Ti lascio una canzone 2014, Giancarlo Leone a TvBlog: “De Filippi è corazzata, obiettivo è mantenere media del 19%” (VIDEO)
Il direttore di Rai1 a TvBlog rivela che il risultato di Braccialetti Rossi (20% di share) è stato superiore alle attese.
Prima dell’inizio della conferenza stampa di Ti lascio una canzone, la cui settima edizione andrà in onda a partire da sabato prossimo su Rai1, TvBlog ha avvicinato il direttore della rete ammiraglia della tv pubblica, Giancarlo Leone, e gli ha posto alcune domande non soltanto sulla trasmissione condotta da Antonella Clerici.
Il sabato sera di Rai1 cambia, dopo Massimo Ranieri arriva Antonella Clerici con Ti lascio una canzone. Ci sono speranze di battere C’è Posta per te, per ora leader?
Quando si fa uno spettacolo non si pensa di battere qualcuno. Si cerca di fare lo spettacolo bene. E a farlo vedere al maggior pubblico possibile. Il fatto che ci sia una corazzata come la De Filippi che da sempre fa grandi ascolti non dà a chi produce o realizza un programma lo scopo di batterla. Lo scopo è di avere il pubblico di Rai1. Noi abbiamo una media del 18-19% in prima serata. Il nostro obiettivo è mantenerla. Più pubblico lo vedrà, più siamo contenti. Ma non dobbiamo farlo pensando agli altri.
Il cambiamento annunciato dalla Clerici per la settima edizione di Ti lascio una canzone – basta talent, sì al ritorno al varietà – ritiene fosse necessario alla luce di quanto accaduto in passato? Tutti hanno in mente l’immagine della bambina in lacrime dopo il giudizio di Pupo…
No, la lacrima di una bambina ci può stare, può succedere. Non è stato drammatico il contesto in cui è avvenuto. Quest’anno l’idea dello show, del varietà è stata quella principale, ma non c’è dietro la preoccupazione, perché l’attenzione che c’è nei confronti dei bambini da parte di Ti lascio una canzone non ce l’ha nessun programma che ha a che fare con i bambini. Il vero motivo è cambiare per aggiornarsi.
Veniamo a Braccialetti Rossi, la fiction partita domenica scorsa. La mia sensazione è che – a dispetto delle sue dichiarazioni ufficiali – si aspettasse un botto che non c’è stato. Il 20% di share è stato un ottimo risultato, ma non è stato il botto…
La devo smentire, ci aspettavamo di meno. È una serie molto nuova, innovativa; si occupa dei giovani in quelle condizioni , è molto impegnativo. Senza un cast di volti noti – salvo alcune mamme. È la tipica fiction in cui si rischia e anche molto. Aver fatto il 20% per noi è stata la più grande gioia che si poteva avere.
A inizio stagione avete insistito sul fatto che La vita in diretta sarebbe cambiata molto nello stile, in senso positivo. Gli ascolti non sono stati esaltanti e poi si sono ripresi un po’ col tempo. Pensa che il cambiamento annunciato si sia mantenuto anche col passare delle settimane o ritiene possibile che un telespettatore guardando oggi La vita in diretta non colga diversità rispetto al passato?
Intanto non voglio demonizzare l’edizione dell’anno prima. Era bella anche quella. Abbiamo ritenuto di dare maggiori finestre sull’attualità, sull’informazione e non soltanto sulla cronaca. Questa caratteristica è stata al centro della nuova La vita in diretta e continua a contraddistinguerla. Non ci sono stati cambiamenti, ma una maggiore propensione da parte del pubblico a riconoscere questi cambiamenti. Sono processi lenti… quando si cambiano formule e conduttori , però se fatto con onestà e serietà portano risultati.
Quale personaggio di La7 porterebbe volentieri in Rai?
Crozza, che è stato molto vicino a Rai1, ma poi ha fatto altre scelte, anche in parte comprensibili.
Sappiamo tutti che nella vicenda ha interferito la politica…
Non sta a me dirlo, ma confermo che Crozza è un volto che invidio a La7.