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The Voice 2014, finalisti: le dichiarazioni prima della finale

Suor Cristina, Giacomo Voli, Tommaso Pini e Giorgia Pino si raccontano alla vigilia della finale…

di grazias
pubblicato 4 Giugno 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 03:46

Domani sera nel primetime di RaiDue ci sarà l’attesissima finale della seconda edizione di The Voice 2014. Oggi abbiamo incontrato i quattro finalisti per farci raccontare le loro emozioni alla vigilia della serata che potrebbe cambiare la loro vita. Qui di seguito troverete tutte le emozioni di Suor Cristina (Team J-Ax), Giacomo Voli (Team Pelù), Tommaso Pini (Team Carrà) e Giorgia Pino (Team Noemi). Chi sarà il vincitore?

Suor Cristina: “Non penso alla vittoria, i bimbi dell’oratorio mi aspettano per cantare!

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Suor Cristina è la vincitrice annunciata di The Voice 2014. Pensa di poter trionfare davvero?

Non penso alla vittoria, in realtà preferisco vivere l’incoscienza di questa cosa, così come mi sono presentata. Allora pensavo: “Perché tenere questo dono chiuso in una chiesa quando anche il Papa ci invita a uscire e andare a diffondere la nostra fede? Non avrei mai pensato che la mia presenza potesse avere una risonanza così grande, ma, come ho già detto, voglio conservare l’incoscienza dentro di me. Tutto quello che faccio ha un solo obiettivo: la gloria di Dio. Per me è stata un’esperienza bellissima, mi porterò sicuramente tanta ricchezza dall’incontro con ognuno di loro, coach compresi. stare in questo ambiente ha fatto arricchire loro come anche me. Continuo a stare in braccio a Gesù.

Qual è il suo rapporto con il suo coach, J-Ax? Sono davvero il diavolo e l’acqua santa?

All’inizio J-Ax era molto curioso nei miei confronti. Quando sono arrivata non pensavo che i coach si sarebbero girati. Poi non pensavo nemmeno di scegliere lui ma in quel momento ho sentito una spinta perché mi sono detta: “Lui rappresenta una fetta di ragazzi molto grande”. J-Ax è una persona meravigliosa: si scusa sempre se gli capita di dire parolacce davanti a me, è molto attento a rispettarmi anche nella scelta delle canzoni. Quando si dice che non si giudica dalle apparenze…ecco, è proprio così!

Progetti per il futuro? Una carriera nel mondo della musica non ostacolerebbe la sua vita da religiosa?

Ho dei superiori alle spalle quindi direttamente non gestirò nulla. Il futuro lo affido alle mani della Provvidenza, poi si vedrà. Qualora ci fosse un disco, le scelte musicali le affronterò insieme alle mie consorelle. Ma per fare il disco non rinuncerei mai all’amore più grande della mia vita, quello che nutro per Colui che mi ha dato la mia stessa vita. Cerco sempre di vivere il momento presente altrimenti poi si rischia di perdere l’obiettivo. Se i miei superiori dovessero dire di no a un mio eventuale futuro nel mondo della musica, io sarei superfelice di tornare a cantare coi bambini dell’oratorio. Come mi è già capitato di dire “Ho un dono, ve lo dono”, quindi continuerò a cantare nella vita, qualsiasi siano le scelte dei miei superiori. io sono contenta di cantare ovunque il Signore mi chiami a cantare, oratorio o palcoscenico.

Le malelingue sostengono che se non fosse una suora, non avrebbe avuto la strada così spianata fino alla finale…

Non so se sarei arrivata fin qui anche se non fossi una suora, chi può dirlo? Quel che è certo è che quando mi sono presentata alla Blind hanno sentito la voce, e su quello si sono basati perché erano di spalle quindi non potevano vedere l’abito che porto. Poi il messaggio è stato recepito alla grande. Ho avuto una risonanza mediatica inimmaginabile anche se ho sempre tenuto la televisione spenta, ho chiuso Facebook per non venirne influenzata in alcun modo. Quindi tutto questo clamore non mi ha toccata più di tanto.

E, alla fine, Papa Francesco non l’ha chiamata. Anche se…

Visto che Papa Francesco parla di un Vangelo di gioia, credo di essere sulla via giusta. È successo tutto questo perché fuori c’è sete di gioia, di un messaggio puro. Nessuno mi ha telefonato per tirarmi le orecchie, quindi tutto bene!

Giacomo Voli: “Sogno un disco e…Jesus Christ Superstar!”

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Giacomo Voli è il finalista del Team Pelù. Qual è il suo bilancio di questa avventura che sta per giungere al termine?

The Voice è stata un’esperienza straordinaria, mi sono confrontato con la vita di ognuno di loro, alla fine sono tutte persone che hanno il mio stesso sogno e vivere con loro mi ha arricchito!

Qual è il suo rapporto con Piero Pelù, il suo coach?

La cosa più importante per me è stata l’amicizia con Piero, ringrazio specialmente lui e poi tutte le persone che ho conosciuto! Io e Piero condividiamo la passione per lo stesso genere musicale, abbiamo gli stessi gusti. la ma più grande difficoltà è stata affrontare il mo caratteraccio che prima di questa esperienza non mi portava a credere in me stesso. Il mio coach mi ha aiutato molto a superare questo ostacolo!

Progetti per il futuro?

Cantavo già in due tribute band, prima di entrare a The Voice. L’idea è quella di coinvolgere parte dei musicisti che mi hanno accompagnato fino al mio ingresso nel talent. Quindi credo che continuerei a fare quello che facevo prima ma sotto al progetto Giacomo Voli. Poi non escludo di poter tornare ad esibirmi cantando i Deep Purple come facevo prima, ad esempio. Sicuramente voglio cantare il più possibile e riuscire a fare un disco, anche. Per quanto riguarda il musical vediamo, è sempre stata una mia passione. Se ci fossero occasioni non direi di no. Specialmente per Jesus Christ Superstar che è il mio preferito in assoluto!.

Giacomo Voli è stato l’unico finalista ad accennare qualcosa sull’inedito che gli sentiremo cantare domani sera…

Credo che domani ci sarà l’occasione di ascoltare per la prima volta un vero pezzo rock tendente al metal in italiano. Poi se piacerà, diventerà pop. Non sono per le etichette, il rock si vive in tante categorie. Erano rock i Beatles come potevano esserlo gli Iron Maiden. Per me il rock è non aver paura di fare anche un po’ di casino, ogni tanto.

Tommaso Pini: “La vittoria? Non bisogna mai dare nulla per scontato…”

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Tommaso Pini ha fatto subito un breve bilancio della propria esperienza nel talent di RaiDue…

Sono entrato a The Voice con un grande blocco emotivo, ero molto timido e chiuso. Ora grazie a questo percorso e soprattutto a Raffaella, mi vedo molto cambiato. Sono arrivato in finale ed è una bella soddisfazione. Tutto quello che faccio viene dalla perseveranza, è giusto avere delusioni, nel mio caso mi hanno dato forza. Nel corso delle puntate avete avuto modo di vedere le mie varie sfaccettature, io sono così. Ci ho sempre creduto, o meglio, ci ho sempre sperato e adesso sono qui. Credo che a questo punto non si possa dare nulla per scontato…

È sempre stato felice delle assegnazioni di Raffaella Carrà?

A dire il vero, ci sono stati dei momenti in cui inizialmente mi era presa un po’ male. Per esempio quando Raffaella mi diede Mentre tutto scorre dei Negramaro perché non ero abituato a cantare quel genere di brano. Addirittura mi feci problemi per One Day Reckonin’ Song, temevo di farla troppo simile all’originale. Invece si sono rivelate delle belle esperienze. In ogni pezzo, se non altro, sono riuscito a mettere del mio poi se piace bene altrimenti amen…C’è una canzone che avrei voluto cantare, ci ho provato ma niente, è Purple Rain di Prince. Volevo tanto farla ma era già stata cantata alle Blind e quindi non c’è stata proprio possibilità. È uno di quei brani che ho sempre dedicato a me stesso, si può dire che sia la mia canzone preferita…

Tommaso ha raccontato poi un’esperienza che, prima di The Voice, l’ha aiutato a crescere musicalmente:

Circa un anno fa vinsi una borsa di studio per andare a studiare in Finlandia. Fu un’esperienza bellissima perché mi ha permesso di andare a studiare altra musica, vivere di arte. Mi ha permesso anche di approfondire il mio modo di cantare. Venivo da un periodo dove la mia voce era praticamente tutta una sparata, per capirci.

Quali sono i temi che vorrebbe affrontare nei suoi brani?

Vorrei raccontare tante cose, anche se sono una persona abbastanza introversa. la musica per me è un modo per irate fuori tante cose. vorrei sperare che nelle mie canzoni la gente ci si possa rivedere.

Infine, Pini è stato l’unico a parlare di Suor Cristina

Se devo dirla tutta, Suor Cristina mi ha dato una grande visibilità a livello mondiale e non so se sarebbe successo nel caso in cui non ci fosse stata lei. Non ho davvero nulla contro di lei e non la avverto come una minaccia. Però volevo fare una precisazione: si sente dire spesso che lei è qui per un messaggio, e questo è verissimo. Solo che non è l’unica: ognuno di noi concorrenti è una prova del fatto che nonostante crisi e pessimismo diffusi, c’è ancora qualcuno che crede nei propri sogni e lotta per realizzarli. Vi sembra che questo non sia un (bel) messaggio?

Giorgia Pino: “Ho 18 anni, la Maturità è più importante di The Voice!”

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Prima di tutto, anche Giorgia Pino (Team Noemi) ha fatto un bilancio dell’esperienza fatta a The Voice fino ad ora:

Ho 18 anni, per me The Voice è stato tutto un susseguirsi di emozioni incredibili. Spero di aver colto al meglio ogni singolo momento di tutto dai consigli di Noemi in poi. La finale per me è già una vittoria, sono superfelice di essere qui! All’inizio ero molto timida e in parte anche ora ma mi trovo ad affrontare il palco con più testa e cuore. Ancora adesso non ci credo di essere qua perché il pubblico ha quasi sempre apprezzato di più Stefano. Il fatto di aver dato tutta me stessa nella semifinale mi ha permesso di essere qui. Ed è un vero sogno, vi prego di non svegliarmi fino a domani!

Giorgia ha speso poi molte parole di elogio verso la sua coach Noemi:

Io e Noemi veniamo dallo stesso mondo musicale, e anche lei è uscita da un programma tv. sta cercando di farmi affrontare tutto al meglio. lei, comunque, a prescindere dal programma, ci tiene ad ognuno di noi. È una grandissima artista con la A maiuscola!

Progetti per il futuro?

La scuola mi prende tempo, sto vivendo due vite in una sola. Sto dando molto speso a questo programma, ma voglio rimanere coi piedi per terra, come mi aveva consigliato mamma prima di iniziare. Non mi va di farmi mille viaggi mentali inutili. Ma…magari vincessi! Se vinco sarò sempre io, non cambierà nulla. Insomma, chi vivrà vedrà. Usciti da qui la mia priorità è quella di finire le superiori, sto facendo la Maturità e questa è la priorità. Una volta finite le superiori mi piacerebbe comunque vivere di musica, ci darò dentro e coglierò più occasioni possibili al volo!

La ragazza sembra essere molto consapevole del proprio talento:

Io ci credo nella mia voce, vedo che da casa sono abbastanza apprezzata. Penso di poter dare qualcosa. Credo che a prescindere dal programma, la vita musicale sia al di fuori. come va va, io ci provo. Io di mio sono abbastanza frenata, sulle mie. Quindi credo che salire sul palco sia tutto per me: cantare è l’unico modo che ho per esprimermi.

Infine, Giorgia Pino aveva già avuto modo di dire che The Voice sia un talent superiore rispetto a tutti gli altri. E, alla fine della sua esperienza, conferma quanto già affermato in precedenza:

Credo che The Voice, oltre a basarsi molto sulla voce, non cerca da subito l’aspetto fisico. Non basta essere “figa” per andare avanti in questo talent. Credo che questo programma si differenzi per quello. sono arrivata fino a qui per la voce. non sono una bellezza prototipo quindi so che sono qui per i miei meriti vocali. Questo mi dà la forza e la giusta carica per andare avanti!

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