The Voice of Italy, Carlo Freccero entusiasta: “Sì al bis di Simona Ventura e ho già in mente la nuova giuria, ma non dipende da me…”
La Rai non deve sentirsi inferiore a Sky: questo uno dei punti sostanziali del commento del direttore di Rai 2 alla finale di #TVOI 2019.
The Voice of Italy si è concluso ieri sera e il direttore di Rai 2 Carlo Freccero manifesta il proprio entusiasmo per l’edizione 2019 in una intervista concessa ad Antonella Nesi per AdnKronos.
“Lo spettacolo finale di The Voice toglie tutti i complessi d’inferiorità della Rai verso Sky: abbiamo dimostrato che anche noi possiamo giocare nel girone della contemporaneità e della assoluta avanguardia”
ha dichiarato il direttore, che evoca X Factor senza citarlo richiamando tre punti fondamentali del ‘confronto’ tra i due principali talent musicali ‘puri’ della tv italiana. Primo punto i target (più che gli ascolti) dell’edizione:
“Gli ascolti hanno raggiunto l’obiettivo strategico di colpire il target più giovane: lo share dei ragazzi di 8-14 anni è al 16,26%, quello dei 15-25enni al 15,48%, quello delle ragazze 8-14enni al 27,25% e quello delle donne 15-25enni al 22,66%. Quello del target commerciale complessivo, il pubblico tra i 24 e 54 anni è al 13,43%. Insomma abbiamo centrato l’obiettivo che ci eravamo dati scegliendo quei quattro coach”.
Secondo punto la messa in scena, senza dubbio uno dei punti di forza principali di X Factor per qualità visiva e scenografica: Freccero non ne è affatto intimorito, evidenziando piuttosto la grande qualità dello show
“realizzato in gran parte da maestranze interne RAI che con l’artigianato hanno esaltato l’innovazione, dalle luce alle scenografia, la messa in scena è stata di altissimo livello”.
Terzo punto, la capacità di raccontare l’industria musicale contemporanea, con quella che definisce la sua “doppia anima”:
“Da un lato la musica mediata dalle case discografiche, dall’altra quella disintermediata che si afferma da sola sulla rete […] e che tra i coach era rappresentata da una parte da Gigi D’Alessio e parzialmente da Morgan e dall’altra da Guè Pequeno e Lamborghini. Forse avere portato questa dicotomia in tv è la parte più interessante, a livello culturale, di questa operazione”.
I social, il web, Instagram sono, per Freccero, la nuova frontiera da conquistare. Intanto ha vinto Carmen Pierri del Team Gigi D’Alessio, ovvero la giovanissima “che canta in italiano” (come nota il direttore), guidata dall’esponente della marca discografica più ‘tradizionale’ che i quattro coach potessero esprimere. Perché va bene abbassare la media e conquistare i target pregiatissimi tentando (e spingendo su) la via social, ma sempre di televisione stiamo parlando…
La finale si è chiusa con un arrivederci al 2020. La domanda di tutti è se Simona Ventura condurrà The Voice anche il prossimo anno. Freccero ci metterebbe la firma anche subito, ma molto dipende anche da quel che ne sarà del suo futuro alla direzione di Rai 2:
“Se dipendesse solo da me direi già ora che la vorrei alla conduzione anche l’anno prossimo. Gli inserzionisti pubblicitari sono stati molto soddisfatti. E avrei in testa già pure la nuova giuria, sempre all’insegna di contemporanetà e innovazione. Ma io non so ancora fino a quando ci sarò”.
La composizione della nuova giuria sarebbe interessante da sapere e la dicharazione farebbe pensare a un ‘rimpasto’ completo della squadra. Per non perdere l’abbrivio, si potrebbe tentare anche un’edizione autunnale per un confronto diretto con X Factor. Certo, i tempi sarebbero un po’ ‘strettini’, anche perché il programma ha bisogno di una sostanziosa ‘ristrutturata’…