The Opinion Reader/2 – La Ventura non si riconosce più, Mina stronca la fiction di Walter Chiari, Soncini Vs Signorini
Il Digest delle dichiarazioni stampa più interessanti della settimana.
- Torna The Opinion Reader. Ovvero quello che noi non siamo riusciti a dirvi, e che abbiamo letto da (ben) altri. Non il solito bignami delle dichiarazioni dei vip, ormai inflazionate sui social network, ma un ritorno al valore degli editoriali, delle opinioni critiche e della riflessione metatelevisiva, di addetti ai lavori come di personaggi dello spettacolo.
Simona Ventura: “Vorrei disfare tutto il mio corpo”
Interpellata da ‘Vanity Fair’ (n. 12 del 28 marzo 2012) per un servizio sulle pentite dei ritocchi, la conduttrice dimostra ancora una volta che ‘solo i cretini non cambiano idea’, condividendo una riflessione molto amara su cosa spinge una donna dello spettacolo a rifarsi:
“Non ho più bisogno di queste grandi tette. Rivorrei le mie. Ero depressa e mi sono scolpita un corpo perfetto, ora vorrei disfare tutto. Prima volevo diventare come la Carrà, ma oggi quello che vedo in tv è una persona diversa da me”.
Mariano Sabatini e la metamorfosi di Lorella Cuccarini
Nella sua rubrica di critica televisiva del quotidiano ‘Metro‘, dal numero del 26 marzo 2012, il giornalista e scrittore analizza il caso di un’icona che si è dovuta adeguare ai tempi che cambiano, rimettendoci in identità:
“Chi si ricorda della Cuccarini? La domenica, sul far della sera, arriva Lorella Cuccarini su Rai1 a dirci: Così è la vita. Si tende a dimenticarla ma c’è, non canta e balla più (cose in cui eccelleva) per assecondare l’andazzo televisivo che fa dell’improvvisazione la sua peculiarità. Insomma – con l’aiuto di due fantasisti dell’opinionismo: Irene Pivetti e Pierluigi Diaco – intervista, lancia messaggi, fa giornalismo come può, tra realtà e fiction, affidandosi a personaggi tipo quell’avvocato Giacinto Canzona opportunamente sbertucciato da Striscia la notizia per le sue manipolazioni”.
Aldo Vitali riparte dai lettori
Nello spazio dell’editoriale, pubblicato anche sul sito ufficiale di ‘Tv Sorrisi e canzoni‘, il neodirettore conferma il nuovo corso del settimanale. Anziché parlare dei suoi amici vip e raccontare aneddoti personali torna a mettere al primo posto del suo giornale il mondo dello spettacolo e i suoi appassionati. Non ha paura di confrontarsi con il suo pubblico, anzi promette di riaprire uno spazio che era stato censurato negli ultimi anni, forse per le troppe critiche a chi l’ha preceduto:
“Le vostre lettere presto torneranno sul giornale, e i vostri post sul nostro sito e su Facebook. Risultato: la richiesta più urgente che fate è quella di partecipare. Certo, immaginare che ci mettiamo in milioni a preparare Sorrisi fa un po’ sorridere, visto che già siamo considerati dai nostri vicini di open space una redazione rumorosa, che ascolta la musica a volume alto, che guarda la tele in ufficio, che comunica… in vivavoce anziché coi più discreti telefoni interni. Ma che Sorrisi abbia bisogno del vostro contributo lo ritengo giustissimo. E mi fa anche piacere. Di solito il lettore di un giornale che fa? Legge il giornale. Invece a voi non basta. Accontentarvi tutti sarà difficile, ma quello è un problema nostro. Voi continuate a spronarci, mi raccomando (in fondo alla pagina trovate tutti gli indirizzi): un contatto franco e diretto coi lettori è sempre stato quello che ho sognato quando sognavo di lavorare a Sorrisi”.
Sanguineti e Mina concordi sul brutto Walter Chiari della Rai
Il noto regista, sceneggiatore e critico e la Tigre di Cremona approfittano della rubrica di posta della cantante su ‘Vanity Fair‘ (n. 13 del 4 aprile 2012) per una delle più lucide analisi televisive sulla fiction Walter Chiari, trasmessa su RaiUno già tra mille polemiche. Dà il la alla discussione, avendo conosciuto bene il cantante, Tatti:
“Tremenda operazione, quella della fiction di Barbareschi su Walter Chiari. Al contrario di quello che sostengono i funzionari preposti, è un’operazione non ‘decente’. Il problema non è solo che la televisione dello Stato non dovrebbe appaltare a un uomo finito in Parlamento un’opera di finzione in cui egli stesso appare co-protagonista. Il problema è pure che con queste fiction troppo fresche, il non vero si mescola alla leggenda”.
Prosegue Mina, che già si era espressa sull’argomento in negativo – dopo aver prefatto la biografia di Simone Annicchiarico sul padre – e ora rincara la dose:
“Che sottile piacere trovare concordanza di vedute, almeno per la fiction su Walter, con una persona che adoro da una vita. Chi non conosceva Walter si sarà fatto un’idea lontanissima dal vero. Mi dicono che ha fatto ascolti importanti… sulla pelle di Chiari. L’ineleganza dell’equivoco, la bassezza del compromesso, lo squallore, la pateticità della mistificazione sono cose alle quali non mi voglio rassegnare. Avere il tuo conforto mi consola”.
Guia Soncini e l’incoerenza di Signorini sulle morti celebri
La sferzante editorialista di ‘D – La Repubblica delle Donne‘ (n. 785 del 31 marzo 2012), nella rubrica Affacciati alla finestra amore mio, affronta il tema dell’ipocrisia sulle morti dei grandi artisti. Specie da parte di chi affronta l’argomento senza una linea comune.
“Potrei parlare del rito mediatico dell’appropriazione dei riflettori spettanti al cadavere. Panariello che dice ‘Dalla e De Gregori li avevo presentati io’, Lino Banfi che magnanimamente lo perdona per avergli tolto spazio sui giornali il giorno del suo anniversario di matrimonio. Giurerei di averlo già visto da qualche parte, il vibrante editoriale contro i i famosi vivi che piangono il famoso morto. Sì, l’ha scritto Signorini. Che venti pagine dopo pubblicava un’intervista a Rita Pavone che ricordava Lucio Dalla”.