemento imprenditoriale, quindi una maggiore attenzione agli aspetti pratici della gestione di una azienda tutta al femminile. Ma nella prima puntata questo non emerge: eppure qualcosa che avesse a che fare con preventivi, costi, gestione dell’impresa non mi sarebbe dispiaciuto. Qui siamo alla missione speciale, quasi al ‘fuori menù’, il che rende tutto un po’ troppo fiction e meno docu.
In qualche senso contraddittoria anche la ‘colonna audio’: a fronte di una selezione musicale efficace ad accompagnare i vari momenti della puntata, c’è una voice off davvero ‘anomala’ per la sua riconoscibilità territoriale (le ò chiuse tradiscono…) e per un’intonazione che vuol essere evidentemente ironica ma che sfiora l’effetto Carcarlo Pravettoni.
Insomma, si è voluto raccontare le Paglionico più come famiglia che come impresa, ma la sensazione è che il loro punto di forza sia proprio nel fatto di essere dei caterpillar. Fatecele vedere in azione, senza pietà e senza distrazioni.
Ti spazzo in due, anticipazioni prima puntata
Ti spazzo in due debutta questa sera, mercoledì 25 novembre 2020, alle 21.20 su Real Time (DTT, 31) e si presenta principalmente come un ‘family business drama’, o meglio docureality, che ruota sì intorno alla missione pulizia di un manipolo di professioniste del lindore.
Al centro del programma le donne della famiglia Paglionico, tre generazioni di tenaci donne di pugliesi, dalla nonna alle nipoti (cresciute al Nord) , titolari di un’impresa di pulizie a gestione familiare, chiamate a risolvere casi vicino all’impossibile. In ogni puntata le Paglionico sono reclutate da un proprietario di casa per pulire a fondo tutto il possibile. Prima il sopralluogo, quindi l’operazione nettezza, con valore di tutorial per chi vuole imparare i trucchi del mestiere dalle protagoniste. Cinque donne che sono chiamate a essere se stesse, altrimenti in tv non si funziona. Si parte da Antonella, mamma e boss che organizza e gestisce l’attività della famiglia; si prosegue con la sorella minore Anna, esuberante e sorridente opposta al boss; quindi nonna Rosy, la veterana, ironica e saggia, per arrivare a Tiziana e Veronica, le figlie di Antonella che si alternano nelle pulizie più pesanti.
Ti spazzo in due è un programma di Fiamma Sanò e Discovery Italia, prodotto da Jumpcutmedia, scritto da Fiamma Sanò con Lorenzo Brunetti (autore anche di Il Castello delle Cerimonie), per la regia di Michele Imperio.