The Night Manager, su Sky Atlantic l’appassionante spy story classica e moderna
Su Sky Atlantic The Night Manager, miniserie con al centro un ex soldato al lavoro in un hotel che decide di diventare una spia per far arrestare un trafficante d’armi
Due personaggi estremamente affascinanti sono già un buon motivo per seguire una miniserie. Ma se a loro si affianca una storia mozzafiato, tratta da un libro di uno dei maestri della spy story, il risultato è imperdibile: The Night Manager, in onda da questa sera dalle 22:10 su Sky Atlantic, non sbaglia un colpo e regala al pubblico una storia intensa e ricca di suspence.
Tratto dall’omonimo libro del 1993 di John le Carré ed adattato ai nostri tempi, la storia prende il via durante la Primavera Araba di cinque anni fa: Jonathan Pine (Tom Hiddleston) è un ex soldato inglese che lavora come gestore notturno di un hotel in Egitto. Qui fa la conoscenza della bella Sophie Alekan (Aure Atika), legata al filantropo Richard Onslow Roper (Hugh Laurie, Dr. House). Quest’ultimo, però, non è chi fa sembrare di essere: è infatti a capo di un traffico internazionale di armi che gli permette di essere uno tra gli uomini più spietati al mondo.
Quando Sophie decide di smascherarlo, le conseguenze non si fanno attendere: per Jonathan è uno shock, al punto da decide di lasciare l’Egitto per recarsi in Svizzera. Ed è qui che la storia prende la piega che la rende sempre più interessante: il protagonista, infatti, viene avvicinato dall’agente dei servizi segreti inglese Angela Burr (Olivia Colman), che lo ha tenuto sotto controllo per tutto questo tempo. La donna gli propone, visti i suoi precedenti, di assegnare Roper alla giustizia raccogliendo prove contro il suo traffico illecito di armi. Per farlo, però, Jonathan deve andare sotto copertura, assumere un’altra identità ed acquistare così la fiducia di Roper, entrando nelle stanze della sua villa in Spagna, dove trascorre le vacanze e porta avanti gli affari insieme alla sua compagna Jed (Elizabeth Debicki) ed al tirapiedi Lance Corkoran (Tom Hollander).
La versione televisiva del romanzo di le Carré riesce a rendere tutta la suspence e le sorprese che una spy story devono avere. Ma The Night Manager ha dalla sua anche tante altre qualità: in primis un cast perfetto, con in cima Hiddleston e Laurie (che non zoppica più, ma è più cattivo che mai), perfetti nemici l’uno dell’altro come ogni storia di spionaggio richiede. Poi le ambientazioni, che portano il pubblico in luoghi esotici e da sogno che solo un racconto in cui i protagonisti maneggiano quintali di soldi può avere. Infine la contaminazione di altre storyline all’interno della trama, che svelano lati nascosti dei personaggi e non allungano il tutto, ma ampliano la visione di un mondo spietato ma anche affascinante, da cui è difficile allontanarsi e che cattura chiunque con un fascino diabolico che lascia a bocca aperta il pubblico.
The Night Manager sembra riesca a vincere facile, con tutti questi punti a suo vantaggio. Ma anche il racconto principale, su cui si snoda tutta la trama, non va sottovalutato: la miniserie in sei episodi non è solo una raffigurazione di un mondo nascosto agli occhi dei più, ma è anche un’appassionante caccia al cattivo che passa per decisioni, silenzi e missioni da compiere a rischio di rimetterci la faccia. Difficile non appassionarsi ad una storia così ben scritta e recitata, tanto classica nella sua impostazione originale e letteraria quanto moderna nel raccontare l’avidità di un mondo che non si stanca di essere prepotente.