La sorte non si è rivelata benevola con Pierluigi Diaco e con il suo nuovo programma Ti sento.
Come ipotizzato nella presentazione, infatti, la partita di Coppa Italia, che ha preceduto la messa in onda della prima puntata del nuovo talk show del giornalista e conduttore di Io e Te, si è protratta oltre i tempi regolamentari, facendo slittare l’orario di inizio di oltre 45 minuti.
Questa prima puntata di Ti sento, quindi, prevista per le ore 23:15, avrebbe sicuramente potuto godere di una seconda serata più “umana” per farsi conoscere ad una fetta di pubblico più ampia ma il programma ha avuto praticamente inizio a mezzanotte, al termine, tra l’altro, di una giornata caotica per il paese, ulteriore elemento tutt’altro che favorevole per questo esordio.
Ciò, ovviamente, non ha alcuna correlazione con i contenuti del programma, fedeli allo stile di Pierluigi Diaco che, in poco meno di due anni e con tre programmi televisivi a disposizione, ha sicuramente avuto il merito di aver costruito una televisione fedele al proprio pensiero e al proprio modo di vedere e interpretare il mezzo televisivo come strumento di comunicazione, offrendo, però, al tempo stesso, una tv artefatta, mai realmente spontanea e oltretutto démodé (ma quest’ultimo, per Diaco, è un complimento).
Diaco è fan della tv non urlata, della gentilezza, della non sovrapposizione delle voci, dell’entrare nelle case degli italiani in punta di piedi, come si dice sovente in riferimento ai grandi conduttori del passato.
Ti sento è un continuum di Io e Te, in pratica, con il telespettatore che avverte il medesimo microcosmo e il medesimo limbo, soprattutto temporale, percettibile nel programma estivo di Diaco. Dire “tv d’altri tempi” non sarebbe corretto e significherebbe anche fare un complimento, quando, invece, urge fare degli appunti.
Si parlava poc’anzi del pensiero di Diaco, in alcune occasioni, ostentato con quella che si potrebbe definire un’aggressività passiva: la dittatura dei social e del web, ad esempio. Anche in questa prima puntata di Ti sento, non è mancato il riferimento agli smartphone entrati con prepotenza nelle nostre esistenze e alla nostalgia dell’era analogica, riflessioni sottoscritte dal suo primo ospite, il c.t. della nazionale, Roberto Mancini.
A Ti sento, quindi, ha trovato conferma lo stile egoriferito di Pierluigi Diaco che, non a caso, ha aperto il programma con la frase “Per me, è un ritorno in Rai…”, neanche fossero passati anni dalla sua ultima apparizione.
Anche in questa prima puntata di Ti sento, inoltre, Pierluigi Diaco ha avvertito la necessità di sottolineare la presenza di qualcosa di nuovo nel suo programma, qualcosa di inedito ma al contempo normale e ordinario, in senso antifrastico, però, inteso, quindi, come straordinario o eccezionale (Roberto Mancini che parla di fede).
Alla fine, al netto delle “auto-sviolinate” anche prevedibili, c’è da dire che Ti sento è un programma di interviste e in un programma di interviste, è necessario il dettaglio per favorire la distinzione dagli altri programmi “fratelli”.
L’idea dei suoni, dei frammenti sonori, per quanto non entusiasmante, era sicuramente funzionale ma non è bastata la sola idea al fine di favorire un’atmosfera suggestiva, com’era forse nelle intenzioni (e i primi piani sugli occhi del conduttore e dell’ospite sono quasi un trucchetto che neanche funziona più, tra l’altro).
Un esempio: l’intervista fotografica de Il senso della vita di Paolo Bonolis. Il conduttore romano, in quel frangente che tutti ricordiamo, se ne stava quasi zitto, lasciando che fossero le immagini a porgere le domande all’ospite al suo posto.
In Ti sento, i frammenti sonori non sono reali protagonisti, fungono da orpelli, da abbellimento e nulla di più. L’intervista vera è nelle domande serrate di Diaco, che sicuramente sa fare il suo lavoro quando non scade nelle considerazioni retoriche (“Questo paese ha bisogno di fare squadra?”), e le immagini in onda a tutto schermo, preponderanti rispetto ai suoni, rimandano fortemente ad un altro programma di interviste, L’intervista, di Maurizio Costanzo.
Un escamotage per dare forte evidenza all’idea del suono avrebbe dovuto essere alla base del programma che, probabilmente, come talk show radiofonico, sarebbe stato perfetto. In questo caso, le immagini distraggono e non hanno permesso al programma di centrare il punto.
Ti sento è un ordinario programma di interviste, tutto qui.
Ordinario, non in senso antifrastico, però.
Ti sento: la presentazione
Ti sento è il nuovo talk show di Pierluigi Diaco che andrà in onda su Rai 2, in seconda serata, a partire da questa sera, martedì 19 gennaio 2021.
La prima puntata andrà in onda alle ore 23:15, al termine della partita di Coppa Italia tra Roma e Spezia (trattandosi di partita secca ad eliminazione diretta, in caso di tempi supplementari, non è da escludere uno slittamento riguardante l’orario di inizio).
Come si può evincere dal titolo, l’intervista di Pierluigi Diaco sarà incentrata sul suono e su tutte le sue possibili sfumature.
L’intervista avrà inizio con un breve video riguardante i momenti più importanti della vita dell’ospite, in ordine cronologico, accompagnati da una canzone legata ai suoi ricordi d’infanzia. Successivamente, l’intervista si svilupperà sull’ascolto di 10 frammenti sonori come, ad esempio, la voce di un familiare, un breve estratto da un telegiornale o da un programma televisivo d’epoca, un rumore della quotidianità, un dialogo di un film o una poesia.
In chiusura, l’ospite dovrà compiere due esercizi, utilizzando un tablet o un foglio di carta: esprimersi con una frase a lui cara e fare un disegno con il quale si congederà.
Come pubblicato in anteprima da TvBlog, Ti sento andrà in onda dal foyer del Teatro delle Vittorie in Roma e, tra le presenze fisse nel cast, ci sarà Gek Tessaro, artista ed illustratore esperto in particolari tecniche di pittura sull’acqua, che realizzerà le sue opere in tempo reale, durante l’intervista.
L’ospite della prima puntata di Ti sento sarà Roberto Mancini, commissario tecnico della nazionale azzurra.
Per il giornalista e conduttore, si tratterà del terzo programma televisivo negli ultimi anni dopo le due edizioni di Io e Te e dopo l’edizione dello spin-off, Io e Te di notte.
Ti sento è un programma firmato da Filippo Mauceri e Pierluigi Diaco, scritto insieme a Maurizio Gianotti.
Dopo la messa in onda della prima puntata, su TvBlog sarà disponibile una recensione.