Ti lascio una canzone la Compilation: Ernesto Schinella e Gabriele Tufi sfidano Gianluca Ginoble, Veronica Liberati e Viola Cristina (Le Belle Bimbe)

Anche per Ti lascio una canzone è giunta l’ora di aprirsi al mercato discografico, con il sommo gaudio della preziosa Antonella Clerici e la benedizione di Claudio Cecchetto, padrino dei piccoli beniamini. E’ appena uscita, infatti, la compilation di cover in due cd, con all’interno – per par condicio – sia le canzoni dei talenti in erba di quest’anno sia di quelli dell’edizione passata, che non beneficiarono di quest’opportunità. Da questa sera vedremo per la prima volta “esibirsi insieme” ai protagonisti di entrambe le “annate”, un po’ come è avvenuto in passato a Ballando con le Stelle, per un ascolto che si preannuncia ancora più da record.

Il pubblico ritroverà tra gli altri il simpatico Ernestino Schinella, reduce dal sabato sera flop con Pupo intitolato Volami nel cuore, ma soprattutto Gabriele Tufi, il ragazzino più bello della classe passata. In questa seconda edizione, anziché vincere tutti come l’anno scorso con la canzone Il mio canto libero, l’ha spuntata Gianluca Ginoble, un giovanissimo tenore con talento da vendere, che ha ammaliato tutti con la sua interpretazione de Il mare calmo della sera. Altre protagoniste distintesi in questa edizione sono senza dubbio Veronica Liberati, tra le più grandi del gruppo e già molto avanti nella tecnica, e la piccola Viola Cristina.

Viola è la vera mascotte del sabato sera di RaiUno e, con la sua voce intonata e che arriva molto in alto come solo i bambini sanno fare, ha davvero stregato la platea del Teatro Ariston di Sanremo. L’abbiamo vista duettare brillantemente con Alessandra Amoroso, vincitrice di Amici, sulle note di Stupida, ma soprattutto accompagnarsi a un gruppetto tutto pepe.

Stiamo parlando de Le Belle Bimbe, un nome un perché che può destare sentimenti contrastanti, dalla repulsione all’affezione, sino a che non si viene conquistati dall’energia di queste cantanti rampanti. Magari scimmiottare un po’ meno i grandi, sia nell’abbigliamento che nelle movenze ammiccanti, sarebbe l’ideale per avvicinare questo programma a una recita scolastica ben fatta, anziché a un trampolino troppo alto da cui rischiare di tuffarsi male.

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