The Walking Dead, su Fox Italia dal 4 novembre. Frank Darabont “grato per i pochi episodi ordinati”
Il 31 ottobre “The Walking Dead” debutterà su Amc, ma grazie all’accordo stretto con Fox International Channels, che ne ha acquisito i diritti televisivi e dell’home video fuori dall’America, in Italia arriverà il 4 novembre, su Fox (canale 110 di Sky). Così come in altri 119 paesi, la serie tratta dai fumetti di Robert Kirkman
Il 31 ottobre “The Walking Dead” debutterà su Amc, ma grazie all’accordo stretto con Fox International Channels, che ne ha acquisito i diritti televisivi e dell’home video fuori dall’America, in Italia arriverà il 4 novembre, su Fox (canale 110 di Sky). Così come in altri 119 paesi, la serie tratta dai fumetti di Robert Kirkman debutterà nella stessa settimana in ben 33 lingue.
Continua, quindi, l’impegno di Fox per portare il prima possibile le novità americane sugli schermi di tutto il mondo, combattendo in questo modo il fenomeno della pirateria online, che toglie ai canali milioni di telespettatori. “Non è la prima volta che Fox Channels lavora alla promozione di una serie su scala internazionale”, ha detto Sharon Tal Yguado, vice presidente seniore della sezione programmazione originale e svilluppo serie per Fox, “ma è la prima volta che lo facciamo insieme ad un network americano e su scala così ampia. ‘The Walking Dead’ è già molto atteso dal pubblico di tutto il mondo e vogliamo lanciare lo show nella maniera più efficace possible. Siamo entusiasti all’idea di lavorare con Amc su questa inviasione mondiale di zombie”.
Un telefilm molto atteso, sia per la sua provenienza sia per il nome che c’è dietro al progetto, ovvero Frank Darabont, regista e produttore (insieme a Gale Anne Hurd, David Alpert e Charles “Chic” Eglee) dello show. Proprio lui, nelle scorse ore, ha ringraziato Amc per il trattamento riservato alla serie:
“E’ fantastico. Queste persone hanno ordinato la produzione e la messa in onda di sei episodi per metterci alla prova. Di solito si riceve l’ordine per un episodio, e non c’è nessuna commissione per la trasmissione. Ad un certo punto decidono se mandare in onda il tuo show o buttarlo via”.
Questo procedimento, ormai, è d’abitudine per le reti via cavo, che saltano spesso la fase dell’episodio pilota per ordinare una serie completa. A questo proposito, Darabont ha anche ammesso di essere stato tranquillo per il fatto che lo show è fatto da sole sei puntate:
“Sono felice, onestamente, che la prima stagione non sia di tredici puntate, perchè per tanti episodi ci deve essere una curva di apprendimento. Sono contento che abbiamo avuto una sorta di mezza misura. Mi sarei sentito un po’ intimidito”.
Se, però, dovesse esserci una seconda stagione (cosa molto probabile, visto anche che la rete ha pubblicato online un concorso per partecipare nei nuovi episodi), Darabont accetterebbe un numero maggiore di puntate:
“Se ci fosse una seconda stagione, cosa che credo accadrà… Ci aspetteremo tredici episodi. Ora saprei davvero da dove partire.”