The Walking Dead, la prima puntata online conferma: arriva la zombie-mania
Vampiri e lupi mannari, fatevi da parte. Lasciate un po’ di posto agli zombie, tanto bistrattati negli scorsi anni, apparsi in qualche film, certo, ma in televisione ormai relegati al ruolo di “cattivo di puntata” di qualche serie sovrannaturale. In “The Walking Dead”, che esordirà il 31 ottobre sulla Amc (e da noi su Fox
Vampiri e lupi mannari, fatevi da parte. Lasciate un po’ di posto agli zombie, tanto bistrattati negli scorsi anni, apparsi in qualche film, certo, ma in televisione ormai relegati al ruolo di “cattivo di puntata” di qualche serie sovrannaturale. In “The Walking Dead”, che esordirà il 31 ottobre sulla Amc (e da noi su Fox il 4 novembre), si prendono la loro rivincita “divorando” la scena.
La prima puntata dell’adattamento del fumetto di Robert Kirkman è, manco a dirlo, già online. Non soffermiamoci sui dubbi se si tratti o no di una trovata commerciale della rete o del “cattivo gesto” di qualcuno che ha approfittato di avere tra le mani una copia dei primi 60 minuti della serie in sei puntate. Godiamoci il regalo, e prepariamoci ad un piccolo gioiello televisivo.
Non si può commentare diversamente il primo episodio dello show, che sfrutta l’impatto del protagonista Rick (Andrew Lincoln), risvegliatosi dal coma dopo essere stato ferito in una sparatoia, di fronte a un mondo del tutto cambiato. Suggestiva la cold opening (i minuti che precedono la sigla), di cui non vi sveliamo niente, che ci catapulta in questo mondo, dove per sopravvivere non si deve guardare in faccia a nessuno.
The Walking Dead
E ancora, azzeccato il non uso che viene fatto, in questa premiere, della musica: gran parte delle scene ci vengono mostrate in un silenzio assurdo, dove a dominare, oltre ai dialoghi utili ad una sommaria spiegazione dei fatti, è il respiro affannoso del protagonista o il verso affamato degli Erranti.
La scelta fatta da Frank Darabont, che ha lavorato all’adattamento e girato il primo episodio, è quella di giocare con gli zombie stessi, ma al contrario di come ci saremmo aspettati. Niente suspence sul loro aspetto o presenza in scena: bastano pochi minuti ed eccoli lì, pronti ad attaccare, a spaventare, a renderci consapevoli che siamo finiti in un mondo post-apocalittico, che ricorda quello di “Io sono Leggenda” ma con la differenza che il protagonista, qui, non si barrica ma lotta per dare un senso al proprio presente.
Lo fa andando a cercare la propria moglie, Lori (Sarah Wayne Callies) ed il figlio Carl (Chandler Riggs), convinto che siano ancora vivi. La sua è una ricerca speciale, soprattutto perchè l’ultima volta che si era visto con la moglie, i due avevano litigato. E’ un cercare il passato in un posto che non ha futuro, quello di Rick.
La paura, quella a cui non siamo più abituati in un periodo in cui i film splatter la fanno da padrone, è la protagonista: paura degli zombi, di quello che si troverà entrando in una casa, di trovarsi davanti una persona che si conosceva e che ora deve essere uccisa. Un sano pathos, di quelli che non ti terrorizza ma comunque ti fa addormentare con qualche difficoltà: sembra essere questo l’ingrediente segreto di “The Walking Dead”.
I zombie sono tornati: non hanno superpoteri, non sono intelligenti, ma ci mettono la stessa paura di tante altre creature demoniache. ed è solo l’inizio: quanto ci scommettete che da qui ai prossimi anni sarà un fiorire di morti che camminano in tv ed al cinema?
