The Paradise, la Bbc One snatura Zola cercando il suo Downton Abbey
Sulla Bbc One va in onda The Paradise, drama ambientato nel 1870 che cerca di ricreare le atmosfere di Downton Abbey. Il risultato è discreto, ma gradevole
Poteva la Bbc restare a guardare i signori, le dame e la servitù di “Downton Abbey” senza provare a ricavarne qualche vantaggio? Il pubblico inglese (e non solo) sta impazzendo per i period drama, ed ecco allora che in risposta alla serie di Itv è arrivato “The Paradise”, otto episodi scritti da Bill Gallagher (“The Prisoner”) e di cui, ieri, è andata in onda su Bbc One l’ultima puntata della prima stagione.
Poche le similitudini con “Downton Abbey”, se non il fatto che anche qui ci troviamo nel passato, per l’esattezza nell’Inghilterra del 1870. La giovane Denise (Joanna Vanderham), fresca di trasloco dalla provincia, arriva in città per cercare fortuna, contando sull’appoggio dello zio Edmund (Peter Wight), venditore di stoffe a cui attività, però, sta soffrendo l’arrivo della concorrenza.
Proprio di fronte al suo negozio, infatti, si trova il “The Paradise”, un emporio che altro non è che il precursore dei nostri centri commerciali. Il suo proprietario, il signor Moray (Emun Elliott), è tanto furbo nel condurre la sua attività commerciale attraverso inedite -ai tempi- forme di promozione pubblicitaria, quanto spietato nel non preoccuparsi dei negozianti in crisi a causa dell’apertura del suo negozio. Ed è proprio a lui che Denise, in cerca di un lavoro, si rivolge.
The Paradise
Inizia così l’avventura della giovane all’interno del “The Paradise”, nel reparto di abbigliamento femminile, ultima di una serie di ragazze capitanate dalla severa Miss Audrey (Sarah Lancashire), capo reparto che ha dedicato gran parte della sua vita al lavoro.
Episodio dopo episodio, la vita all’interno del negozio (che ospita anche le ragazze che vi lavorano, dando loro vitto ed alloggio) si sviluppa attraverso le emozioni di chi ci lavora ed i pregiudizi delle donne d’alta classe che vi entrano per la prima volta, convinte di non poter fare acquisti in un negozio che differenze di classe non le fa. Invece, grazie anche all’appoggio di Miss Glendenning (Elaine Cassidy), il “The Paradise” diventa presto un punto di ritrovo per gli acquisti delle donne più in vista della città.
Sicuramente Émile Zola quando ha scritto “Al paradiso delle signore”, opera a cui s’ispira “The Paradise”, non pensava ad un ritratto così edulcorato della sua società, in cui le differenze di classe diventano portatrici di stereotipi troppo evidenti ed i personaggi mostrano un carattere prevedibile e funzionale ad una trama salda ma a volte banale. Il suo libro era piuttosto una critica alla sua società, nella quale la protagonista cercava di imporsi sfuggendo alla cattiveria ed ambizione dei suoi coetanei.
“The Paradise” trasforma tutto questo in un ritratto che non vuole essere a tutti i costi fedele alla Storia, ma che vuole prenderla a pretesto per intrigare il pubblico con una forma che sembra apprezzare in questi anni, quella, appunto, di “Downton Abbey”.
Gli inglesi, bravissimi nelle serie tv in costume, non si smentiscono: se “The Paradise” fosse stato ambientato ai giorni nostri, probabilmente sarebbe passato inosservato. La capacità britannica di ambientare in contesti storici scenograficamente accurati ed affascinanti, invece, fa la differenza.
Non si tratta di un erede di “Downton Abbey” (e forse non tenta neanche di esserlo), ma “The Paradise” sembra aver fatto colpo sugli inglesi, con ascolti tra i cinque ed i sei milioni di telespettatori. Da qui, il rinnovo per una seconda stagione, che permetterà agli autori di osare un po’ di più, se sapranno guardare oltre le vetrine di un grazioso centro commerciale.