The Voice Senior è nel pieno della forma: è il talent show Rai con il miglior casting
Alla seconda edizione, The Voice Senior ha già trovato il meccanismo perfetto, grazie all’innesto di Orietta Berti e all’ottimo cast.
L’anno scorso, The Voice Senior riuscì a smentire e a volgere a proprio favore le perplessità che seguirono l’annuncio ufficiale del programma. Non si trattò di pregiudizi in malafede ma di legittimi dubbi riguardanti lo spin-off di un talent show che, in Italia, non ha mai fatto il botto veramente, divenuto, negli anni, anche oggetto di scherno e derisione, se paragonato ai più rinomati Amici e X Factor. L’ultima spiaggia dei talent show, in breve.
E invece, The Voice Senior, com’è già noto, grazie ad un ottimo casting, un team di coach complici e divertenti e una conduttrice accogliente, naturale e, al contempo, mai banale, è riuscito a smentire, con merito, gli scetticismi della vigilia.
Alla seconda edizione, il varietà/talent show di Rai 1 ha già trovato il meccanismo perfetto, grazie all’innesto intelligente e scaltro di Orietta Berti che, com’è abitudine dire in questi casi, sta vivendo una seconda giovinezza artistica, e alla riconferma di tutto ciò che, di buono, abbiamo visto l’anno scorso.
The Voice Senior: la prima puntata
In The Voice Senior, il talent show, con tutti i propri meccanismi e la propria liturgia, è poco più di un pretesto. Da questo punto di vista, lo show di Rai 1 è paragonabile a Tú sí que vales.
Nonostante il rito delle Blind Auditions confermi la propria iconicità, in The Voice Senior, sono le storie dei protagonisti, scelti con estrema cura, a calamitare l’attenzione del pubblico. Da questa prospettiva, lo show di Rai 1 è indubbiamente il talent show targato Rai con il miglior casting, considerati anche quelli andati in onda in passato.
In The Voice Senior, troviamo storie coinvolgenti, a volte tristi, a volte dense di rimpianto per una vita ormai vissuta e non corrispondente alle ambizioni e ai desideri, dove si percepiscono delusioni e difficoltà senza risultare, però, compassionevoli.
Ci sono, però, anche storie divertenti, storie curiose di cantanti che si rimettono in gioco, artisti veri e propri con una carriera non fulgida ma ugualmente meritevole di rispetto. L’aspetto talent è più godibile perché qui i concorrenti non hanno ambizioni, sono solamente desiderosi di chiudere un cerchio.
Ogni concorrente sembra azzeccato, i racconti dei percorsi professionali ed esistenziali dei partecipanti non annoiano mai.
Per quanto riguarda i coach, come già anticipato, Orietta Berti, con la sua schiettezza e anche una certa severità, ha impiegato pochi istanti ad inserirsi alla perfezione nella giuria, capace di autogestirsi e di intrattenere anche senza l’intervento diretto della conduttrice, con lo straripante (a volte, anche troppo) Clementino e con i navigati Gigi D’Alessio e Loredana Bertè per i quali, ormai, i meccanismi televisivi non hanno più segreti.
Ogni coach è complice con l’altro: lo scambio di battute tra la Bertè e la Berti riguardanti Esther Williams, sicuramente, il momento più comico di questa prima puntata. E ne verranno molti altri…
E anche i duetti, che sembrano improvvisati ma che, probabilmente, non lo sono, risultano una parte essenziale dello show, intrattengono alla perfezione e trasformano il talent in un varietà vero e proprio.
E, infine, c’è Antonella Clerici che ha fatto suo The Voice Senior con una facilità impressionante. Nelle interviste pre-esibizione, la conduttrice riesce a schivare nel migliore dei modi pietismi e sensazionalismi.
The Voice Senior, al secondo anno, è già nel pieno della forma e, a questo punto, la sfida per il futuro è quella di confermare questi livelli senza risultare ripetitivi.