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The Normal Heart, su Sky Cinema 1 Ryan Murphy torna ad occuparsi di discriminazione e di diritti gay

Su Sky Cinema 1 The Normal Heart, il film-tv di Ryan Murphy che racconta la lotta di un gruppo di omosessuali negli anni Ottanta in America per chiedere al Governo, dopo i primi casi di Aids, tutela ed uguali diritti per la propria comunità

pubblicato 22 Settembre 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 00:22

Ryan Murphy torna alla regia, ma per la tv, con un film che ha trovato il consenso della critica e con una storia di denuncia sociale, integrazione e discriminazione sessuale. The Normal Heart, in onda questa sera alle 21:10 su Sky Cinema 1, ci porta nell’America dei primi anni Ottanta, colpita dall’insorgere dell’Aids, contro cui la comunità gay cerca il sostegno attraverso un’azione a tratti violenta ed a tratti timorosa di ciò che potrebbe significare un’esposizione del genere.

Tratto dall’omonimo spettacolo teatrale di Larry Kramer, il film-tv racconta le vicende di un gruppo di uomini che si ritrovano a dover lottare contro la malattia e contro il pregiudizio. Ned Weeks (Mark Ruffalo), scrittore dichiaratamente gay, assiste ai primi episodi di contagio e, convinto dalla Dr.ssa Emma Brookner (Julia Roberts) a diffondere all’interno della comunità gay i rischi che la malattia possa portare al suo interno, si ritrova all’interno di una lotta sia sul fronte della comunità stessa che su quello di chi vede gli omosessuali in malo modo.

Ned fa così la conoscenza di un gruppo di personaggi, inizialmente riluttanti all’idea di esporsi e di chiedere al Governo di intervenire per capire come fermare la diffusione della malattia: Bruce Niles (Taylor Kitsch), Michael Marcus (Joe Mantello), Tommy Boatwright (Jim Parsons) e Felix Turner (Matt Bomer), giornalista del “New York Times”, gay ma non dichiarato. Con loro, il protagonista prova a convincere l’opinione pubblica, la famiglia, come il fratello Ben (Alfred Molina), e le autorità che la malattia, che in molti considerano possa colpire solo i gay, va combattuta con le giuste risorse ed un’informazione adeguata. Ma a New York, in quegli anni, la comunità omosessuale è vista ancora con diffidenza, e Ned, che si ritrova a dover affrontare da vicino le conseguenze dell’Aids, diventerà un punto di riferimento nella lotta degli omosessuali verso una maggiore tutela.

Murphy, come detto, torna alla regia -con il suo stile pop e capace di soffermarsi su attimi intensi con scene anche forti- per una storia che, per quanto scritta quasi trent’anni fa continua ad essere molto attuale. Sebbene la lotta contro l’Aids abbia fatto passi in avanti e l’informazione a riguardo non si faccia scrupoli a rivolgersi non più ad una nicchia ma a tutti coloro che sono sessualmente attivi, al centro del racconto che la difficoltà di un gruppo di persone nel cercare di veder riconosciuti quei diritti così elementari ma tanto complicati da ottenere se la gran parte della popolazione ha pregiudizi e preferisce far finta di niente.

The Normal Heart non è un manifesto a totale favore della comunità omosessuale di quegli anni: il film-tv evidenzia anche i limiti e gli errori che quelle persone in cerca di dignità e rispetto hanno commesso. La sceneggiatura arriva a colpire gli spettatori, con un ventagli di situazioni che, alla fine, portano chiunque a dover assumere maggiore consapevolezza di un fenomeno che ha colpito tutto il mondo.

Murphy conferma ancora una volta la propria attenzione a temi sociali vicino alla comunità omosessuale -in tv ha mostrato di saper raccontare le battaglie dei gay con alcune puntate di Glee e con The New Normal-, senza cadere nella pesantezza di un racconto che, per quanto emozionante, non è mai banale. Con un cast che fa il suo lavoro (in particolare Bomer, rivelazione della pellicola), The Normal Heart ha vinto un Emmy Award come Miglior Film-tv, dimostrando così che un tema come la lotta alla discriminazione sessuale sia ancora attuale.



The Normal Heart