The Voice (of Italy): lo sbarco su RaiDue spinto anche da Saccà
The Voice, il format di John De Mol, l’inventore del Grande Fratello, potrebbe arrivare presto su RaiDue al posto di X-Factor
Tutti pazzi per The Voice, il format di John De Mol, già inventore del Grande Fratello, continua ad avere “sponsor” per un lancio su RaiDue al posto del defunto X-Factor. Dopo i record di ascolti e gradimento per la versione olandese e americana della trasmissione la nomina di Lorenza Lei a direttore generale della Rai potrebbe favorire il definitivo via al progetto accantonando il già vecchio in partenza (e sulla carta più costoso) Star Academy.
Il format The Voice ha trovato anche un altro insospettabile sponsor, l’ex direttore generale Agostino Saccà che ne parla in maniera entusiasta definendolo un “talent etico”: “Niente egoismo, niente apparenza e look, niente conflittualità e aggressività tra concorrenti, ma solo il puro talento e la bellezza della voce“.
La prima selezione per accedere al reality avviene grazie ad un software che analizza le voci degli aspiranti concorrenti sulla base di due criteri, tono e tipologia, e assegna un voto. Se la media dei due voti è superiore al 7 si può partecipare alle audizioni al “buio”. Non conta il look, l’atteggiamento, la capacità di conquistare con doti diverse dalla propria voce. I giudici, big della musica del calibro di Christina Aguilera, ascolta il cantante voltati di spalle e possono girarsi soltanto dopo averne giudicato il talento canoro. L’idea non sarà rivoluzionaria (sempre di cantanti si parla), ma certamente il meccanismo è innovativo rispetto al passato. Lo show ha un taglio “minimale”, i costi ridotti (si parla di circa 700 mila euro a puntata) lo renderebbero perfetto per il palinsesto di RaiDue orfano di X-Factor.